Radio, satelliti e telecomunicazioni andarono letteralmente in tilt per diverse ore: fu una ‘strage’ a livello geomagnetico. L’Aurora Boreale raggiunse delle latitudini bassissime
Le eruzioni solari che caratterizzano la superficie del Sole, durante la storia, sono state molteplici e di varia intensità. La scala per classificarle varia da A, passando successivamente per B, C, M ed infine X. La misurazione dell’intensità dei ‘flare’ risulta del tutto logaritmica, in una variabile che non è molto distante rispetto a quella dei terremoti. Il 28 novembre 2003, una violentissima esplosione dal lato sud orientale della nostra Stella ha letteralmente fatto impazzire tutti i sensori della Nasa, facendo registrare dei dati incredibili mai toccati fino a quel momento.
La componente Bz del campo magnetico (fondamentale per la misurazione di una tempesta geomagnetica) raggiunse un valore incredibile, il vento solare soffiò a velocità elevatissime. Le telecomunicazioni, le radio e le connessioni satellitari fecero un vero e proprio ‘botto’, andando fuori uso per diverse ore. Come già vi segnalammo inoltre, l’aurora Boreale scese a latitudini bassissime, interessando anche l’Europa e mostrando alla popolazione uno spettacolo unico da nord a sud.
Si tratta, dunque, dell’evento più potente ed incredibile mai avvenuto nella storia, almeno fino a quando gli strumenti, anche più antichi, erano messi a disposizione dalla Nasa. A fianco la foto che mostra la potente eruzione solare, il momento in cui l’onda di plasma furibonda venne emessa dalla superficie del Sole.
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