I resti dell’ex tifone “Usagi” mettono sott’acqua Vietnam, Cambogia e Thailandia, città e villaggi rimangono sommersi

Dopo aver flagellato le coste della Cina meridionale e l’area di Hong Kong, i resti dell’ex tifone “Usagi”, declassato in una modesta depressione tropicale, attiva nella media troposfera, hanno dispensato forti piogge di carattere torrenziale fra l’entroterra della Cina meridionale, il Vietnam, la Cambogia e l’est della Thailandia. Pur indebolendosi la circolazione ciclonica tropicale, mantenendo al proprio interno una cospicua quantità di vapore acqueo aspirato sopra le calde acque superficiali del mar Cinese Meridionale, è stata in grado di arrecare forti piogge, rovesci e intensi temporali fra la Cina sud-occidentale ed il Vietnam. L’intensa attività convettiva in seno ai resti dell’ex tifone è stata, in parte, esacerbata anche dai notevoli quantitativi di umidità che questa ha raccolto sopra le foreste del vietnamite. In molte località del Vietnam, in appena 2 giorni, si sono registrati accumuli di oltre 250-300 mm, ma con picchi superiori ai 350 mm. Ma forti piogge e temporali stanno battendo con forza pure la Thailandia orientale e la Cambogia, dove i resti di ben 3 differenti depressioni tropicali, provenienti dal mar Cinese Meridionale, hanno apportato un sorprendente carico di piogge che in pochi giorni sono riuscite a colmare il grave deficit idrico fino ad ora accumulato. Buona parte delle abbondanti precipitazioni che hanno inondato il Vietnam e la Thailandia sono da attribuire ai resti dei vecchi ed ex tifoni che durante il mese di Settembre hanno imperversato sul mar Cinese Meridionale.
FAEBFAD1DCEF3C394D8DB1957EB7BB_h406_w622_m2_q80_cVVrxjCYyMolte di queste tempeste, dopo aver attraversato il mar Cinese Meridionale, hanno finito la loro corsa (landfall), ridotte a semplici tropical depression, tra l’entroterra vietnamita, le zone montuose del Laos e il nord della Thailandia, scaricando severe precipitazioni a carattere torrenziale per giornate intere, con accumuli di oltre i 300 mm in meno di 24 ore. Alcune di queste perturbazioni tropicali, pur transitando sopra l’entroterra del Tonchino (nord del Vietnam) e del Laos, sono riuscite a penetrare con i loro resti fino alle regioni settentrionali della Thailandia e all’est del Myanmar, dove si sono scatenati veri e propri diluvi di acqua che hanno gonfiato i tanti fiumi e corsi d’acqua che attraversano il Vietnam, il Laos, la Cambogia e la Thailandia. Tutta quest’acqua riversandosi sulle sottostanti pianure alluvionali ha determinato le inondazioni che hanno messo sott’acqua molti villaggi e città. Solo nella città di Surin, in poco meno di 24 ore, sono caduti ben 279.5 mm di acqua, mentre altre località, rimaste completamente inondate, hanno oltrepassato pure la soglia dei 300 mm.
2013-08-08T114101Z_765304183_GM1E9881I9Z01_RTRMADP_3_VIETNAMProbabilmente questa sarà la settimana più piovosa per il centro-nord della Thailandia negli ultimi 20 anni. Sempre nella vicina Thailandia le forti piogge hanno inondato anche la città di Kabin Buri, per la prima volta in 26 anni. Questa città, nel 2011, venne risparmiata dalle storiche alluvioni che travolsero gran parte del territorio thailandese, inclusa la capitale Bangkok e il suo aeroporto internazionale. Se si analizzano i dati pluviometrici delle ultime due settimane salta subito all’occhio come molte stazioni della Thailandia centro-settentrionale hanno misurato un quantitativo di pioggia superiore rispetto a quello registrato in tutto il resto dell’anno, che finora era stato parecchio secco. Ma nuove forti piogge sono pronte ad abbattersi anche nei prossimi giorni, fino alla prima decade del mese di Ottobre. Queste intense e persistenti precipitazioni, cadendo su terreni già saturi di acqua, rischiano di causare gravi inondazioni e allagamenti, con conseguenti frane e smottamenti nelle aree soggette a forte acclività. Intere aree al confine fra il Vietnam e la Thailandia orientale sono ormai sott’acqua. Nei prossimi giorni le ondate di piena dei fiumi e corsi d’acqua che attraversano il Vietnam, la Cambogia e la Thailandia si riverseranno verso le foci e gli ampi delta che si aprono sul mar Cinese Meridionale, spingendo un enorme mole di sedimenti fluviali. Tali sedimenti si depositeranno sui fondali antistanti le rispettive foci, creando nuovi immensi banchi di sabbia che si estenderanno per diverse decine di miglia dalla linea di costa.

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