Corfù, perla smeraldo del Mar Ionio tra Grecia e Albania

Corfù è semplicemente un’esplosione di verde. Dalla fitta vegetazione che si trova ovunque alle sue acque cristalline, tutta l’isola assume sfumature che vanno dal verde smeraldo al turchese intenso, rendendola una vera e propria perla del mar Ionio.
Detta anche “Corcira”, in greco Κέρκυρα o Κόρκυρα, Kérkyra, la greca Corfù si trova di fronte alle coste dell’Epiro, al confine tra Grecia e Albania, e ha una forma allungata, con una popolazione di circa 110mila abitanti. E’ la seconda isola ionica per estensione dopo quella di Cefalonia e viene letteralmente presa d’assalto in estate dai turisti in cerca di sole e mare, i quali sono, in alta percentuale, italiani.
02Corfù fu fondata nel 700 a.C. dalla tribù illirica dei Liburni e nel corso della storia cambiò nome diverse volte a causa della posizione favorevole nel Mar Mediterraneo: dal 299 a.C. fu legata a Roma, per diventare poi tra il IV e il XI secolo bizantina e nel XI e XII normanna. Passò successivamente a Genova, sotto gli Angioini, per rimanere a Venezia dalla fine del XIV secolo al XVII.
Le località più suggestive sono sicuramente due, per motivi diversi. La prima è Paliokastritsa, che si trova sul versante nord-occidentale dell’isola, caratterizzata dal tratto roccioso dove si sviluppano cinque bellissime spiagge di ghiaia e ciottoli circondate da moltissima vegetazione. Qui è possibile affittare la barca o utilizzare il taxi boat per raggiungere altre piccole baie altrimenti inaccessibili, oppure per visitare le grotte presenti. L’acqua è molto più  fredda che nel resto dell’isola, tanto che alcuni turisti preferiscono non fare il bagno.
La seconda località è invece Sidari, anch’essa a nord-ovest, e in particolare Canal d’Amour, che consiste in una serie di formazioni rocciose particolari perché levigate dal vento, dove si trovano alcune piccole baie raggiungibili attraverso sentieri tra le rocce.
Meta più giovane è invece Ipsos, nel versante orientale dell’isola. Qui troviamo un lungo litorale su cui si snodano diversi locali e taverne orientati essenzialmente a un pubblico appartenente a una fascia di età più bassa. La spiaggia è molto stretta, ma è ugualmente molto popolata dai turisti che cercano di rinfrescarsi nelle sue acque cristalline.
Incantevole anche l’occidentale Glyfada, una lunga distesa di sabbia dorata circondata da rocce dove si ergono una moltitudine di pini che conferiscono all’acqua un color turchese con sfumature smeraldo difficili da dimenticare.
Rimane impressa, però, anche la poca attenzione dei turisti o di chi si trova sull’isola alla pulizia e alla cura della stessa. Per esempio è facile accorgersi, avventurandosi per baie meno conosciute, della quantità di rifiuti lasciata lì da qualche distratto meno attento a preservare questa perla ionica.
Ed è davvero un peccato, quando basterebbe così poco per mantenere intatta la bellezza dell’isola.



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