Russia, Putin pronto a bloccare Internet 'in caso di emergenza'

Secondo alcuni giornali la rete russa è già predisposta per essere isolata in tempi rapidi. Portavoce del Cremlino: "Dobbiamo prepararci a reagire davanti all'imprevedibilità delle azioni occidentali"

MOSCA - Nel pieno della crisi ucraina e delle devastanti sanzioni occidentali contro la Russia, Vladimir Putin ritorna a lavorare a un suo antico progetto: controllare internet, isolare il suo Paese dal resto del mondo, mettere di fatto un bavaglio ad ogni possibile forma di contestazione del proprio potere. Ossessionato dal ruolo determinante del web nelle cosiddette rivoluzioni colorate che hanno capovolto molti regime arabi, il presidente russo ha ordinato di mettere a punto un sistema di controllo della rete che verrà probabilmente reso pubblico già la settimana prossima in un vertice del consiglio nazionale per la sicurezza.

Tra le anticipazioni di alcuni giornali e le vaghe smentite del Cremlino sembra comunque certo che tutta la rete russa sia stata già predisposta per essere bloccata in tempi rapidissimi “in caso di emergenza”. E per emergenza si intende un'eventuale “azione di guerra”, ma anche più semplicemente casi di “gravi proteste”.

“Dobbiamo prepararci a reagire davanti all'imprevedibilità delle azioni Occidentali”, ha spiegato il portavoce più autorevole di Putin, Dmitrj Peskov, avvalorando il clima di nuova Guerra Fredda che si vive in questi giorni a Mosca.

La preoccupazione del Cremlino sui pericoli della rete ha già raggiunto livelli di guardia. A fine luglio, sotto la supervisione di Putin in persona, si sarebbero svolte delle vere e proprie grandi manovre virtuali con tutti gli esperti e gli “hacker di Stato” impegnati a simulare un attacco esterno e il conseguente isolamento di Runet, l'intero internet nazionale.

Fonti anonime ma ben documentate, riportate con grande spazio stamattina dall'autorevole quotidiano economico Vedomosti, affermano che durante questa sorta di test globale sarebbero venuti fuori gravi problemi di vulnerabilità della rete che giustificano la preparazione di un piano d'emergenza.

Pochi in Occidente sanno quanto internet sia sviluppato ed efficiente in Russia. La connesione è veloce; il wi-fi gratuito diffuso in maniera capillare; media e blog on line hanno un indice di frequentazioni molto più alto degli ascolti di radio e tv; quasi tutte le testate giornalistiche hanno una loro versione web che guadagna ogni giorno di più lettori e prestigio rispetto alla carta stampata. Ma anche l'economia russa ridisegnata con la fine dell'Unione Sovietica, utilizza internet molto di più della media euopea. Il banking on line, la prenotazione dei posti a teatro e allo stadio, la vendita al dettaglio, l'uso delle mail per le transazioni commerciali, è ormai dilagante. E giustifica la nascita e la crescita di colossi russi dell'informatica dai provider Mail.ru e Yandex che, almeno nell'Europa dell'Est, hanno bastonato la concorrenza occidentale di Google e compagni, o come il grande produttore di anti virus Kaspersky ormai familiare anche agli italiani e sponsor ufficiale della Ferrari.

Proprio la paura di danneggiare in qualche modo l'economia ha sempre frenato il diffidente Putin dal mettere ufficialmente un bavaglio a internet. Anche quando la rete ha cominciato a produrre blog dissenzienti, movimenti politici e perfino leader anti Putin come il celebre blogger anticorruzione Aleksej Navalnyj, incoronato dalla rete Presidente di Russia e ora rinchiuso agli arresti domiciliari dopo una serie di incriminazioni che appaiono costruite a tavolino.

Per il resto la polizia ha ottenuto di imporre ai vari provider di conservare i dati dei loro contatti, ha messo sotto controllo gli utenti di Facebook e del suo diffusissimo omologo Vkontakte. Il giovane fondatore di quest'ultimo network è stato recentemente costretto a vendere e a trasferirisi in Califiornia.

Ma l'emergenza ucraina e la possibilità che hacker occidentali possano colpire in qualche modo il Paese, sembra offrire l'occasione giusta per colpire più in alto e minacciare la chiusura totale della rete. Gli oppositori che continuano a scrivere su i loro siti, ormai sotto stretto controllo, sono in allarme, gridano allo scandalo, ricordano il disprezzo con cui lo stesso Putin li ha definiti “criceti del computer”. Ma si preparano a una ennesima stretta che si preannuncia inevitabile.

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Mondo Tempo Reale è il blog che dal 2010 vi racconta le notizie più incredibili, strane, curiose e divertenti: fatti imbarazzanti, ladri imbranati, prodotti assurdi, ricerche scientifiche decisamente insolite.
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