Dopo aver interessato la Repubblica Ceca, ed in particolare la capitale Praga, la scorsa settimana, il fenomeno del “gelicidio” torna nuovamente di scena sul vecchio continente, colpendo le località dell’Europa orientale. Il “CUT-OFF” (depressione a carattere chiuso) che da giorni staziona fra Creta e il mar di Levante, causando forti nubifragi con conseguenti“flash floods” fra Grecia e Turchia occidentale (solo ad Antalya in due giorni sono caduti fino a202 mm di pioggia), è stato in grado di aspirare masse d’aria molto calde, d’estrazione sub-tropicale continentale, che dai deserti del Medio Oriente sono risalite verso la Turchia e il bacino del mar Nero, dando luogo ad una eccezionale scaldata lungo le coste della Russia meridionale e della Georgia. Basti pensare che ieri, a Trabzon, è stata registrata una temperatura massima eccezionale per il mese di Dicembre, di ben +25.7°C, mentre Novorossijsk si è fermata a soli+24.2°C, facendo registrare uno dei valori più alti di sempre per Dicembre.
Ma parte di questo flusso caldo, ben strutturato soprattutto in quota, fra la bassa e la media troposfera, dopo aver risalito la Turchia, il settore orientale del mar Nero e la Russia meridionale, con isoterme di +7°C +8°C a 850 hpa (1400 metri circa), si è spinto fino all’Ucraina orientale, interessando in modo particolare l’area del Donbass. L’aria calda, di origini sub-tropicali continentali, spingendosi fino alla Russia meridionale e all’Ucraina orientale si è trovata a scorrere sopra il “cuscinetto di aria molto fredda”, e piuttosto pesante, da settimane ormai stagnante sopra i suoli innevati del Donbass. Incontrando lo strato di aria molto fredda e densa, preesistente nei pressi del suolo, le calde correnti meridionali richiamate dal “CUT-OFF”, in azione sul Mediterraneo centro-orientale, hanno cominciato a scorrere sopra questo strato d’aria molto fredda e pesante, preesistente nei bassi strati, dove il campo termico si presentava al di sotto dei +0°C, grazie anche al contributo dell’”Albedo” indotto dai suoli innevati. Lo scorrimento in quota, nella media troposfera, di parte di queste masse d’aria calde, poco sopra lo strato di aria fredda polare continentale accumulato precedentemente sulle campagne e sui bassopiani ucraini, ha rovinato la colonna d’aria sovrastante, trasformando la neve in pioggia.
In sostanza dalla base delle stesse nubi, il forte rialzo termico determinato dall’avvezione calda in quota ha trasformato le precipitazioni da solide a liquide, favorendo la caduta della pioggia dalla base delle stesse nubi. Pioggia che è così rimasta inalterata fino al contatto con il suolo, decisamente molto più freddo. Le gocce di pioggia, prima di toccare il suolo, si congelano se le temperature di questo (e il sottile strato d’aria sovrastante) rimangono sottozero (sotto il punto del congelamento). Si è così formato il“gelicidio”, noto anche come “pioggia congelatasi” o “pioggia gelata”. Fenomeno molto pericoloso, causa numerosi disservizi dato che può provocare la caduta di rami anche di grande spessore nonché la rottura di cavi elettrici, con conseguente interruzione dell’illuminazione pubblica, problemi alle comunicazioni telefoniche e alla circolazione per il fondo stradale scivoloso. Nei giorni scorsi il “gelicidio”, oltre alle campagne, ha interessato diverse città, fra cui Chisinau, Voronez, Belgorod e Kursk, dove la sottile patina di ghiaccio che si è accumulata sull’asfalto ha causato numerosi incidenti stradali, e vari disagi al traffico stradale e ferroviario. In alcuni Oblast’ dell’Ucraina la “pioggia congelatasi” ha anche ammantato di ghiaccio boschi e campagne, che sono state coperte da una patina sottile di ghiaccio “vitreo” che ha regalato dei paesaggi davvero fiabeschi.
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