India: 5 donne accusate di stregoneria e poi uccise, ecco il dramma vissuto da migliaia di donne indiane

In tutta l’India la stragoneria è un crimine punito arbitrariamente dagli abitanti dei villaggi rurali, una pratica che negli ultimi anni è costata la vita a migliaia di donne accusate di essere delle streghe
Dayaan, derivante dal sanscrito “dakini”, è il termine indiano per indicare la parola “strega”, letteralmente un essere femminile spirituale. “Le streghe”, secondo la tradizione indiana venererebbero le DeeKali e Durga, riconoscendole come le loro creatrici. Ma in India essere una Dayaan è considerato un crimine da molte persone, una pratica malvagia da estirpare a tutti i costi.
Venerdì scorso nello stato del Jharkhand, anord-est del Paesecinque donne sono state uccise. La loro colpa? Essere accusate di stregoneria. Secondo quanto riferito dalla polizia locale alcuni assalitori avrebbero trascinato le donne fuori dalle loro case e le avrebbero picchiate a morte. Circa 21 persone sarebbero state arrestate, tutte con un’età compresa tra i 45 e i 50 anni.
Un episodio che certo non è nuovo, perchè secondo quanto riferito dal governo indiano tra il 2000 e il 2012 i casi di morti simili sarebbero circa 2100, la maggior parte donne, uccise in tutto il Paese dopo aver subito accuse di stregoneria. Tuttavia, alcune ong impegnate nella protezione dei diritti umani suggeriscono che i numeri potrebbero essere molto più alti, perchè molte delle famiglie delle vittime rifiutano di sporgere denuncia e molte morti rimangono sconosciute.
Una pratica che continua ad essere perpetuata in India da anni. Una sorte simile a quella che toccò a Teerath Sahu, all’epoca quarantaquattrenne che viveva nei pressi di Jharkhand. In un’intervista raccolta dalla rete AlJazeera la donna racconta quei tragici momenti di un giorno di 14 anni fa.
“Quel giorno qualcuno bussò alla mia porta. Quando venni fuori, e vidi cosa stava succedendo, il mio mondo cambiò completamente”. Alla donna fu chiesto di partecipare ad un incontro con gli altri abitanti del villaggio; ignara di quello che stava succedendo, gli altri presenti stavano consultando un dottore, che aveva identificato lei e altre due donne come streghe.
Le donne furono immediatamente portate via e picchiate con canne di bambù e bastoni di ferro, portate in giro per il villaggio completamente nude, torturate, e obbligate a bere dell’urina. Ma non basta. Le donne furono forzate a reggere dei cavi elettrici, così da poter provare, come streghe, di poter essere immuni alle scosse di corrente elettrica, rimanendo illese.
“Alla sera, ci lasciarono finalmente morire fuori dal tempio della Dea Durga”, racconta la donna.”Le nostre famiglie presero coraggio e ci riportarono a casa. Ma, quella notte avevamo perso tutto, specialmente il nostro onore“.

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