Primi raid russi in Siria Colpita Tablisa, Usa: "Lì non c'è l'Isis"



Autorizzato l'intervento militare a sostegno di Damasco. Mosca conferma: "Useremo solo forze aeree, ma Assad deve avviare i negoziati con l'opposizione". Un giornalista su Twitter: "Civili pagano con la vita il prezzo della guerra"

Dopo il vertice con Obama e il discorso all'Onu sulla situazione siriana e sulla lotta all'Isis, il presidente Vladimir Putin ha ottenuto l'autorizzazione dal Senato a usare forze aeree all'estero. Nei primi raid russi però è stata colpita Talbisa, città vicino a Homs, che, secondo alti funzionari Usa, "non è in mano all'Isis". Mosca smentisce e conferma che l'obiettivo è attaccare i terroristi. Poi avverte Assad: avvii i negoziati con l'opposizione.

La Camera alta ha approvato all'unanimità l'intervento militare in Siria con 161 voti a favore. L'ultima volta che Putin ha chiesto il permesso di inviare truppe all'estero è stato nel marzo del 2014 poco prima dell'annessione della Crimea.

Damasco conferma: "Abbiamo chiesto l'intervento di Mosca" - La Siria ha confermato quanto detto dalla Russia secondo cui la richiesta di un intervento dell'aviazione di Mosca nel Paese è stato chiesto "tramite una lettera del presidente Bashar Al Assad al presidente Vladimir Putin". Lo riferisce l'agenzia governativa Sana citando una nota della presidenza della Repubblica.

Mosca: "Assad dialoghi con l'opposizione, sia pronto ai compromessi" - La Russia si aspetta che Bashar al Assad avvii un colloquio di pace con l'opposizione siriana. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, aggiungendo: "Per risolvere la crisi siriana Damasco deve assumere una posizione attiva e flessibile e deve essere pronta a compromessi nel nome del suo popolo". Servono "le riforme politiche e il dialogo tra tutte le forze sane del Paese", ha concluso.

Primi raid russi a Talbisa - La Russia ha lanciato i primi raid aerei in Siria. Per ora è stata colpita la città di Talbisa, vicino a Homs.

Usa: "Raid russi contro i ribelli, non attaccano l'Isis" - La zona di Homs, dove i jet russi hanno iniziato a bombardare, non è sotto il controllo dello Stato islamico, ma dei ribelli. Lo riferiscono ai media alti funzionari della Difesa Usa.

Mosca smentisce gli Stati Uniti: colpiamo Isis - Mosca conferma che i raid aerei russi sono stati effettuati contro postazioni dell'Isis in territorio siriano. Lo riporta l'agenzia Tass.

Reporter: "Vittime civili pagano il prezzo della guerra" - Il reporter Saki Khader, giornalista del quotidiano olandese Volkskrant, denuncia che i bombardamenti di Barack Obama e ora anche di Vladimir Putin, oltre che delle forze governative di Damasco, stanno causando molte vittime tra i civili. Postando alcuni video sul suo Twitter, Khader mostra gli attacchi, ma scrive anche che "i raid colpiscono Talbisa, vicino a Homs", dove però "non ci sono jihadisti Isis, ma ribelli".

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