Proteggevano rom per furti in stazione Centrale, arrestati 2 agenti

Milano, i poliziotti finiti in manette garantivano alla banda di svolgere i propri colpi in tranquillità, per poi spartirsi il bottino

Due poliziotti sono stati arrestati dalla polizia ferroviaria: sono accusati di aver protetto e garantito ad un gruppo di una ventina di rom, anche loro arrestati, di compiere furti in stazione Centrale a Milano chiudendo un occhio e incassando parte dei proventi. Le indagini, condotte dalla polizia ferroviaria, sono state coordinate dal pm di Milano Antonio D'Alessio.

I due poliziotti sono accusati di concussione, mentre i rom arrestati, 23 in totale, devono rispondere dell'accusa di associazione per delinquere finalizzata ad una serie di furti. Secondo l'accusa i rom, infatti, sarebbero riusciti a compiere i furti alla stazione Centrale di Milano grazie, ai due agenti compiacenti che poi si facevano consegnare parte del bottino.



"Se non ci date quello che avete preso, vi togliamo i bambini e vi facciamo arrestare", così i due agenti della polizia si rivolgevano ai rom e in particolare alle donne che mettevano a segno i "colpi". I furti e le spartizioni dei proventi sono stati documentati dalle telecamere di sorveglianza della stazione.

Nomadi rubavano 20mila euro a settimana - Riuscivano a incassare "tra i 5 e i 20 mila euro a settimana" i nomadi arrestati in un'operazione che ha portato agli arresti domiciliari anche due poliziotti per concussione: "circa 500-1000 euro al giorno per ogni partecipante". I 2 agenti erano in servizio alla squadra mobile di Milano. Derubati, in circa un anno, turisti soprattutto giapponesi e americani.Negli atti dell'inchiesta viene contestato anche un furto "da 120mila euro di gioielli".

Due donne tra i promotori dell'associazione per delinquere - Tra i 23 nomadi serbo-bosniaci arrestati ci sono anche molte donne. Due di loro, in particolare, Fadila Hamidovic e Patrizia Hamidovic sarebbero state tra i promotori dell'associazione per delinquere finalizzata ai furti perché avrebbero selezionato le persone che dovevano compiere i colpi.

Rom: "Attività di concussione degli agenti sistematica" - Nei capi di imputazione a carico dei due poliziotti, Cosimo Tropeano e Donato Melella, vengono indicati soltanto due episodi di spartizione del "bottino" con i rom, uno da 600 euro e l'altro da 1000 euro, ma l'ipotesi degli inquirenti è che i due agenti abbiano ottenuto altri soldi in relazione a molti altri furti commessi dalla banda. Alcuni rom hanno denunciato che l'attività di concussione degli agenti era "sistematica e risalente nel tempo". I furti sarebbero stati commessi per circa un anno, a partire dall'ottobre del 2014.

"Devi rubare di più" - Una donna ha raccontato che Cosimo Tropeano, uno dei due agenti arrestati, le aveva detto che lei non era capace "di rubare" e che invece "essendo periodi di ferie ed Expo si riusciva a guadagnare bene dai turisti". Se i rom non "incassavano" abbastanza i due poliziotti procedevano all'arresto. Nell'ordinanza si legge che i nomadi venivano "accompagnati in Questura, dove in cambio della libertà, il Cosimo richiede ancora denaro", in un'occasione addirittura "5mila euro" da portare direttamente negli uffici della Questura e consegnato agli operanti". Queste richieste di soldi erano una sorta di "cauzione per la libertà".

Fingevano di voler aiutare i turisti e poi li derubavano - I componenti della banda prendevano di mira soprattutto turisti stranieri facoltosi diretti con i treni in Svizzera o a Venezia. Mettevano a segno i colpi sui treni con la scusa di aiutare i passeggeri con i bagagli, nelle biglietterie, lungo i binari o anche sui tapis roulant presenti alla stazione Centrale. A volte fingevano di aiutare le persone dando loro indicazioni e poi in gruppo rubavano i portafogli. Spesso venivano anche salutati con cordialità dalle vittime, ignare di essere state derubate.

Capo Squadra Mobile di Milano: "Grave se accuse su agenti saranno provate" - Alessandro Giuliano, capo della Squadra Mobile di Milano, ha spiegato che i due agenti facevano parte di di una sezione che produce grandi risultati nel contrasto ai crimini predatori e "se verranno provate le accuse sarà una cosa molto grave, un tradimento verso coloro che svolgono sempre egregiamente e con onestà le loro funzioni".

Dirigente Polfer: "Dall'introduzione dei gate furti calati" - Francesco Costanzo, dirigente della Polfer, ha precisato che gran parte dei furti al centro delle indagini sono stati compiuti prima che alla stazione Centrale di Milano fossero introdotti i gate di accesso ai binari: "Con l'introduzione dei gate i furti sono calati del 75%".



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