Il crinoide, stella piumata dei mari

Filmata al largo della Thailandia l'affascinante danza subacquea di questo antichissimo invertebrato

La vecchiaia può rendere più belli: è il caso dei crinoidi, antichissimi invertebrati marini che vivono sul nostro pianeta da circa 200 milioni di anni, spiega Tomasz K. Baumiller, professore di paleontologia alla University of Michigan. “Sono considerati fossili viventi”, dice Baumiller. “Hanno una straordinaria varietà di forme, che affonda le sue radici nel passato geologico più antico”.

Questi animali occupano areali geografici molto ampi, dall’Equatore fino ai poli, abitando sia le acque più superficiali al di sopra delle barriere sia le profondità oceaniche. Soprattutto le acque del Pacifico che costeggiano l'Asia, prosegue Baumiller, sono una “culla di diversità” per queste specie.



A rendere affascinanti e fotogenici i crinoidi sono i loro bracci simili a piume, che li hanno fatti soprannominare, appunto, "stelle di mare piumate" (come le stelle marine vere e proprie, anche i crinoidi sono echinodermi). I bracci, tra i cinque e i 200, si irradiano da un corpo centrale, e possono essere di una gran varietà di colori spettacolari, dal rosso intenso all'arancione al giallo elettrico. Ogni braccio può essere lungo anche una trentina di centimetri. I crinoidi sono filtratori passivi: di solito restano fermi in acqua, allargano le appendici e lasciano che i nutrienti arrivino a loro trasportati dalla corrente, il che li rende facili da individuare per subacquei e appassionati di snorkeling.

Alla nascita i crinoidi sono ancorati al fondo del mare tramite un peduncolo; alcune specie vi restano per tutta la vita, e sono per questo dette gigli di mare; altre sono in grado di strisciare sul fondo marino o addirittura di nuotare, come questo individuo immortalato dal subacqueo olandese Els van den Eijnden nelle acque al largo della Thailandia. Ci sono varie teorie su come si sia sviluppato questo adattamento evolutivo: secondo alcune i crinoidi nuotatori hanno evoluto la capacità di nuotare per sfuggire ai predatori, secondo altre versioni per spostarsi verso territori più ricchi di nutrienti.

I crinoidi, inoltre, noltre hanno la capacità di auto-amputarsi un braccio come fanno alcune lucertole con la coda, anche qui come risposta anti-predatoria. Alcune specie possono essere tossiche, una caratteristica che le aiuta a scongiurare il rischio d’essere mangiate. Tuttavia sono spesso “abitate” da piccoli animali come le lumache, il che fa sì che i pesci le passino al setaccio alla ricerca di un pasto gustoso.

di Alexandra E. Petri
http://www.nationalgeographic.it/multimedia/2016/12/12/video/stella_piumata_crinoide-3347269/1/

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