Fotografia di Sean Gallup, Getty Images |
Proprio questa fame di dolce ha fatto della canna da zucchero la coltivazione numero uno, con il Brasile al primo posto tra i produttori. Può essere sfruttata come alimento spremendone il succo, ma l'uso principale resta l'estrazione del saccarosio dal quale si ottiene zucchero di canna e, dopo un'ulteriore raffinazione, lo zucchero bianco.
È la banana, invece, il frutto più coltivato al mondo con 114 milioni di tonnellate raccolte nel 2014. Subito dopo ci sono le angurie con 111 milioni di tonnellate. La FAO, però, considera il cocomero un ortaggio anziché un frutto, perché non è una coltura permanente. Al terzo posto (il secondo, se ci si attiene ai parametri FAO), ci sono le mele (84 milioni), poi l'uva (74,5 milioni) e le arance con 70 milioni di tonnellate.
L'Asia produce oltre la metà di tutte le banane del mondo ma sono America Latina e Caraibi a esportarne di più. Unione Europea, Stati Uniti e Russia sono i tre grandi compratori. Ogni italiano, in media, ne mangia 10,5 chili all'anno. Per milioni di persone nei paesi in via di sviluppo, la banana costituisce anche una importante fonte di nutrimento giornaliero, tra il 15 e il 27% della dieta quotidiana).
Come abbiamo già scritto su National Geographic, però, le banane sono minacciate da un fungo letale chiamato Tropical Race 4. Il problema è che il 95% dei frutti coltivati nel mondo appartengono alla stessa varietà, la Cavendish, e proprio questa scarsa (o nulla) diversità genetica consente al fungo di proliferare, devastando intere coltivazioni senza alcun impedimento. È stato calcolato che nel Sudest asiatico TR4 abbia già fatto danni per 400 milioni di dollari. Se il fungo si dovesse espandere anche all'America del Sud, potremmo assistere alla scomparsa delle banane Cavendish nel giro di pochi anni.
http://www.nationalgeographic.it/ambiente/2017/02/10/news/quali_sono_i_prodotti_agricoli_piu_coltivati_al_mondo_sapevatelo-3418687/
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