Il feroce verme preistorico degli abissi



Viveva 400 milioni di anni fa, divorava pesci ed era lungo almeno un metro. Gli scopritori gli hanno dato il nome di un bassista metal

Una nuova specie di “verme Bobbitt” fossile, un eunicide, e’ stata di recente scoperta in Canada, grazie al ritrovamento dei calchi delle sue gigantesche (in proporzione) mandibole.

Gli eunicidi sono vermi marini spaventosi: lunghi sino a due metri, hanno portentose mandibole in grado di rompere i coralli, e il cui movimento a forbice ha valso alla specie Eunice aphroditois e a specie simili il nome comune di “verme Bobbitt”, dal nome di Lorena Bobbitt, la donna americana che negli anni Novanta diventò famosa per aver evirato il marito.

Alla nuova specie, vissuta nel Devoniano, circa 400 milioni di anni fa, e’ stato dato il nome di Websteroprion armstrongi. Un doppio omaggio: Derek Armstrong è il ricercatore dell’Ontario Geological Survey che in un giorno di giugno del 1994 si fece portare in elicottero su un affioramento isolato e temporaneo sulla cresta Rabbit nei pressi della baia di Hudson, in Ontario, e tornò con una serie di lastre che lasciò al Museo Reale dell’Ontario, dove furono archiviate. Le lastre sono state recentemente riscoperte e studiate da un team internazionale composto da Mats Eriksson dell’Universita’ di Lund in Svezia, da Luke Parry dell’Universita’ di Bristol nel Regno Unito e da David Rudkin del museo dell’Ontario, e i risultati sono stati pubblicati su Scientific Reports. I tre ricercatori, oltre che dall’amore per la paleontologia, sono anche accomunati dalla passione per la musica metal: per questo hanno scelto di omaggiare, con il nome Websteroprion, anche Alex Webster, il bassista dei Cannibal Corpse, un gruppo death metal. Un “gigante” tra i bassisti, secondo gli autori, tutti musicisti per hobby, esattamente come questo fossile è un “gigante” tra i vermi.

Lunghe circa un centimetro (contro i 2 mm al massimo della media dei policheti), le mandibole di Websteroprion armstrongi sono tra le più grandi mai ritrovate per questo tipo di vermi, in cui di solito non superano i . Fanno pensare a una creatura lunga almeno un metro, che come gli attuali eunicidi cacciava all’agguato afferrando i pesci di passaggio con le mandibole e trascinandoli nella loro tana per divorarli, di solito ancora vivi.

Secondo quanto dichiarato da Mats Eriksson, “il gigantismo negli animali e’ un tratto intrigante ed ecologicamente importante, di solito associato a vantaggi e a dominanza competitiva. Tuttavia e’ un fenomeno poco compreso tra i vermi marini e non era mai stato dimostrato prima in una specie fossile”.

http://www.nationalgeographic.it/scienza/2017/02/28/news/il_feroce_verme_preistorico_degli_abissi-3439912/

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