Attentato a San Pietroburgo, il kamikaze è un russo originario del Kirghizistan



Secondo i servizi di sicurezza del Paese asiatico si tratta del 22enne Akbarjon Djalilov. Indagini orientate verso il terrorismo islamico "interno" proveniente da une delle repubbliche ex sovietiche

Potrebbe essere un kirghizo il kamikaze responsabile dell'attentato terroristico nella metropolitana di San Pietroburgo, che ha provocato la morte di almeno 11 persone e il ferimento di altre 45. Secondo il portavoce dei servizi di intelligence del Kirghizistan, Rakhat Saulaimanov, l'attentatore suicida "era il cittadino kirghizo Akbarjon Djalilov, nato nel 1995", che ha acquisito in seguito la nazionalità russa.

Il 22enne viveva a San Pietroburgo da sei anni, aveva cambiato diversi passaporti e ne aveva uno valido per l'espatrio. Il suo nome era circolato già lunedì, prima come ricercato (era stata segnalata la sua automobile, una Daewoo Nexia), poi come possibile kamikaze, versione che pare ora avvalorata dagli inquirenti.

L'agenzia d'intelligence kirghiza ha fatto sapere che sta collaborando con le autorità russe nelle indagini sull'attentato: benché quella del kamikaze sia infatti l'ipotesi più probabile, non è ancora del tutto esclusa la possibilità che l'attentatore sia invece vivo, fuggito dalla metropolitana dopo aver piazzato i due ordigni (uno dei quali non è esploso ed è stato disinnescato).

L'attentato, tra l'altro, non è stato rivendicato da alcuna organizzazione terroristica, anche se l'attenzione degli investigatori si è subito concentrata sul fondamentalismo islamico: dietro la strage, secondo alcuni, potrebbe esserci la mano dell'Isis, in una sorta di ritorsione per l'intervento russo in Siria; secondo gli inquirenti invece è più probabile che si tratti di fondamentalismo "interno", in quella che pare essere l'azione di una cellula di estremisti islamici originari di una repubblica ex sovietica.

Proprio su uno di questi gruppi jihadisti i servizi russi stavano indagando da un tempo grazie ad un informatore, ma non avevano ancora ottenuto informazioni sufficienti per fermarlo. Secondo una delle ipotesi investigative, dopo la prima esplosione, quando i numeri telefonici considerati in connessione a questa cellula sono stati bloccati, un secondo attentatore potrebbe essere stato colto dal panico, lasciando sui binari il secondo ordigno (quello poi disinnescato) e dandosi alla fuga.

http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/attentato-a-san-pietroburgo-il-kamikaze-e-un-russo-originario-del-kirghizistan_3065053-201702a.shtml

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