Quattro chilometri in piroga per pochi litri d'acqua



Ogni volta che ne hai bisogno, ti alzi, percorri i 4 metri che ti separano dalla cucina, apri il rubinetto e riempi un bicchiere di acqua per dissetarti. Questo perché non abiti a Soredrano, un villaggio di pescatori nel Madgascar meridionale. Lì, ogni mattina Baby Kamby si alza, con suo figlio percorre i 4 chilometri che li separa da una sorgente d'acqua che sgorga da un monte che si scorge dal paese. Lo fa a colpi di pagaia sulla sua piroga perché tra la sua abitazioni e la sorgente c'è un golfo. Ancora pagaiando riportano a casa 4 taniche, ciascuna di 5 litri, colme di acqua potabile. Daranno da bere a alla famiglia, composta da Kamby, sua moglie e cinque figli. La mattina successiva, un altro viaggio.

È un rituale antico, una distanza percorsa a bordo di piroghe di legno, con ogni mare, in ogni condizione di venti o correnti. Una volta l'acqua si raccoglieva in secchi, ora in taniche di plastica recuperate da contenitori per olii da cucina quotidianamente ripuliti per evitare che si formino batteri. Un rituale che non è solo antico ma anche faticoso.

A Soredrano vivono più di mille abitanti. Grazie alla aquacoltura di alghe e cetrioli di mare, che compensano la pesca, ormai magra dopo decenni di sovrasfruttamento, Soredrano si sta arricchendo. Ai tetti in foglie di palma si sono sostituite le meno estetiche ma più funzionali lamiere. I pescatori più produttivi, ora anche aquacoltori, stanno perfino costruendosi case in mattoni, una rivoluzione.

La vera rivoluzione, che attrae anche molte famiglie che fuggono dalla siccità che ha chiuso in una morsa sempre più stretta l'interno del Paese, è stata proprio lei: la coltura di alghe e poi dei cetrioli di mare. Due prodotti che vendono bene: in Europa le prime, in Asia i secondi.

Nel centro del paese, fondato su una lingua di sabbia che forma un golfo naturale con la costa, un pozzo c'è. L'acqua è però salmastra, va bene solo per lavare vestiti e stoviglie.



Il governo sta progettando una lunga tubazione che porterà l'acqua dalla sorgente, attraverso il golfo, fino a Soredrano. Ma quando e se il progetto verrà davvero avviato, vista l'instabilità cronica dei governi malgasci, questo non si sa. Intanto continua anche il mercato dell'acqua. Alcuni abitanti del villaggio si sono organizzati e per 500 Ariary (circa 10 centesimi di Euro) chi è rimasto all'asciutto o non ha potuto andare fino alla fonte può acquistare una tanica d'acqua.

Il sole tropicale ed il vento asciutto del Madagascar meridionale seccano rapidamente le alghe raccolte dai coltivatori, ma anche la gola degli abitanti di Soredrano. La sfida quotidiana dei pescatori di questo villaggio ricorda, ancora una volta, quale è il vero valore dell'acqua.

Questo progetto è stato supportato da European Journalism Center/Bill and Melinda Gates Foundation

http://www.nationalgeographic.it/multimedia/2017/06/21/video/o_vivo_a_acque_difficili_in_madagascar-3577755/1/

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Mondo Tempo Reale è il blog che dal 2010 vi racconta le notizie più incredibili, strane, curiose e divertenti: fatti imbarazzanti, ladri imbranati, prodotti assurdi, ricerche scientifiche decisamente insolite.
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