Così uno studente ha fotografato un singolo atomo



Il dottorando di Oxford David Nadlinger è riuscito ad immortalare un atomo di stronzio bloccato in una trappola ionica vincendo un prestigioso premio per la migliore fotografia scientifica

A volte tutto ciò che serve per scattare una grande foto è una reflex digitale, un atomo microscopico e un dottorando curioso.

David Nadlinger, che "intrappola" atomi per la sua ricerca sui computer quantistici presso l'Università di Oxford, ha colto questa immagine lo scorso 7 agosto usando una fotocamera reflex digitale standard. La foto mostra la pintura di spillo di un atomo di stronzio carico positivamente illuminato dalla luce ultravioletta su uno sfondo nero. L'atomo è tenuto quasi immobile da un campo elettrico emanato da due elettrodi metallici posti ai suoi lati. La distanza tra le piccole punte di ago della trappola ionica è di circa 2 millimetri.

La fotografia, intitolata "Single Atom in an Ion Trap" (Singolo atomo in una trappola ionica) ha vinto il premio di fotografia scientifica istituito dalla Engineering and Physical Sciences Research Council britannica.

"L'idea di essere in grado di vedere un singolo atomo ad occhio nudo mi ha colpito come un fantastico e viscerale ponte tra il minuscolo mondo dei quanti e la nostra realtà macroscopica", ha spiegato Nadlinger in un comunicato stampa. "Quando ho attrezzato il laboratorio con la macchina fotografica e il treppiede in un tranquillo pomeriggio domenicale sono stato premiato con la particolare immagine di un piccolo puntino blu pallido".

Nadlinger ha realizzato la foto sbirciando attraverso una finestra della camera a vuoto ultra alto della trappola a ioni. Ha usato anche una lente da 50 mm, tubi di prolunga per l'obiettivo, e due flash dotati di gelatine. I tubi di prolunga, che sono usati generalmente nelle foto macro, incrementano la lunghezza focale di un obiettivo.

Gli atomi sono infinitesimamente piccoli e misurano appena una frazione minuscola di un centimentro in diametro. In proporzione ad altri, quelli di stronzio sono però realtivamente grandi. Eppure l'unico motivo per cui riusciamo a vederne uno nella foto è perché assorbe e poi riemette luce laser ad una velocità percepibile da una fotocamera a lunga esposizione. La foto è quindi in realtà quella della luce laser che viene riemessa piuttosto che quelle della forma di un atomo. Senza l'effetto di lunga esposizione l'atomo non sarebbe visibile ad occhio nudo.

La foto di Nadlinger non è stata l'unica a vincere un premio nel concorso. Tra le altre immagini premiate anche delle macro di bolle di sapone all'interno di un lavello di cucina, di una microsfera rivestita di farmaco e di un'ala di farfalla.

http://www.nationalgeographic.it/fotografia/2018/02/15/news/cosi_uno_studente_ha_fotografato_un_singolo_atomo-3865765/

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