P.Amorth, la Sala Nervi e Satana ormai in Vaticano



Sicuramente ciò che unisce in un comune denominatore i tre termini del titolo è il Maligno, al quale nemmeno la Chiesa crede più, perché dal Concilio Vaticano II è lui che ne tiene ben stretto il timone. 

Sembra esagerato quanto dico? Eppure è veramente così! Dai frutti si vede l'albero.

Padre Amorth, che ha lasciato questo mondo nel settembre 2016 a 91 anni di età,rilasciò nel 2001 alcune dichiarazioni che rivelano il comportamento ambiguo della Santa Sede e sommamente indicative di quanto sostengo. 

Colui che conduce l'intervista premette: "Sentite cosa racconta padre Amorth. Scoprirete che la guerra, in corso da millenni, infuria più furibonda che mai... Che la battaglia adesso si è spostata soprattutto all'interno della Casa del Signore. E quel fumo... beh, quel fumo si diffonde in stanze insospettate."


Intervistatore: "Padre Amorth, finalmente è pronta la traduzione italiana del nuovo Rituale per gli esorcisti."

P. Amorth: "Sì, è pronta. L'anno scorso la Cei aveva rifiutato di approvarla perché c'erano errori di traduzione dal latino. E noi esorcisti, che dovremmo utilizzarla, avevamo approfittato per segnalare ancora una volta che su molti punti del nuovo Rituale non siamo d'accordo.

Il  testo  base  in  latino  resta  immutato  in  questa  traduzione. E  un  Rituale  tanto atteso alla fine si è trasformato in una beffa. Un incredibile legaccio che rischia di impedirci di operare contro il demonio."

Intervistatore: "Un'accusa pesante. A cosa si riferisce?"

P. Amorth: Le faccio solo due esempi. Clamorosi. Al punto 15 si parla dei malefici e di come comportarsi. Il maleficio è un male causato ad una persona ricorrendo al diavolo. E può essere fatto in diverse forme, come fatture, maledizioni, malocchi, vudù, macumba. Il Rituale romano spiegava come bisognasse affrontarlo.

Il nuovo Rituale, invece, afferma categoricamente che c'è proibizione assoluta di fare esorcismi in questi casi. Assurdo. I malefici sono di gran lunga la causa più frequente delle possessioni e dei mali procurati dal demonio: non meno del 90 per cento.

È come dire agli esorcisti di non operare più. Il punto 16, poi, afferma solennemente che non si debbono fare esorcismi se non v'è la certezza della presenza diabolica. È un capolavoro di incompetenza: la certezza che il demonio sia presente in una persona si ha solo facendo l'esorcismo.

Tra l'altro, gli estensori non si sono accorti di contraddire, in entrambi i punti, il Catechismo della Chiesa cattolica, che indica di compiere l'esorcismo sia nel caso di possessioni diaboliche che di mali causati dal demonio. E dice anche di farlo sia sulle persone che sulle cose. E nelle cose non c'è mai la presenza del demonio, c'è solo la sua influenza.

Le affermazioni contenute nel nuovo Rituale sono gravissime e dannosissime, frutto di ignoranza e inesperienza.

Intervistatore: "Ma non è stato compilato da esperti?"

P. Amorth: "Assolutamente no. In questi dieci anni sul Rituale hanno lavorato due commissioni: quella composta da cardinali che ha curato i Prenotanda, ossia le disposizioni iniziali, e quella che ha curato le preghiere.

Io posso affermare con certezza che nessuno dei membri delle due commissioni ha mai fatto esorcismi, né ha mai assistito ad esorcismi, né ha mai avuto la più pallida idea di cosa sono gli esorcismi. Questo è l'errore, il peccato d'origine, di questo Rituale. Nessuno che vi ha collaborato era esperto di esorcismi."

Gabriele Pietro Amorth (1925-2016) , un'altra intervista su Padre Pio e il demonio.
Intervistatore: "Come è possibile?"

P. Amorth: "Non lo chieda a me. Durante il Concilio ecumenico Vaticano II ogni commissione era coadiuvata da un gruppo di esperti che affiancavano i vescovi. E l'abitudine si è mantenuta anche dopo tale Concilio, ogni volta che si sono rifatte parti del Rituale. Ma non in questo caso. E se c'era un argomento su cui servivano degli esperti, era questo."

Intervistatore: "E invece?"

P. Amorth: "Invece noi esorcisti non siamo mai stati consultati. E, tra l'altro, i suggerimenti che abbiamo dato sono stati ricevuti con fastidio dalle commissioni. La storia è paradossale. Vuole che gliela racconti?"

Intervistatore: "Certo".

P. Amorth: "Man mano che, come aveva chiesto il Concilio Vaticano II, le varie parti del Rituale romano venivano riviste, noi esorcisti attendevamo che venisse trattato anche il titolo XII, cioè il Rituale esorcistico.

Ma evidentemente non era considerato un argomento rilevante, dato che passavano gli anni e non succedeva nulla. Poi, improvvisamente, il 4 giugno del 1990, uscì il Rituale ad interim, di prova. Fu una vera sorpresa per noi, che non eravamo mai stati consultati prima. Eppure da tempo avevamo preparato delle richieste, in vista di una revisione del Rituale stesso.

Chiedevamo, tra l'altro, di ritoccare le preghiere, immettendovi invocazioni alla Madonna che mancavano completamente, e di aumentare le preghiere esorcistiche specifiche. Ma eravamo stati completamente tagliati fuori dalla possibilità di dare qualsiasi contributo.

Non ci scoraggiammo: il testo era stato fatto per noi. E dato che nella lettera di presentazione l'allora prefetto della Congregazione per il Culto Divino, il cardinale Eduardo Martínez Somalo, chiedeva alle conferenze episcopali di far avere, entro due anni, «consigli e suggerimenti forniti dai sacerdoti che ne avrebbero fatto uso», ci mettemmo al lavoro.

Riunii diciotto esorcisti scelti tra i più esperti del pianeta. Esaminammo con grande attenzione il testo. Lo utilizzammo. Abbiamo subito elogiato la prima parte, nella quale venivano riassunti i fondamenti evangelici dell'esorcismo.

È l'aspetto biblico-teologico, su cui non mancava certo la competenza. Una parte nuova, rispetto al Rituale del 1614 composto sotto papa Paolo V; del resto, all'epoca non c'era bisogno di ricordare questi princìpi, da tutti riconosciuti ed accettati. Oggi, invece, è indispensabile.

Ma quando siamo passati ad esaminare l'aspetto pratico, il quale richiede una conoscenza specifica dell'argomento, si è palesata invece la totale inesperienza dei redattori.

Le nostre osservazioni sono state copiose, articolo per articolo, e le abbiamo fatte avere a tutte le parti interessate: Congregazione per il Culto Divino, Congregazione per la Dottrina della Fede (ex Sant'Uffizio; ndr), conferenze episcopali. Una copia fu consegnata direttamente nelle mani del Papa." (Karol Wojtyla; ndr).


Intervistatore: "Come sono state accolte le vostre osservazioni?"

P. Amorth: "Accoglienza pessima, efficacia nulla. Ci eravamo ispirati alla Lumen Gentium, in cui la Chiesa è descritta come «Popolo di Dio».

Al numero 28 si parla della collaborazione dei sacerdoti con i vescovi, al numero 37 si dice con chiarezza, addirittura riferendolo ai laici, che «secondo la scienza, la competenza e il prestigio di cui godono, hanno la facoltà, anzi talora anche il dovere, di far conoscere il loro parere su cose concernenti il bene della Chiesa».

Era esattamente il nostro caso. Ma ci eravamo illusi, ingenuamente, che le disposizioni del Vaticano II fossero giunte alle congregazioni romane. Al contrario ci siamo trovati di fronte ad un muro di rifiuto e di disprezzo. Il segretario della Congregazione per il Culto Divino fece una relazione alla commissione cardinalizia in cui diceva che i loro unici interlocutori erano i vescovi, e non i sacerdoti o gli esorcisti.

E aggiungeva testualmente, a proposito del nostro umile tentativo di aiuto come esperti che esprimono il loro parere: «Si dovette prendere atto del fenomeno di un gruppo di esorcisti e cosiddetti demonologi, quelli che in seguito si sono costituiti in Associazione internazionale, che orchestravano una campagna contro il rito».

Un’accusa indecente: noi non abbiamo mai orchestrato nessuna campagna! Era indirizzato a noi il Rituale, e nelle commissioni non avevano convocato nessuna persona competente: era più che logico che tentassimo di dare il nostro contributo."

Intervistatore: "Ma allora vuol dire che il nuovo Rituale è per voi inutilizzabile nella lotta contro il demonio?"

P. Amorth: "Sì. Ci volevano consegnare un'arma spuntata. Sono state cancellate le preghiere efficaci, preghiere che avevano dodici secoli di storia, e ne sono state create di nuove, inefficaci. Ma per fortuna ci è stata gettata, all'ultimo, una scialuppa  di  salvataggio."


Intervistatore: "Quale?"

P. Amorth: "Il nuovo prefetto della Congregazione per il Culto Divino, il cardinale Jorge Medina, ha affiancato al Rituale una Notificazione in cui si afferma che gli esorcisti non sono obbligati ad usare questo Rituale, ma se vogliono possono utilizzare ancora il vecchio facendone richiesta al vescovo. I vescovi devono chiedere l'autorizzazione alla Congregazione che però, come scrive il cardinale, «la concede volentieri»."

Intervistatore: "«La concede volentieri»? È una ben strana concessione..."

P Amorth: "Vuol sapere da dove nasce? Da un tentativo compiuto dal cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, e dallo stesso cardinale Medina di introdurre nel Rituale un articolo – allora era l'articolo 38 – in cui si autorizzavano gli esorcisti ad usare il Rituale precedente.

Indubbiamente si trattava di una manovra in extremis per farci evitare i grandi errori che ci sono in questo Rituale definitivo. Ma il tentativo dei due cardinali venne bocciato. Allora il cardinale Medina, che aveva compreso la posta in gioco, ha deciso di darci in ogni caso questa scialuppa di salvataggio, aggiungendo una notifica a parte."

Intervistatore: "Come venite considerati, voi esorcisti, all'interno della Chiesa?"

P. Amorth: "Siamo trattati malissimo. I confratelli sacerdoti che vengono incaricati di questo delicatissimo compito sono visti come dei matti, degli esaltati. In genere sono appena tollerati dagli stessi vescovi che li hanno nominati."

Intervistatore: "Il fatto più clamoroso di questa ostilità?"

P. Amorth: "Abbiamo tenuto un convegno internazionale degli esorcisti vicino a Roma. E abbiamo domandato di essere ricevuti dal Papa. Per non dargli l'aggravio di aggiungere una nuova udienza alle tantissime che già fa, abbiamo semplicemente chiesto di essere ricevuti in udienza pubblica, quella in piazza San Pietro del mercoledì. E senza nemmeno la necessità di essere citati tra i saluti.

Abbiamo fatto regolare domanda, come ricorderà perfettamente monsignor Paolo De Nicolò della Prefettura della casa pontificia, che ha accolto a braccia aperte la nostra richiesta. Il giorno prima dell'udienza però egli ci ha detto – a dire il vero con grande imbarazzo, per cui si è visto benissimo che la decisione non dipendeva da lui – di non andare, che non eravamo ammessi.

Incredibile: 150 esorcisti provenienti dai cinque continenti, sacerdoti nominati dai loro vescovi in conformità con le norme del diritto canonico che richiedono preti di preghiera, di scienza e di buona fama – quindi un po' il fior fiore del clero, chiedono di partecipare ad un'udienza pubblica del Papa e vengono buttati fuori.

Monsignor De Nicolò mi ha detto: «Naturalmente le prometto che le invierò subito la lettera con le motivazioni». Sono passati cinque anni, e quella lettera la aspetto ancora.

Certamente non è stato Giovanni Paolo II ad escluderci. Ma che a 150 sacerdoti venga proibito di partecipare ad una udienza pubblica del Papa in piazza San Pietro spiega quanto sono ostacolati gli esorcisti dalla loro Chiesa, quanto sono malvisti da tante autorità ecclesiastiche."

Immagine tratta dal famoso film "L'Esorcista"
Intervistatore: "Lei col demonio ci combatte quotidianamente. Qual è il più grande successo di Satana?"

P. Amorth: "Riuscire a far credere di non esistere. E ci è quasi riuscito. Anche all'interno della Chiesa. Abbiamo un clero e un episcopato che non credono più nel demonio, negli esorcismi, nei mali straordinari che il diavolo può dare, e nemmeno nel potere che Gesù ha concesso di scacciare i demòni.

Da ben tre secoli la Chiesa latina – al contrario della Chiesa ortodossa e di varie confessioni protestanti – ha quasi del tutto abbandonato il ministero esorcistico.Non praticando più esorcismi, non studiandoli più e non avendoli mai visti, il clero li disconosce.

E disconosce persino il diavolo. Abbiamo interi episcopati contrari agli esorcismi. Ci sono nazioni completamente prive di esorcisti, come la Germania, l'Austria, la Svizzera, la Spagna e il Portogallo. Una carenza spaventosa. [...]

Prima che uscisse questo nuovo Rituale, l'episcopato tedesco ha scritto una lettera al cardinale Ratzinger in cui affermava che non occorreva un nuovo Rituale, perchénon si dovevano più fare gli esorcismi." [...]

Intervistatore: "Ma la fede rimane intatta, cioè rimane una fede cattolica, se uno non crede nell'esistenza di Satana?"

P. Amorth: "No. Le racconto un episodio. Quando incontrai per la prima volta don Pellegrino Ernetti, un celebre esorcista che ha esercitato per quarant'anni a Venezia, gli dissi: «Se potessi parlare con il Papa gli direi che incontro troppi vescovi che non credono nel demonio».

Il pomeriggio seguente padre Ernetti tornò da me per riferirmi che il mattino era stato ricevuto da Giovanni Paolo II. «Santità», gli aveva detto, «c'è un esorcista qui a Roma, padre Amorth, che se venisse da lei le direbbe che conosce troppi vescovi che non credono nel demonio». Il Papa allora gli rispose secco: «Chi non crede nel demonio non crede nel Vangelo». Ecco la risposta che diede lui e che io ripeto."

Intervistatore: "Mi faccia capire: la conseguenza è che molti vescovi e molti preti non sarebbero cattolici?"

P. Amorth: "Diciamo che non credono ad una verità evangelica. Quindi semmai li taccerei di propagare un'eresia. Però intendiamoci: uno è formalmente eretico se viene accusato di qualcosa e se persiste nell'errore. Ma nessuno, oggi, per la situazione che c'è nella Chiesa, accusa un vescovo di non credere al diavolo, alle possessioni demoniache e di non nominare esorcisti perché non vi presta più fede.

Eppure potrei farle tantissimi nomi di vescovi e cardinali che appena nominati in una diocesi hanno tolto a tutti gli esorcisti la facoltà di esercitare. Oppure di vescovi che sostengono apertamente: «Io non ci credo. Sono cose del passato». Perché? Purtroppo perché c’è stata l'influenza perniciosissima di certi biblisti, e potrei farle molti nomi illustri.

Noi che tocchiamo ogni giorno con mano il mondo dell'aldilà, sappiamo che il Maligno ha messo lo zampino in tante riforme liturgiche."

Chiesa in Germania... Allegria!
Intervistatore: "Per esempio?"

P. Amorth: "Il Concilio Vaticano II aveva domandato di rivedere alcuni testi. Disobbedendo a quel comando, si è voluto invece rifarli completamente. Senza pensare che si potevano anche peggiorare le cose anziché migliorarle.

E tanti riti sono stati peggiorati per questa mania di voler buttare via tutto quello che c'era nel passato e rifare tutto daccapo, come se la Chiesa fino ad oggi ci avesse sempre imbrogliato e ingannato, e solo adesso fosse finalmente arrivato il tempo dei grandi geni, dei superteologi, dei superbiblisti, dei superliturgisti che sanno dare alla Chiesa le cose giuste. Una menzogna: l'ultimo Concilio aveva semplicemente chiesto di rivederli quei testi, non di distruggerli.

Il Rituale esorcistico, per esempio: andava corretto, non rifatto. C'erano preghiere che hanno dodici secoli di esperienza. Prima di cancellare preghiere così antiche e che per secoli si sono dimostrate efficaci, bisognerebbe pensarci a lungo. E invece no. Tutti noi esorcisti, utilizzando per prova le preghiere del nuovo Rituale ad interim, abbiamo sperimentato che sono assolutamente inefficaci.

Ma  anche  il rito  del  Battesimo dei bambini è stato peggiorato. È stato stravolto, fin quasi ad eliminare l'esorcismo contro Satana, che ha sempre avuto enorme importanza per la Chiesa, tanto che veniva chiamato l'esorcismo minore. Contro quel nuovo rito ha protestato pubblicamente anche Paolo VI.

È stato peggiorato il rito del nuovo benedizionale. Ho letto minuziosamente tutte le sue 1200 pagine. Ebbene, è stato puntigliosamente tolto ogni riferimento al fatto che il Signore ci deve proteggere da Satana, che gli angeli ci proteggono dall'assalto del demonio. Hanno tolto tutte le preghiere che c'erano per la benedizione delle case e delle scuole.

Tutto andava benedetto e protetto, ma oggi la protezione dal demonio non esiste più. Non esistono più difese e neppure preghiere contro di lui. Lo stesso Gesù ci aveva insegnato una preghiera di liberazione, nel Padre nostro: «Liberaci dal Maligno. Liberaci dalla persona di Satana».

In italiano è stata tradotta in modo erroneo, e adesso si prega dicendo: «Liberaci dal male». Si parla di un male generico, di cui in fondo non si sa l'origine: invece il male contro cui nostro Signore Gesù Cristo ci aveva insegnato a combattere è una individualità concreta: è Satana." [...]


Gabriele Amorth ha appena citato Paolo VI, e qui continuo il mio articolo perché la Sala Nervi, inclusa nel titolo, è l'espressione emblematica di quanto il demonio si sia ormai introdotto all'interno della Chiesa di Roma.

E guarda caso, il luogo porta proprio il nome di Giovan Battista Montini, il pontefice che il 29 giugno 1972, giorno degli apostoli Pietro e Paolo, lanciò al mondo un grido angoscioso sul nemico di Dio, annunciando: «Attraverso qualche fessura, il fumo di Satana è entrato nella Chiesa».

Perciò, sebbene nell'arco del tempo questo tema sia già apparso in rete a livello globale, penso che ancora molti non ne abbiano contezza ed è giusto, secondo me, che possano valutarne i contenuti a dir poco sconcertanti.

Quando per la prima volta appare ai nostri occhi la realtà nascosta dietro il progetto dell'Auditorium pontificio, conosciuto anche come «Sala delle Udienze», si rimane davvero scioccati.

La struttura, che ha una capienza di 6.300 posti a sedere, è ubicata in parte nella Città del Vaticano e in parte a Roma sulla sinistra del colonnato del Bernini; fu costruita nel 1971 dall'ingegnere Pier Luigi Nervi dietro precisa richiesta di Paolo VIche fu il continuatore, dopo Giovanni XXIII, del Concilio Vaticano II, avvenuto dal 1962 al 1965.

Bergoglio offuscato dal "fumo di... Satana"
A prima vista, tutto questo appare molto normale, ma un'analisi più rigorosa quanto strabiliante svela ciò che rende questo edificio così particolare.

I lavori per la sua progettazione durarono tre anni: dal 1963 al 1966, mentre (si noti la coincidenza!) l'Intronizzazione di Lucifero, l'Arcangelo decaduto, avvenne in una doppia contemporanea messa nera, sia in Vaticano che negli Stati Uniti il 29 giugno 1963, a distanza di 8 giorni soltanto dall'investitura di Montini che, precisamente lo stesso giorno di 9 anni dopo, avrebbe dato il tragico annuncio menzionato sopra.

Una data ideale per la promessa storica che doveva essere mantenuta prima o poi. Come sapevano bene i principali agenti di questo Cerimoniale, la tradizione Satanista ha da sempre predetto che il Tempo del Principe oscuro sarebbe stato inaugurato nel momento in cui un Papa avrebbe preso il nome dell'apostolo Paolo.

Da quando il Conclave terminò (dopo la dipartita di Giovanni XXIII), il 21 giugno 1963 con l'elezione di Paolo VI, il tempo per organizzare l'Evento era molto scarso; ma il "Tribunale Supremo" aveva decretato che nessun'altra data sarebbe stata più idonea per l'Intronizzazione del Principe delle Tenebre se non la festa dei SS. Pietro e Paolo.

E per questo, quale luogo sarebbe stato migliore se non la Cappella Paolina, dal momento che si trova proprio in Vaticano?

Dunque, fu proprio in quell'anno 1963 che Montini, diventato papa, affidò l'incarico per l'Auditorium a Pier Luigi Nervi, che aveva realizzato anche la sede dell'UNESCO a Parigi tra il 1953 e il 1958.

(Tale sede, per chi non lo sapesse, è il braccio culturale dell'auspicato Governo Mondiale, visto il "transumanesimo" del suo primo direttore generale, Julian Huxley, cioè la riduzione dell'uomo a oggetto tecnico, da migliorare con l'eugenetica).

Lo stesso ingegner Nervi progettò pure, e ciò svela in modo chiaro il suo pensiero, la Chiesa di San Gaspare del Bufalo a Roma, nel quartiere Tuscolano, che riporta esattamente la piramide massonica e l'occhio onniveggente.

Perciò, con tutte queste considerazioni, non c'è da meravigliarsi se l'Aula Paolo VI possiede delle caratteristiche sorprendenti che non possono passare inosservate ad un attento osservatore!

È risaputo, infatti, che il vero capo occulto della Massoneria-Sionista che domina il mondo è Lucifero, il Serpente Antico, e lo ritroviamo più evidente che mai addirittura nella Sala per le Udienze pontificie. Guardare per farsene una ragione!

Interno della Sala Nervi, ed ogni commento appare inutile.
Ed ecco l'esterno... altrettanto impressionante!  Sul tetto ci sono persino le narici del serpente!
Ma c'è di più, l'inquietante grande scultura alle spalle del trono papale chiamata "La Resurrezione", e descritta così dal suo autore, Pericle Fazzini ‒ "Il Cristo risorge da questo cratere apertosi dalla bomba nucleare: una atroce esplosione, un vortice di violenza e di energia; ulivi divelti, pietre volanti, terra di fuoco, tempesta formata da nuvole e saette e un gran vento che soffia da sinistra verso destra" ‒ si trova proprio in quelle che sembrano essere le fauci di un rettile.

In definitiva, si è realizzato il modo affinché la voce del "successore di Pietro" uscisse simbolicamente, e di fatto, dalla bocca dell'Usurpatore insediatosi in Vaticano in quel lontano 29 giugno 1963.

Prima di concludere, vorrei far notare che, nella scultura, i capelli del Cristo sferzati dal vento appaiono anch'essi come la testa di un serpente... e d'altra parte non lo ha forse chiamato così il Falso Profeta che ne è diventato il penultimo messaggero prima che si presenti l'Anticristo in persona?

Relazione libera di: Sebirblu.blogspot.it

Fonte dell'intervista a Padre Amorth.

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1 commenti:

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