Nel Mar Nero un relitto di 2400 anni fa



L’eccezionale stato di conservazione della nave, la più antica trovata quasi intatta sul fondale marino, si deve all’insolita composizione chimica dell’acqua del mare interno: a impedire il decadimento organico è stata l’assenza di ossigeno al di sotto dei 180 metri di profondità

Gli archeologi hanno annunciato di recente la scoperta di un antico relitto rimasto incredibilmente intatto, rinvenuto a circa due chilometri di profondità nel Mar Nero, al largo della costa della Bulgaria. La nave di legno, risalente a 2.400 anni fa, comprende gli elementi strutturali, fra cui l’albero e i banchi per i rematori, che prima d’ora non erano mai stati rinvenuti intatti in navi così antiche, attestandolo quindi come il più antico relitto completo conosciuto trovato in mare [le barche rituali egizie ritrovate negli scavi, come quelle di Cheope, sono però molto più antiche].

L’annuncio della scoperta, compiuta dagli esperti del Black Sea Maritime Archaeology Project (MAP), è apparso per la prima volta in autunno sul Guardian. Il MAP, nel corso di un’esplorazione del Mar Nero durata tre anni, ha scoperto più di 60 relitti storici.

La nave, lunga circa 23 metri, documentata grazie a un sottomarino a comando remoto (ROV, dall’inglese remotely operated vehicle) dotato di telecamere, appare simile alle navi mercantili raffigurate su antichi vasi greci. Un piccolo frammento del relitto è stato estratto e analizzato con il metodo del radiocarbonio, risultando risalente al V secolo a.C., epoca in cui le città-stato greche intrattenevano frequenti rapporti commerciali fra il Mediterraneo e le loro colonie lungo la costa del Mar Nero.

Se è vero che velieri più antichi sono stati recuperati da siti di sepoltura egiziani sulla terraferma, è invece raro che antichi relitti sommersi si siano preservati così bene. L’eccezionale stato di conservazione della nave vecchia 2.400 anni si deve all’insolita composizione chimica dell’acqua del Mar Nero e alla mancanza di ossigeno al di sotto di circa 180 metri di profondità. Questo strato d’acqua anossica - ovvero priva di ossigeno - che costituisce circa il 90 percento del volume del mare, impedisce il verificarsi dei processi fisici e chimici responsabili del decadimento organico.

Secondo Fredrik Hiebert, archeologo residente della National Geographic Society, che è andato alla ricerca di relitti nel Mar Nero in una precedente spedizione sponsorizzata da National Geographic, la nuova scoperta rafforza l’idea che le acque anossiche del Mar Nero “siano un museo incredibilmente ricco di storia umana”.

“Questo relitto mostra il potenziale di preservazione senza precedenti del Mar Nero, che per migliaia di anni è stato un importante crocevia delle culture del mondo”, conclude Hiebert. “È una scoperta incredibile”.

http://www.nationalgeographic.it/mondo-antico/2019/01/10/news/mar_nero_nave_greca_il_piu_antico_relitto_intatto_al_mondo-4252219/

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