L'amore oltre la morte: Jonathan e Mary Reed



L 'amore a volte va oltre la vita terrena, questo accade quando è amore puro e che neanche la morte può interrompere..
Della loro vita, di come vissero entrambi il loro amore, in verità non si sa molto. Una storia come tante, in fondo, e forse è anche giusto e più affascinante non conoscerne i dettagli. Possiamo solo provare ad immaginarli guardando la foto del loro matrimonio, l'unica cosa che sono riuscita a trovare su di loro sul web.

Quel che si sa, invece, è come tutto si sia concluso, quando il 19 marzo 1893 Mary morì e venne sepolta all’Evergreens Cemetery, Brooklyn, nella cripta del mausoleo del padre, all'epoca ancora in vita.
Jonathan, allora sessantenne, non riusciva a darsi pace, ad accettare l'enorme perdita della compagna di tutta una vita.
Alla morte del suocero, nel 1895, decise di far costruire un mausoleo personale, dove fece spostare la bara della moglie.

Da quel momento Jonathan si trasferì letteralmente nella tomba. Portò nell'anticamera della cella funebre mobilio, una stufa per riscaldarsi nelle lunghe e fredde giornate invernali, le gabbie dei loro animali domestici, uno scoiattolo e un pappagallo, e alcuni addobbi cari alla moglie: fotografie, quadri, vasi di fiori, l'ultimo ricamo a uncinetto, rimasto incompiuto per la morte della donna.

Il devoto signor Reed attendeva pazientemente ogni mattina l'apertura dei cancelli del cimitero, entrava nel mausoleo, accendeva la stufa e dallo spioncino della porta della camera dove era collocata la bara di Mary guardava amorevolmente all'interno, pronunciando sempre la stessa frase:

"Buongiorno Mary, sono venuto a stare con te“

Per tutta la giornata Jonathan proseguiva a conversare con la moglie, le leggeva il giornale o un libro, pranzava apparecchiando anche per lei, utilizzando il servizio di piatti e posate del loro matrimonio.
Talvolta si sedeva all'esterno sulla sua sedia a dondolo per godersi un po' di sole e salutare i passanti, come qualsiasi anziano potrebbe fare sulla veranda di casa sua.

Articolo del 24 marzo 1905 del New York Times
Articolo del 24 marzo 1905 del New York Times
Alla sera augurava la buonanotte alla sua amata e si dirigeva all'uscita poco prima della chiusura notturna del cimitero.

Le abitudini di Jonathan ben presto vennero notate dagli abitanti del quartiere e i visitatori del cimitero.
Già finché era in vita sorsero sul suo conto numerose leggende, alcune delle quali dicevano che fosse in grado di comunicare con l'aldilá. Altre narravano di come alcune donne, mosse a pietà da tanta ossessiva devozione, gli proposero la loro compagnia, ricevendo però sempre gentili ma netti rifiuti, essendo il suo cuore sempre e solo dedicato a Mary.



Si parlava poi di come Jonathan raccontasse a chiunque andasse a trovarlo che in realtà la moglie non fosse morta, ma che semplicemente il calore avesse lasciato il suo corpo, e, se lui avesse mantenuto caldo il mausoleo, Mary avrebbe continuato a dormire serenamente nella sua bara di metallo.

La sua insolita storia si diffuse sempre più, attirando numerosi curiosi e pure qualche giornalista.
Per dieci anni il signor Reed proseguì ogni giorno nella stessa routine, sempre sorridente, fino al 23 marzo 1905, quando un visitatore, guardando dentro alla porta semi aperta del mausoleo, vi trovò l'uomo riverso a terra, per quella che poi si è rivelata una emorragia cerebrale.
Jonathan venne trasportato d'urgenza all'ospedale di Kings County, dove spirò qualche giorno dopo.
Venne quindi riportato al suo mausoleo, la sua bara posta accanto a quella dell'adorata Mary, e la porta venne, dopo tanti anni, definitivamente chiusa.

Il riassunto di tutto un decennio dedicato a vegliare l'amore della sua vita si può ritrovare nelle bellissime parole che rilasció nel 1895 lo stesso Jonathan Reed in una interivista al Brooklyn Daily Eagle:



"Mia moglie era una donna straordinaria e le nostre vite erano fuse assieme. Quando è morta non avevo altro desiderio che far tesoro del suo ricordo. Il mio unico piacere è starmene seduto qui, con tutto ciò che rimane di lei.“

Ciò che sopravvive, infine, è un'ultima leggenda: pare che, una volta chiuso il cancello del mausoleo, la chiave sia misteriosamente scomparsa.
La loro storia, dopo tanti anni di attenzioni e curiosità da parte di amici, visitatori e giornalisti, è tornata ad essere un tenero fatto personale, e nessuno, nemmeno la morte, potrà più disturbare il loro eterno sogno d'amore.Io ho trovato questa storia stupenda se pur molto triste, mi piace pensare che I due coniugi si siano ricongiunti per nn lasciarsi mai più.

❤️Jeida https://www.facebook.com/misterinelweb/posts/2547217108733215?__tn__=K-R

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