Molte sono infatti le considerazioni, le sfumature e gli aspetti del dibattito sempre più vasto che riguarda la carne: dal suo ruolo nutrizionale e culturale, alla sicurezza alimentare, fino a considerare il suo impatto ambientale e le recenti evoluzioni nel quadro normativo che riguarda il benessere animale.

È emerso inoltre che oggi, grazie a un’attenta selezione delle specie allevate e a tecniche di allevamento innovative, la carne italiana risulta avere una quantità di grassi molto diminuita rispetto al passato, al punto che la distinzione tra carni bianche (più leggere) e carni rosse (grasse) può essere considerata ormai un vecchio preconcetto: è piuttosto opportuna, a questo scopo, una distinzione tra tagli più magri e tagli più grassi delle diverse specie.
Ma la vera novità è stata una radicale rivalutazione dell’impatto ambientale della carne nel nostro modello alimentare.
“Prendiamo come esempio il water footprint, cioè l’impronta idrica, della carne: se confrontiamo l’impatto produttivo di un chilo di carne con un chilo di frutta, la frutta può sembrare un alimento ‘buono’ e la carne un alimento ‘cattivo’. Ma, nel contesto di un’ alimentazione equilibrata, un italiano consuma un chilo di frutta in poco più di due giorni, mentre un chilo di carne rossa è ‘sufficiente’ per ben 5 settimane: questo significa che l’impatto di questi 2 alimenti è praticamente equivalente nel nostro sistema alimentare“ spiega Ettore Capri, professore dell’Università Cattolica di Piacenza e direttore del Centro di Ricerca sullo Sviluppo Sostenibile in Agricoltura OPERA.
Gli argomenti trattati e approfonditi nel dossier sono molteplici: da un excursus sul valore antropologico e culturale della carne, fino ad un’analisi del valore socio-economico di questa filiera, considerando infine il suo ruolo di prim’ordine nella gastronomia italiana, dove oltre un terzo dei prodotti DOP e IGP italiani derivano dell’allevamento.
Si è potuta così delineare una visione d’insieme che porta con sé un messaggio chiaro: per la salute dell’uomo e dell’ambiente, via libera ad un’alimentazione equilibrata, come quella mediterranea, che prevede la giusta quantità di proteine animali e vegetali.
Gli argomenti trattati e approfonditi nel dossier sono molteplici: da un excursus sul valore antropologico e culturale della carne, fino ad un’analisi del valore socio-economico di questa filiera, considerando infine il suo ruolo di prim’ordine nella gastronomia italiana, dove oltre un terzo dei prodotti DOP e IGP italiani derivano dell’allevamento.
Si è potuta così delineare una visione d’insieme che porta con sé un messaggio chiaro: per la salute dell’uomo e dell’ambiente, via libera ad un’alimentazione equilibrata, come quella mediterranea, che prevede la giusta quantità di proteine animali e vegetali.
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