
Furono utilizzati come tombe, come spazi rituali o come nascondigli per difendersi dai predoni? Gli archeologi stanno iniziando a esplorare le volte sotterranee per svelare i segreti degli enigmatici tunnel.
Il ricercatore tedesco Heinrich Kusch sostiene che la vasta rete di gallerie scavata dagli uomini della pietra congiunge centinaia di insediamenti neolitici sparsi in tutta Europa e il fatto che così tanti tunnel sono sopravvissuti 12 mila anni, indica che la rete originaria deve essere stata immensa.

La scoperta del dedalo di gallerie è avvenuta grazie ad una mucca! Beate Greithanner, una produttrice di latte di Glonn, una cittadina vicino Monaco, si trovava a pascolare i suoi bovini sui prati rigogliosi della Doblerg, una collina in Baviera circondata da altissime cime montuose innevate, improvvisamente, un cratere si aprì sotto una delle sue mucche, inghiottendo l’animale fino ai fianchi.
Il giorno dopo l’incidente, il marito di Beate esaminò il buco, era strano, così infilo la testa dentro per scrutarne l’interno, l’uomo pensava di aver trovato il nascondiglio per una sorta di tesoro, mentre si calava nel buco per indagare ulteriormente, si rese conto di trovarsi in un tunnel stretto e umido che scendeva verso il basso.
Da quel momento, i Greithanner si sono resi conto che la loro proprietà nasce su un labirinto di tunnel, conosciuto come “Erdstall”, termine che nella tradizione popolare indicava la dimora dei “goblin”.
Di lì a poco, numerosi geologi si sono presentati nella proprietà dei Greithanner, determinati ad andare a fondo del mistero, tre membri di un team denominato “Gruppo di lavoro per la Erdstall Research” hanno trovato all’interno del tunnel un pezzo di legno, reperto utilissimo per determinare l’età del tunnel.
Un altro gruppo proveniente dall’Ufficio di Stato per la Conservazione Storica della Germania ha delimitato il sito con il nastro colorato, poi ha effettuato una scansione con un radar di terra scoprendo che la galleria è crollata sul retro, cercando di capire le sue dimensioni reali, è la prima volta che un ente archeologico tedesco mostra interesse per un fenomeno antico estremamente insolito.
Labirinti sotterranei simili a quelli trovati in Germania sono stati rinvenuti in tutta Europa, dall’Ungheria alla Spagna, ma nessuno è in grado di spiegare il motivo per cui sono stati costruiti.
Molte gallerie sono collegate ad antichi siti neolitici, gli imbocchi dei tunnel a volte si trovano nelle cucine di antiche case coloniche, nei pressi di chiese o cimiteri, o nel bel mezzo delle foresta, l’atmosfera al loro interno è buia e opprimente, tanto quanto lo sarebbe la tana di un animale.
I tunnel certamente non potevano avere uno scopo pratico, come abitazioni o per conservare i cibi, se non altro per quanto siano stretti in alcuni punti, inoltre, la mancanza di escrementi animali fa escludere che possano essere stati utilizzati come ricovero per il bestiame.
Fino a poco tempo fa, le cavità sono state esplorate solo da archeologi dilettanti, il pioniere delle esplorazioni di Erstall è Lambert Karner (1841-1909), un sacerdote, secondo i suoi diari, si trascinò all’interno dei tunnel 400 volte, illuminando i luoghi solo con la tremolante luce di una candela, annotando “strani passaggi tortuosi” attraverso i quali è possibile passare solo strisciando come un verme.

Ad ogni modo, stupisce che uomini dell’età della pietra possano aver scavato una rete così vasta di tunnel sotto l’Europa, sebbene l’archeologia lascia credere che gli uomini di quell’epoca fossero estremamente primitivi, incredibili scoperte, come il tempio di Gobekli Tepe antico di 12 mila anni, le Piramidi di Egitto e altre strutture come Stonehenge, mostrano che i nostri antenati era in possesso di conoscenze astronomiche e tecnologiche molto più avanzate di quanto si sia creduto fino ad oggi.
La scoperta della vasta rete di cunicoli sotterranei mostra che l’uomo dell’Età della Pietra non passava le sue giornate solo cacciando animali e raccogliendo bacche, ma si dedicava ad opere di ingegneria che richiedevano ingenti risorse intellettuali e progettuali, tuttavia, il vero scopo dei tunnel rimane un mistero.
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