Virus Ebola: 57 morti in 4 giorni. Stato d’emergenza in Sierra Leone

Il governo della Sierra Leone ha dichiarato oggi lo stato di emergenza per la salute pubblica, nel tentativo di fermare l’epidemia di Ebola che finora ha provocato la morte di almeno 233 persone nel paese. Lo ha annunciato in una nota il presidente Ernest Bai Koroma, il quale ha anche cancellato una visita a Washington prevista per la settimana prossima per un summit Usa-Africa a causa della crisi. Il presidente, si legge nella nota, chiedera’ alle forze di sicurezza che vengano messi in quarantena gli epicentri di diffusione del virus mortale, una misura simile a quella adottata ieri dal governo della Liberia, un altro dei paesi colpiti dall’epidemia piu’ grave registrata nella storia dell’Africa occidentale. “Sfide straordinarie richiedono misure straordinarie. L’epidemia del virus Ebola rappresenta una sfida straordinaria per la nostra nazione. Di conseguenza, e in linea con quanto prevede la Costituzione della Sierra Leone, proclamo lo stato di emergenza pubblica, che ci consenta di adottare un approccio piu’ robusto nell’affrontare l’epidemia”, ha dichiarato Koroma. “Al fine di assumere il controllo diretto della situazione, ho cancellato il mio viaggio negli Stati Uniti per il vertice Usa-Africa e domani saro’ in viaggio per Conakry, in Guinea, per incontrare i miei colleghi capi di stato dell’Unione del fiume Mano (che comprende la Guinea, la Liberia e la Sierra Leone, ndr) e discutere con loro le nostre strategie regionali per sconfiggere l’epidemia”, ha proseguito Koroma, il quale ha inoltre annunciato il lancio di un Piano di risposta nazionale “per inaugurare la fase due della nostra lotta contro la malattia” e l’istituzione di una task force presidenziale per l’emergenza Ebola, da lui presieduta. ebolaTra gli obiettivi previsti dalla task force, la messa in quarantena di tutti gli epicentri e i luoghi di contagio della malattia; la limitazione degli incontri e delle riunioni pubbliche, ad eccezione di incontri essenziali in materia di sensibilizzazione ed educazione contro l’Ebola; l’adozione di provvedimenti da parte del Parlamento; l’obbligo per le autorita’ di segnalare le vittime di Ebola prima della loro sepoltura; la cancellazione di tutti i viaggi all’estero dei ministri e di tutti i funzionari di governo, tranne che per impegni “assolutamente essenziali”. Secondo le ultime stime dell’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms), sono 729 le vittime del virus finora accertate in tutta l’Africa occidentale, di cui 339 in Guinea (l’epicentro dell’epidemia), 233 in Sierra Leone, 156 in Liberia e una in Nigeria. I casi di contagio registrati in tutta la regione sono stati 1.323. Secondo l’Oms, soltanto nell’ultima settimana sono stati 108, di cui 12 mortali, i nuovi casi segnalati in Liberia, Sierra Leone e Guinea. I dati, sottolinea l’Oms, sono aggiornati al 27 luglio. ”Tra il 23 e il 27 luglio – si legge – si e’ avuto un aumento dell’8,5% dei decessi e del 10% dei casi”. La Guinea, da cui e’ partita l’epidemia, conta 460 casi e 339 morti, la Liberia 329 casi e 156 morti e la Sierra Leone 533 casi e 233 morti. L’unico caso nigeriano riguarda un cittadino proveniente dalla Liberia morto pochi giorni fa, ed e’ ancora da confermare perche’, prosegue l’Oms, la ditta incaricata di consegnare i campioni al centro di riferimento di Dakar si e’ rifiutata di trasportarli. Al momento 59 persone, in parte personale degli aeroporti toccati dal dirigente liberiano e in parte membri dell’ospedale che lo ha curato, sono sotto osservazione in Nigeria.
ebolaL’Organizzazione Internazionale per l’Aviazione Civile (Icao) potrebbe rivedere le procedure di ispezione dei passeggeri dei voli aerei alla luce della minaccia del virus Ebola. Lo afferma la stessa Icao in un comunicato in cui specifica che sta lavorando con l’Organizzazione Mondiale della Sanita’ (Oms) e Iata, l’associazione del trasporto aereo internazionale. Diverse compagnie aeree, sottolinea il documento, hanno gia’ interrotto i voli per i paesi interessati soprattutto dopo che un passeggero liberiano diretto in Nigeria ha manifestato i sintomi appena atterrato a Lagos. ”Alla luce degli avvenimenti recenti – si legge nella nota – l’Oms, l’Icao e la Iata hanno ipotizzato di rivedere le procedure relative all’ispezione dei passeggeri. L’Oms sta ancora esaminando le modifiche, e conta di sollecitare il contributo dell’Organizzazione Mondiale del Turismo e del Consiglio Internazionale degli aeroporti”. http://www.meteoweb.eu/

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