Al Qaeda nella Penisola Arabica, la filiale yemenita del gruppo terroristico fondato da Osama bin Laden, ha minacciato in un video di giustiziare un ostaggio americano, lo riferisce Site, il centro statunitense di sorveglianza dei siti islamisti.
L'uomo che appare nel video, datato dicembre 2014, è un fotogiornalista rapito a Sanaa nel settembre 2013: nel video l'ostaggio fornisce il suo nome, dice di avere 33 anni e che è stato rapito più di un anno fa nella capitale yemenita; aggiunge che la sua vita è in pericolo e chiede aiuto.
Il qaedista Nasser bin Ali Al-Ansi minaccia di ucciderlo "entro tre giorni" se Washington non esaudirà le richieste del gruppo: il terrorista non spiega quali siano queste richieste, ma sottolinea che Washington le "conosce". "In caso contrario, l'ostaggio americano andrà incontro a un destino inevitabile".
Lo Yemen è un alleato chiave degli Usa nella lotta contro al-Qaeda; e Sanaa ha autorizzato Washington ad attacchi con i droni sul suo territorio. Gli Usa considerano Al Qaeda nella Penisola Arabica come l'emanazione piu" pericolosa del gruppo terroristico.
Ieri Ansar al-Sharia (un gruppo 'ombrello' di cui fa parte anche al Qaeda nella Penisola arabica) ha rivendicato l'attentato con autobomba avvenuto vicino alla residenza dell'ambasciatore iraniano in Yemen, nella capitale Sanaa. Nell'esplosione sono rimaste uccise due persone, una guardia e suo figlio, mentre l'ambasciatore Hossein Niknam è rimasto illeso. La sua residenza è situata vicino alla sede centrale della principale agenzia dell'intelligence yemenita.
A lungo diviso da una guerra civile, lo Yemen è uno dei paesi più instabili del Medio Oriente, e ciò si riflette sull'Arabia Saudita, suo grande vicino e sulle rotte marittime lungo il mar Rosso, che collegano il canale di Suez all'oceano indiano. Lo Yemen è anche il luogo di origine della famiglia bin Laden.
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