Aereo delle vacanze russo si schianta nel Sinai. L’Egitto: “Guasto tecnico”. Ma l’Isis rivendica



Il volo era partito da Sharm el-Sheikh con 224 persone a bordo. Non ci sono superstiti

Un aereo civile che trasportava 224 persone si è schiantato a 100 chilometri da Al-Arish, nel nord del Sinai, in Egitto. Non ci sono superstiti. A bordo c’erano 17 bambini, 138 donne e 62 uomini. Più sette membri dell’equipaggio. Poco prima dell’atterraggio il comandante aveva chiesto un atterraggio d’emergenza. Fonti della sicurezza egiziana hanno parlato di «guasto tecnico», ma poche ore dopo è arrivata la rivendicazione dell’Isis. Ma sia l’Egitto che la Russia hanno smentito che l’aereo sia stato abbattuto da terroristi».

I DUBBI SULLA RIVENDICAZIONE
«I soldati del Califfato sono riusciti ad abbattere un aereo russo nel Sinai», recita una dichiarazione che sta circolando sui siti jihadisti. Il Cairo smentisce con forza l’autenticità della rivendicazione e afferma che il velivolo volava a un’altitudine tale da non poter essere abbattuto dai jihadisti. Su alcuni siti arabi è stato pubblicato un video, nel quale si afferma di riprendere «il momento della caduta dell’aereo russo». Il video «è stato chiaramente fabbricato», sottolineano fonti della sicurezza egiziane: «Per abbattere un aereo a quell’altezza (oltre diecimila metri) i jihadisti dovrebbero avere armi sofisticate che certamente non hanno». Anche il ministro dei Trasporti russo, Maksim Sokolov, smentisce categoricamente e bolla come «non attendibile» l’ipotesi che l’aereo sia stato abbattuto.



TENTATO UN ATTERRAGGIO DI EMERGENZA
L’aereo della compagnia low cost Kogalymavia, pieno di turisti, era partito alle 6.51 da Sharm el-Sheikh con destinazione San Pietroburgo. 23 minuti dopo non ha contattato Larnaca (Cipro) ed è scomparso dai radar. Poco prima, volando a 9 mila metri di quota, il pilota aveva chiesto un atterraggio d’emergenza dopo aver cambiato rotta nel tentativo di raggiungere l’aeroporto più vicino, quello di Al Arish, che si trova a un centinaio di chilometri dal luogo dell’impatto. Poi è arrivato l’sos ed è iniziata la perdita di quota. Nella zona sono in corso combattimenti tra l’esercito egiziano e l’Isis, ma è improbabile che gli uomini del Al Baghdadi siano dotati di tecnologie militari in grado di abbattere un aereo in volo.


La rotta che avrebbe dovuto tenere e quella tenuta dall’Airbus A-321



PUTIN CHIEDE UNA COMMISSIONE D’INCHIESTA
I leader mondiali, da Merkel a Cameron fino al segretario di Stato americano Kerry, hanno telefonato a Vladimir Putin per esprimere le condoglianze. Il presidente russo ha ordinato di istituire una commissione d’inchiesta sull’accaduto e deciso l’invio dei soccorsi in accordo con le autorità egiziane. Fonti della sicurezza dell’aeroporto di Sharm el-Sheikh, citate dall’agenzia russa Ria Novosti, riferiscono che i piloti dell’A321 russo della Kogalymavia avevano denunciato problemi a un motore dell’aereo già nei giorni precedenti al disastro: «Nell’ultima settimana l’aereo aveva richiesto più volte assistenza perché il motore non si avviava». L’agenzia federale dei Trasporti russa, Rostransnadzor, ha fatto sapere che durante un’ispezione di sicurezza alla Metrojet nel marzo 2014 erano state rinvenute delle violazioni. Tuttavia, la compagnia aerea aveva poi provveduto a mettersi in regola entro le scadenze previste.

http://www.lastampa.it/

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