La Via dell'Armonia... Il Ritorno all'arcadica Età dell'Oro

EFFETTIVAMENTE l'Uomo ha perso la capacità di coesistere in armonia ed equilibrio con la natura. E questo ci ha allontanato dal nostro ruolo e dalla capacità di interagire con la natura stessa, che poi doveva essere la condizione arcadica delle società umane prediluviane. Quelle ricordate nei miti come "L'Età dell'Oro"

Ciò che mi piace di più del tema in questione relativamente a questo tipo di tematiche, oltre ovviamente alla questione etica, risiede nella forza RIVOLUZIONARIA che il concetto avrebbe sulla forma pensiero dominante... sarebbe davvero in grado di ribaltare il canone e il paradigma dello status quo esistente, come auspicato nella parte conclusiva dell'articolo dove si sottolinea la necessità di ripensare la posizione dell’umanità sul pianeta

Viviamo in un Sistema Carnista
La storia dell’oppressione animale è di lunga data, anche se non ha sempre accompagnato la storia dell’umanità: possiamo farla risalire alla rivoluzione neolitica, alla sedentarizzazione dei nostri antenati e alla domesticazione di alcune specie animali.

Le relazioni dei vari gruppi umani con gli altri animali sono state e continuano ad essere molto varie, a seconda delle epoche storiche, dei diversi sviluppi culturali, filosofici e religiosi.
Possiamo però dire che l’epoca attuale è la più tragica, la più dolorosa, la peggiore per la quantità e il tipo di sofferenza inflitta agli animali non umani. La violenza e l’oppressione hanno assunto scala industriale e un’organizzazione scientifica del dominio sui corpi e sulle vite delle vittime di questo sistema. Si calcola che ogni anno vengano allevati o catturati e uccisi, per l’alimentazione umana, circa 50 miliardi di individui.
La filiera di produzione del cibo ha oggi caratteristiche totalitarie: agli animali destinati a diventare alimenti sono inflitte condizione di vita impossibili, verrebbe da dire condizioni disumane, per indicare un’assuefazione alla violenza che è un tratto tipico delle società industriali contemporanee..
Agli animali definiti da allevamento sono negate tutte le attività vitali. Negli allevamenti non esistono rapporti sessuali – la riproduzione avviene esclusivamente con reiterate inseminazioni artificiali, ripetute fino alla consunzione delle femmine, che vengono scartate e soppresse una volta scese al di sotto di certi indici di produttività come fattrici.
L’alimentazione è forzata e non ha più nulla a che vedere con le inclinazioni fisiologiche: gli erbivori non sono nutriti con l’erba, ma con cereali a volte addirittura con farine animali, al fine di farli crescere e ingrassare più in fretta. L’uso di antibiotici e altri medicinali non è un’eccezione e nemmeno una possibilità, bensì una regola, una necessità, per mantenere “sani” – si fa naturalmente per dire – animali costretti a vivere in ambienti sovraffollati, innaturali, autentici luoghi di tortura.
Tutto questo avviene con un’organizzazione implacabile: si è creata, nell’indifferenza generale, una gigantesca macchina di nascite forzate e soppressioni di massa. Gli animali sono ridotti ad oggetti, la vita è mercificata.
Il messaggio che ci arriva dalla società industriale, dal suo apparato culturale e di comunicazione, è che tutto ciò non costituisce un problema, che questa è la sorte degli animali, che le necessità degli uomini, o meglio dei consumatori, devono essere soddisfatte ad ogni costo ed anzi vanno stimolate, moltiplicando i consumi di carni, latte, derivati animali.
In questo modo stiamo disprezzando la vita, stiamo privando della loro dignità esseri senzienti, perfettamente coscienti di quel che viene loro inflitto. Se osserviamo la sorte inflitta nel corso della storia agli animali non umani, e ci soffermiamo in particolare su come vengono trattati oggi nella società contemporanea, vediamo scorrere in filigrana la storia sempre più dura e sempre più crudele di un dominio. Gli animali sono i più indifesi fra gli oppressi. Vengono trattati così non perché siano predisposti all’oppressione e allo sterminio, non perché siano creature “naturalmente” a disposizione dell’animale umano, ma per un semplice rapporto di forza: vengono trattati così, perché è possibile trattarli così.

Nello sguardo infelice degli animali che torturate dovreste imparare a scorgere la sofferenza di tutti, nella lotta per liberarli, una lotta per la liberazione di tutti gli oppressi, umani e non umani.
E’ ciò che hanno sperimentato nella storia, e tuttora sperimentano, innumerevoli gruppi umani, oppressi di volta in volta con motivazioni culturali o politiche o sociali, ossia per le differenze di lingua, di credo religioso, di origine geografica; o per mera convenienza all’interno di relazioni di potere in famiglia, sul posto di lavoro, nella società.

L’oppressione degli animali ha una grande legittimazione ideologica, viviamo nella società che è stata chiamata del “carnismo”: una società nella quale viene vissuto come ovvio e scontato lo sterminio sistematico degli animali non umani. Ma la mercificazione della vita è un tratto universale di questa società fondata sul denaro e riguarda gli animali umani e tutto il vivente. Viviamo nella società che sta percorrendo di gran carriera la strada dell’autodistruzione.
In questa folle corsa vengono triturati e strumentalizzati anche gli ideali più alti: la bandiera dei diritti umani è alzata sistematicamente, nella nostra parte di mondo, per giustificare azioni di guerra e occupazioni militari.
Oggi dobbiamo ripensare la posizione dell’umanità sul pianeta. I suoi rapporti con gli altri ospiti della Terra: gli animali e le piante. Dobbiamo pensare a un futuro comune, a un radicale cambio di rotta rispetto alla strada sulla quale tutti noi ci troviamo a camminare. Una via d’uscita è possibile e passa attraverso una nuova e più estesa nozione di libertà e di rispetto per l’altro, attraverso un’idea di giustizia che includa tutto il vivente. Perciò la questione animale è anche la questione dei diritti umani, del diritto alla vita, del diritto al futuro.
Mettere il rispetto per l'animale e per tutto il vivente al centro dell'agenda politica avrebbe conseguenze rivoluzionarie, in termini economici, etici, educativi ed ecologici. Comporterebbe uno spostamento delle pratiche quotidiane, nell'alimentazione, nella sperimentazione scientifica, nel rigetto della crudeltà, nell'abbracciare ciò che vive fuori dalle categorizzazioni e dalle gerarchie che la cultura carnista ha imposto nominandole come natura, e che sono invece espressione di dominio.

Mondo Tempo Reale

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Mondo Tempo Reale è il blog che dal 2010 vi racconta le notizie più incredibili, strane, curiose e divertenti: fatti imbarazzanti, ladri imbranati, prodotti assurdi, ricerche scientifiche decisamente insolite.
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