Novembre anomalo per un anticiclone Il caldo è senza precedenti

Le temperature sono dieci gradi oltre le medie per l'anticiclone sub-tropicale di 5000 km che stazionerà ancora per diversi giorni sulla Penisola

In quello che potrebbe diventare l'anno più caldo della storia a livello globale, il mese in corso per il nostro Paese è segnato da temperature eccezionalmente elevate, con valori da primavera inoltrata e ghiacciai in grave sofferenza.

Lunedì, ore 15: il termometro della stazione meteo dell’ARPA di Piazza Plouves ad Aosta segna ben 26,8 °C. Ma anche nel resto dell’Italia il pomeriggio è trascorso con temperature eccezionalmente miti, vicine o anche superiori ai 20 gradi, cioè fino a 8/10 oltre i valori normali per questo periodo nelle regioni settentrionali. Fanno eccezione solo le poche aree dove le nebbie sono state persistenti: a Venezia, per esempio, la massima non ha superato i 12 gradi. E l’anomalia termica è ancora più evidente nelle zone alpine, dove sono stati battuti numerosi record per il mese di novembre.

Nella vicina Svizzera in questi giorni sono stati registrati nuovi record per molte stazioni meteorologiche a quote di media e alta montagna, le cui serie storiche di dati in alcuni casi risalgono a metà dell'800.

Ma cosa sta provocando questa situazione anomala, che ci consente di trascorrere dei piacevoli pomeriggi all’aperto, ma che è anche un segnale inequivocabile della tendenza climatica in atto a livello globale? La situazione meteo di questo periodo vede una vasta area di alta pressione di origine sub-tropicale che occupa il Mediterraneo e gran parte del continente europeo, estesa per oltre 5000 km dalle Azzorre fino alla Russia. Fanno eccezione i Paesi del Nord Europa, dove invece scorrono le perturbazioni atlantiche.

La massa d’aria che accompagna questo anticiclone ha caratteristiche termiche anomale per il periodo autunnale: basti pensare che in libera atmosfera lo zero termico, cioè la quota alla quale si raggiungono 0 °C, è oltre i 3500 metri e nei prossimi giorni salirà fino a 4500 metri in sul Nord Italia, in pratica su livelli estivi. Nevi perenni e ghiacciai saranno messi a dura prova da queste temperature e potrebbero ulteriormente essere danneggiati gravemente da questo caldo anomalo. Questa anomalia ovviamente si riflette sulle temperature al suolo che presentano valori massimi molto alti, ma è presente anche una notevole escursione termica nel corso della giornata: il cielo sereno, garantito dall’alta pressione, rende massimo l’effetto del irraggiamento diurno che innalza le temperature massime, mentre di notte favorisce la dispersione del calore da parte del suolo, con un raffreddamento dei bassi strati dell’atmosfera.

Ecco quindi che si genera quel fenomeno chiamato inversione termica, che favorisce la formazione delle nebbie nelle ore più fredde e ostacola il rimescolamento verticale degli strati d’aria. Tutto ciò, complice la scarsa ventilazione, determina purtroppo un incremento delle concentrazioni degli inquinanti urbani e il Pm10 ha già superato in diverse città la soglia limite di 50 μg/m³.

Queste condizioni anticicloniche con tempo stabile, clima molto mite e assenza di precipitazioni, secondo le attuali proiezioni, proseguiranno almeno per tutta la settimana, ma probabilmente anche fino al 20 di questo mese.

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