La Terra dei Pazzi

Che succede in Ucraina?

Nella povera terra ucraina le cose continuano come prima, la televisione dichiara che l'unica lingua che i cittadini devono parlare è l'ucraino, e lo fa in russo, dato che è la prima lingua parlata da due terzi della popolazione.

Il punto nodale delle discussioni è l'abbattimento da parte di alcuni nazionalisti delle linee che forniscono energia elettrica alla Crimea, con un milione e otto di persone che adesso ricevono corrente elettrica a rotazione, circa 6-8 ore al giorno.

Vi risparmio la narrazione dettagliata degli avvenimenti dal punto di vista ucraino, con il governo che dichiara ufficialmente che farà ripristinare le linee e poi smentisce, e "privati cittadini" che bloccano i lavori di riparazione a più riprese, prendendo a coltellate i poliziotti che cercano di mandarli via. Ai crimeani non rimane altro che tenere duro per qualche altra settimana, quando saranno attivate le linee elettriche che porteranno energia alla penisola dalla Russia continentale.

Quello che è interessante è la reazione dei media ucraini a tutta questa situazione, una guerra "fredda" neanche tanto fredda. Secondo i commentatori televisivi di Kiev a far saltare i piloni non sarebbero i nazionalisti ucraini, che si sono filmati e hanno mostrato in rete le loro malefatte ma "sabotatori russi". Non solo, dato che, per ritorsione, la Russia ha bloccato ogni rifornimento di carbone, e, per motivi tecnici che è troppo lungo spiegare, solo il carbone russo può alimentare le centrali ucraine, non c'è problema:

"il governo di kiev troverà una soluzione, e, in ogni caso, se rimarrete senza energia elettrica la colpa sarà dei russi".

Non solo, sull'annoso problema del gas ho sentito dire, sempre nelle televisioni ucraine, e in russo: "Non acquisteremo più gas dalla Russia, dato che costa meno, ma acquisteremo gas russo dalla Slovacchia pagandolo di più e il prossimo anno otterremo l'indipendenza energetica!"

Forse è un problema di traduzione, ma giuro, dicono proprio così, ogni santo giorno. La verità è che la Slovacchia, per via del contratto "take or pay" che gli impone di comprare gas dalla Russia anche se non lo consuma, ha delle eccedenze ed è ben felice di rivenderla agli ucraini a prezzo maggiorato. Ma non durerà, il governo di Mosca, per via delle "mutate condizioni economiche" ha deciso di togliere, bontà sua, la clausola alla Slovacchia, a partire dai prossimi mesi. Cosa non si fa per aiutare un paese europeo in difficoltà.

La verità è che la Russia vuole soldi in anticipo, mentre la Slovacchia, per via delle pressioni europee, concede gas a credito, ma fonti bene informate mi assicurano che lo stop è molto vicino, se non arrivano soldi dalla Comunità Europea stessa. Il governo di Kiev non ha neanche soldi per comprare mutande e viveri ai soldati impegnati in missione di combattimento, ve lo dice uno che ha parlato con le mamme che spediscono scatolette, sapone e biancheria intima ai loro figli al fronte, non scherzo.

Ora, non so bene cosa succederà nei prossimi giorni, ma temo che sarà un "natale interessante", come quello siriano. Inutile sarebbe parlarvi delle contorsioni politiche, ovvero con i partiti di governo che hanno perso le elezioni, vinte dalle "opposizioni". E dire che i partiti di opposizione veri in Ucraina sono stati dichiarati illegali o falcidiati da decine di omicidi politici. Altrimenti chissà cosa succedeva.

In alcune parti del paese hanno vinto gli esponenti degli oligarchi locali, o della mafia, che poi è la stessa cosa. In altre parti non si è votato e in altre estremisti vogliono rifarle perché i risultati no sono "coerenti con il governo". Cosa volete che vi dica, neanche in Africa durante i colpi di stato, si è mai visto un casino simile.


Ora un paio di note di Costume:

Questo è il nuovo tank "Azovev", realizzato da uno dei battaglioni paramilitari, che, un anno e mezzo fa hanno occupato una fabbrica di mezzi blindati, illegalmente, of course.
Si tratterebbe di un accrocco costruito sopra il telaio di un vecchio carro armato T 64, prodotto negli anni 60 dotato di due torrette e dalla forma che ricorda un cassonetto della spazzatura, secondo i commentatori russi, che non sono proprio imparziali, devo dire.


Secondo alcuni commentatori arguti, che fanno notare che l'accrocco è stato presentato al ministero dell'interno ucraino, e non ai militari, la probabile destinazione del coso sarebbe l'uso in aree urbane, per schiacciare folle di contestatori. Altri definiscono questo oggetto non un blindato, ma il "cosplay" di un blindato, da utilizzare per feste e altre ricorrenze. Si spiegherebbero le due torrette, dotate di mitragliatrici, utili contro un altro blindato come un buco del culo sul gomito (cit.).

Devo dire che un qualsiasi blindato farebbe lo stesso lavoro, contro una folla di contestatori, armati di armi leggere. Magari gommato, così non sbriciola le strade e consuma meno. Cosa dire? La solita, titanica cazzata, a cui siamo tanto abituati.

Per finire torniamo all'argomento mio preferito, i fossi.
Mi riferisco ai fossi progettati dal governo ucraino per "sbarrare" la via agli invasori russi. Considerando il Donbass, l'Ucraina ha un totale di milleduecento chilometri di confine comune con Russia e Bielorussia, stato che viene considerato "amico" di Mosca.



Ecco il progetto originario, un bel fosso largo sei metri e profondo due, con un terrapieno davanti, in stile fortificazione degli antichi romani. Di seguito dovevano essere poste delle barriere di filo spinato, con torri di avvistamento ogni due o tre chilometri.


Ecco il nuovo progetto, con le torri a venti chilometri l'una dall'altra. A dieci chilometri di distanza, ovvero proprio nello spazio in mezzo tra due torri eventuali invasori potrebbero far passare interi convogli di mezzi, insieme al circo Barnum, e le sentinelle, soprattutto di notte, non si accorgerebbero di niente.

L'inaugurazione del primo tratto di "fosso" venne presieduta in pompa magna dal primo ministro Yatseniuk. Purtroppo dopo pochi mesi iniziarono i primi "problemi tecnici", ovvero si scoprì che di notte i contadini locali si fregavano le recinzioni e le torri, lasciate incustodite da guardie poco zelanti. Si dovette ricominciare da capo con un nuovo progetto.

Le reti spariscono, sostituite da raggi misteriosi, in grado di penetrare l'aria per chilometri e chilometri, in modo da formare una barriere elettronica. Ora, realizzare una strada lunga 1200 chilometri lungo il confine, con la bellezza di sessanta torri e zeppa di sensori elettronici, è un affare parecchio costoso. Dalle disastrate riserve ucraine il primo ministro Yatseniuk è riuscito a farsi dare sei milioni di mezzo di dollari, una bella cifra, ma del tutto insufficiente a pagare la benzina dei mezzi, se il lavoro dovesse partire sul serio.

Ecco una bella foto, questo è il "tratto dimostrativo" di alcuni chilometri realizzato secondo il vecchio progetto, il tratto dove si sono fregati prima le recinzioni e poi si sta smontando il resto, pezzo dopo pezzo. Pare che per fare quel piccolo tratto il nostro amico Yatsi sia riuscito a spendere parecchi milioni di euro, provenienti dalle finanze europee, per "migliorare la sicurezza del confine".

Ecco le foto dei lavori, costati milioni e milioni di euro

Inizio lavori
Seconda fase

Lavori terminati
Prima del fotografo e dopo la torretta praticamente non c'è niente, nuda terra. Cosa volete che abbia fatto, con sei miserabili milioni di euro?
Niente, dopo alcuni mesi la commissione ancora non ha deciso cosa fare, anche se nel frattempo i soldi sono spariti verso destinazioni sconosciute.

Rimane, di tutta questa follia, dei fossi e dei campi minati piazzati da volontari qua e là, pericolosi per i contadini locali, piuttosto che per le forze di un ipotetico invasore russo.

E poi gli ucraini si lamentano che i militari russi li prendono in giro.

Ah, la Terra Dei Pazzi.  

Tratto da Liberticida

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Mondo Tempo Reale è il blog che dal 2010 vi racconta le notizie più incredibili, strane, curiose e divertenti: fatti imbarazzanti, ladri imbranati, prodotti assurdi, ricerche scientifiche decisamente insolite.
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