Il Virus Zika paralizza le vittime, poi le uccide. È allarme in Italia e nel mondo



Il virus Zika paralizza le vittime, poi le uccide. Zika è “di proprietà” della temutissima Fondazione Rockefeller che contribuì a isolare il virus Zika per la prima volta in Uganda nel 1947. Cosa ci facevano “i Rockefeller” in Africa? Perché in quei laboratori dispersi nella folta giungla, probabilmente si stavano studiando nuove armi per controllare la popolazione, nuove armi per poi creare nuovi vaccini (velenosi).

E cosa meglio dello Zika, aggiungono altri sui social spiegando che gli appelli rivolti alle donne per avvertirle dei pericoli di una gravidanza se contagiate dal virus, servono in realtà per mettere in atto un piano di controllo delle nascite su scala globale.



Molto più efficace degli aborti legali o di epidemie che spazzano via intere popolazioni ed in fondo essendo Zika un virus innocuo nessuno si preoccuperebbe troppo di farsi contagiare. Sul giornale Il Fatto Quotidiano, il Dr. Marco Villone fa un passo in più e ci spiega che in realtà le nascite di bambini microcefali non sono dovute a Zika ma alla sperimentazione di vaccini su donne incinte fatta dal Governo Brasiliano e da Big Pharma. Ecco quindi che il Brasile diventa il terreno di una folle sperimentazione, roba che nemmeno i Bambini venuti dal Brasile e quindi il pretesto dell’epidemia serve a nascondere l’insorgere di una patologia dovuta ad altre cause, come la microcefalia. Oppure quella di spaventare la popolazione sia locale che di tutto il mondo e quindi poter successivamente inventare un vaccino che possa far fare di nuovo molti soldi alle corrotte multinazionali del farmaco.

Ma non basta. In Brasile naturalmente è in corso una massiccia campagna pubblicitaria per vendere enormi dosi di repellenti, costosissimi, nelle loro numerosissime farmacie. Tra poco vedrete…uscira fuori un nuovo vaccino e molto costoso alle casse dei governi, alle tasche dei cittadini ignari di questo complotto globale.

Sul quotidiano nazionale “il Tempo”, viene scritto ( a firma della giornalista Alessandra Zavatta) che ormai è allarme in Italia e nel mondo, dopo che tre persone infettate dal virus in Colombia sono morte. Punte da zanzare Aedes aegypti, portatrici di Zika, le vittime hanno sviluppato la sindrome neurologica di Guillain-Barré, che provoca una progressiva paralisi agli arti iniziando da quelli inferiori. E il virus ora si trasmette anche da uomo a uomo, attraverso la saliva, il sangue e lo sperma. Concentrazioni ne sono state trovate pure nelle urine dei malati.



La conferma è arrivata ieri dal Brasile, il paese più colpito da Zika. Mentre il ministro della Salute colombiano Alejandro Gaviria ha spiegato come i tre decessi siano stati registrati tutti nel dipartimento di Antioquia: due a Turbo e una nell’isola di San Andres. Altri sei decessi sono allo studio per un possibile legame con il virus Zika perché «la sindrome di Guillain-Barré è di rado fatale». Ma, combinata con Zika, ha ucciso i malati in pochi giorni. In Brasile i casi oscillano da 497.593 a 1.482.701, nella vicina Colombia sono 20.297. Quanto alla paralisi di Guillain-Barré, nel 2015 i casi registrati in Brasile sono stati 1.708 (+19% rispetto al 2014). In crescita esponenziale i dati dalla Colombia dove in genere si conta una media annuale di 242 malati della sindrome: nel 2016 ne sono stati segnalati già 86 in cinque settimane.

E fanno preoccupare i nove casi in Italia. Come si sono infettati? «Il paziente curato a Roma all’ospedale Lazzaro Spallanzani – rassicura il direttore scientifico Giuseppe Ippolito – è stato contagiato direttamente dalla puntura di zanzare in Brasile. Al ritorno dal viaggio si è sentito male, è venuto da noi e, anche attraverso l’esame delle urine, abbiamo accertato la patologia. Tutti i casi registrati in Italia sono collegati ad infezioni trasmesse dall’animale all’uomo e sono stati curati subito». «Il virus è presente nella saliva ma in concentrazioni talmente basse da non poter costituire un rischio», risponde Ippolito alle raccomandazioni arrivate dal Sud America alle donne di non baciare mariti e fidanzati se infetti.



«Diversa è la situazione riguardo lo sperma dove il virus è presente in concentrazioni maggiori», sottolinea il super-esperto dello Spallanzani. E quindi, prima di avere rapporti sessuali con un uomo contagiato da Zika, le donne dovrebbero prendere precauzioni. In Brasile viene raccomandato l’utilizzo del preservativo. E dal ministero della Salute viene consigliato di non condividere oggetti personali come spazzolini, occhiali e bicchieri, questo per via della possible trasmissione mediante gocce di saliva infetta. «Il sospetto deve ancora essere confermato attraverso ulteriori test», afferma Paulo Gavel, presidente dell’Istituto pubblico di ricerca Ossa Crud Foundation. « Il fatto che ci sia un virus in grado di infettare urine e saliva non significa automaticamente sia possibile contagiare altre persone attraverso queste due vie». «L’Italia non è il Brasile né la Colombia – puntualizza Ippolito – Non fa parte dei 33 Paesi colpiti dal virus. I casi registrati riguardano persone che si sono contagiate nei luoghi dove sono presenti le zanzare portatrici del virus». Sulla stessa linea Maria Rita Gismondo, responsabile del Laboratorio di microbiologia dell’ospedale «Luigi Sacco» di Milano: «Perché avvenga il contagio tramite la saliva non basta la presenza del virus nel liquido biologico. Quello che conta è la carica virale, ossia la quantità di microrganismi attivi. Il contagio è possibile solo se c’è abbastanza virus, al momento si tratta solo di un’ipotesi su cui lavorare».



Il nuovo sospetto arriva in Brasile proprio in concomitanza con l’inizio delle sfilate del Carnevale. Affumicare i quartieri dove sono presenti zanzare per ucciderle non basta. Nelle scorse ore le autorità sanitarie hanno espresso timori sulla possibilità che in questi giorni di festa i contatti ravvicinati possano amplificare l’epidemia. Diverso è invece il caso delle trasfusioni di sangue, «via di trasmissione accertata per Zika», come pure il rischio da rapporti sessuali non protetti, dopo l’infezione registrata in Texas in una donna il cui partner si era infettato dopo un viaggio in America Latina. L’Organizzazione mondiale della Sanità sospetta un legame tra il virus e i casi di microcefalia nei bambini nati da madri contagiate durante la gestazione. Le future mamme di ritorno da Paesi a rischio «dovrebbero sottoporsi a un esame per la ricerca di anticorpi anti-Zika e fare un’ecografia».

Parliamoci chiaro, sarebbe ora che la gente apra gli occhi e possa vedere cosa si cela dietro tutto quello che sta succedendo. La recente comparsa di un focolaio del virus Zika in Brasile viene attualmente ricollegata alle zanzare geneticamente modificate sviluppate dalla società di biotecnologie britannica Oxitec, che è finanziata dalla fondazione dei coniugi Bill e Melinda Gates.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che il virus Zika è il principale sospettato nella moltiplicazione di malformazioni congenite in America Latina e ha dichiarato un’emergenza sanitaria globale con la diffusione “esplosiva” del virus.



Di sicuro in mezzo a tutto questo ci sono gli interessi della dinastia Rockefeller, Gates e tutto il resto dell’ élite globale, che per secoli ha finanziato progetti di ricerca scientifica focalizzati sull’eugenetica, una filosofia sociale che mira a creare una razza superiore o ‘puro’ controllo della crescita globale.

I Rockefeller hanno finanziato sin dall’inizio del XX secolo, la ricerca sulla fertilità e contraccezione, raggiungendo le politiche per promuovere la sterilizzazione di massa nel Terzo Mondo. Nelle relazioni annuali della Fondazione Rockefeller, dal 1968, ci sono progetti di sviluppo di vaccini “antifertility” per poi distribuirli su vasta scala, vaccini che contengono micidiali coktail velenosi.

M.F.

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Mondo Tempo Reale

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