Scimmie tecnologiche


Fotografia di Tiago Falótico

Da 700 anni i cebi striati brasiliani usano strumenti di pietra per schiacciare gli anacardi: sono i più antichi utensili creati da primati non umani scoperti fuori dall'Africa

Un sito archeologico in Brasile ha restituito le più antiche testimonianze di strumenti in pietra non umani al di fuori dall'Africa: percussori e incudini di almeno 700 anni fa utilizzati da scimmie cappuccine.

Le rocce mostrano che almeno da sette secoli, i cebi striati (Sapajus libidinosus) del Parco nazionale di Serra da Capivara, in Brasile, mangiano anacardi rompendone i gusci poco appetitosi con strumenti in pietra. La scoperta è la conferma dell'uso prolungato di utensili da parte dei cebi della zona - i quali avrebbero vi fatto ricorso per centinaia di generazioni - gettando nuova luce sulla storia degli strumenti da parte di primati non umani.

“L'archeologia ci ha aiutato a cambiare la nostra prospettiva su ciò che significa essere umani, mostrandoci la complessità del nostro passato, e probabilmente lo stesso vale per i primati non umani", dice Michael Haslam, coautore dello studio e capo del gruppo di ricerca Primate Archaeology della University of Oxford.

Cosa ci vuole per diventare un utilizzatore di strumenti?

Il ritrovamento degli utensili, descritto sulla rivista Current Biology, contribuisce anche a capire l'enigmatica distribuzione del ricorso a utensili tra i primati. Solo alcuni primati non umani utilizzano strumenti - tra cui scimpanzé, cebi striati e macachi - ma gli studiosi non sanno ancora spiegare perché questo comportamento sia presente solo in quelle specie e non in altre.

“Per capire la comparsa della tecnologia, è utile studiare l'uso degli strumenti da parte di tutti i primati, per trovare un denominatore comune e ipotizzare quali siano che caratteristiche necessarie a diventare oggi un utilizzatore di strumenti", dice Lydia Luncz, primatologa del gruppo Primate Archaeology e coautrice dello studio.

È un campo di studi enorme e quasi inesplorato. Il sito di Serra da Capivara rappresenta finora la seconda testimonianza dell'uso di strumenti da parte di primati non umani in tempi antichi, dopo i siti di strumenti di scimpanzé in Costa D'Avorio datati fra i 1.300 e i 4.300 anni fa. Nonostante secoli di avvistamenti e racconti popolari, gli studiosi hanno confermato l'uso di strumenti da parte dei cebi striati solo nel 2004.

La scoperta conferma non solo che il comportamento è naturale, ma anche che affonda le sue radici nel passato.

Strumenti pre-colombiani

Setacciando 35 metri quadri di suolo, Haslam e gli altri archeologi hanno riportato alla luce 69 strumenti sepolti a oltre 70 centimetri sotto la superficie. Gli strumenti avevano una forma simile a quelli utilizzati dai cebi odierni. Le analisi chimiche hanno rivelato inoltre che gli utensili più recenti recavano ancora tracce di bucce di anacardi.

Non solo: gli archeologi non hanno trovato alcun segno di presenza umana indigena o coloniale nelle vicinanze degli utensili. Un'assenza quasi sorprendente, considerando che Serra da Capivara è Patrimonio dell'Umanità nonché fra i siti archeologici più importanti del Brasile. Di sicuro non vi fu contatto fra questi cebi e gli europei, visto che gli strumenti più antichi risalgono al 1266 d.C., e cioè ben due secoli prima lo sbarco di Colombo nelle Americhe.

“Molti ipotizzano che i cebi abiano appreso l'uso degli strumenti, visto che queste scimmie venivano cacciate e avevano qualche sorta di contatto con gli esseri umani", dice il primatologo Eduardo Ottoni, fra gli autori dello studio. “Ora sappiamo per certo che non lo appresero dagli europei”.

Gruppi diversi, usi diversi

Serra da Capivara non è l'unico sito in Brasile dove sono stati rinvenuti utensili, ma i vari siti indicano anche un uso diverso degli strumenti da parte dei vari gruppi di cebi. Mentre quelli di Serra da Capivara rompono i gusci di anacardi freschi, quelli di un altro gruppo, situato a Fazenda Boa Vista, ricorrono agli utensili per rompere noci di palma, più grandi, o anacardi secchi. I cebi di Serra da Capivara inoltre utilizzano bastoncini da infilare dentro i fori ed estrarre materiale mentre a Fazenda Boa Vista questo comportamento non è mai stato osservato.

Ottoni ritiene che l'uso caratteristico di ogni gruppo venga trasmesso da generazione in generazione, come una forma di cultura. "Tutte le testimonianze ci inducono a pensare che si tratti di comportamenti culturali che dipensono da informazioni sociali", dice lo studioso. "Questi gruppi di cebi sono diversi come potrebbero esserlo gruppi di persone. Sono come gli abitanti di una regione che hanno una ricetta tipica rispetto a quella degli abitanti di un'area diversa".

http://www.nationalgeographic.it/scienza/2016/07/11/news/antichi_strumenti_scimmie-3158024/

Mondo Tempo Reale

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