Hawaii: un'esplosione di vita a profondità poco esplorate


Gli ecosistemi corallini più profondi delle Hawaii, nella cosiddetta zona mesofotica, ospitano specie comuni anche di barriere coralline che si sviluppano a profondità minori.|NOAA / HAWAII UNDERSEA RESEARCH LABORATORY

Censite numerose specie endemiche e molte altre specie che possono essere trapiantate per ripopolare barriere coralline in sofferenza.

Si è concluso uno studio ventennale sostenuto dal Noaa sull'ambiente corallino di profondità dell'arcipelago delle Hawaii, nella cosiddetta zona crepuscolare o mesofotica (vedi la fotografia qui sotto), che in quella fascia di mare è compresa tra 50 e 90 metri di profondità.

Lo studio, condotto negli anni con diverse tecnologie, dai mini sommergibili ai droni marini, dalle telecamere di profondità ai registratori, e con l'impiego di avanzate tecniche di immersione, ha permesso di documentare coralli e comunità di alghe che si estendono per decine di chilometri quadrati, oltre che molte specie uniche di quell'habitat.

«È uno dei più ampi studi di questo genere», ha sottolineato Richard Pyle, ricercatore del Bernice Pauahi Bishop Museum (Hawaii) e autore principale della pubblicazione. «Ha coinvolto scienziati di molte discipline, provenienti da diverse istituzioni statali e private, che hanno lavorato insieme nell'arcipelago.»


Nella zona mesofotica le poche frequenze luminose che arrivano appartengono allo spettro del blu: gli altri colori si disperdono a profondità minori. Questa fascia si trova a profondità variabile, a seconda della qualità dell'acqua, in funzione della salinità, degli organismi in sospensione e altri fattori (nel Mar rosso, per esempio, è tra i 30 e i 100 metri di profondità). | NOAA / BISHOP MUSEUM

SERBATOIO DI BIODIVERSITÀ. Obiettivo dello studio era un lavoro di caratterizzazione dell'habitat della barriera corallina della zona mesofotica: questa fascia di mare di ampiezza variabile, che può essere compresa tra i 30 e i 150 metri di profondità, è la meno studiata tra gli ecosistemi, perché si trova più in basso di dove in genere si spingono i subacquei e più in alto dei territori marini esplorati con mezzi e tecnologie sommergibili.

Tra le specie di pesci documentate, il 43 per cento è endemica della barriera corallina di quella fascia, ossia unica: più del doppio delle specie uniche censite al di sopra della zona mesofotica.

All'estremità settentrionale dell'arcipelago, nel parco marino Papahanaumokuakea Marine National Monument (360.000 km quadrati), quasi tutte le specie censite sono uniche: è la più alta concentrazione di specie endemiche di qualunque altro ecosistema marino sulla Terra.

RIPOPOLAMENTO. Nell'area di Maiu i ricercatori hanno scoperto il più ampio ecosistema corallino mesofotico mai rilevato: con una copertura corallina del 100%, si estende tra i 50 e 90 metri per 4-5 km quadrati. «Le acque di Maui sono un ambiente perfetto», commenta Pyle: «l'acqua è particolarmente limpida, ciò che permette alla luce di raggiungere i coralli, e c'è un abbondante ricambio, che porta anche abbondanti nutrienti.»

A causa delle difficoltà di operare a queste profondità, gli ecosistemi corallini mesofotici sono meno compresi e spesso ignorati nelle attività di gestione delle barriere coralline. La pesca eccessiva, l'inquinamento, lo sviluppo costiero e i cambiamenti climatici minacciano le barriere coralline in tutto il mondo, e la maggiore conoscenza degli ecosistemi mesofotici aiuteranno a comprendere meglio lo stato di salute delle barriere coralline in generale, in particolare a fronte del crescente stress a cui sono esposte.

«Considerate tutte le minacce a cui sono esposte le barriere coralline, questi studi sono determinanti per la comprensione, la gestione e la protezione di quegli habitat», afferma Kimberly Puglise, oceanografo del Noaa: «alcune delle specie studiate possono vivere sia nelle zone mesofotiche, dove sono state trovate, sia in quelle meno profonde. Questa è un'informazione importante e preziosa, perché potrebbero contribuire a ripopolare le barriere coralline di zone in sofferenza.»

http://www.focus.it/ambiente/natura/zona-mesofotica-hawaii-esplosione-di-vita-nella-barriera-corallina

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