La vita umana non può durare più quanto già sappiamo



I progressi nella medicina stanno estendendo l'aspettativa di vita media, ma non la durata massima dell'esistenza, le cui vette massime sono già state raggiunte in passato.

L'elastico della vita umana è già teso al massimo: secondo uno studio appena pubblicato su Nature, non è possibile prolungare la durata massima dell'esistenza oltre i limiti a cui abbiamo già assistito. Lo rivela un'accurata analisi statistica dei ricercatori dell'Albert Einstein College of Medicine di New York, che distingue il concetto di aspettativa di vita da quello di massima durata della stessa.

IL PICCO È GIÀ PASSATO. I progressi nella medicina, nell'alimentazione e nella cura della persona introdotti dai primi del '900 hanno provocato un aumento pressoché costante nell'aspettativa di vita media (l'Italia è uno dei Paesi più longevi: un bambino che nasce oggi può aspettarsi di vivere fino a 82,9 anni). La parabola ascendente della durata massima di vita raggiungibile avrebbe invece già toccato il suo "tetto" negli anni '90.

CONTINUI PROGRESSI... Il genetista molecolare Jan Vijg ha analizzato con i colleghi i dati dello Human Mortality Database, che comprende i valori anagrafici e di durata della vita di 40 Paesi. Dall'inizio del 1900, queste nazioni hanno sperimentato una crescente riduzione della mortalità in tarda età: il numero di persone che supera i 70 anni aumenta, cioè, al progredire dell'anno di nascita. C'è stata quindi una crescita costante dell'aspettativa di vita media.

... FINO A UN CERTO PUNTO. Ma quando i ricercatori hanno analizzato i progressi nella sopravvivenza degli ultracentenari nello stesso periodo, è emerso che i miglioramenti nell'estensione massima di via raggiungevano un picco attorno ai 100 anni, per poi calare indipendentemente dal fatto che l'anno di nascita fosse più o meno recente.

IN CIMA ALLA VETTA. Gli scienziati hanno allora studiato "il massimo anno di morte" in un secondo database, l'International Database on Longevity. Si sono concentrati sulle persone che hanno raggiunto o superato i 110 anni di età nei quattro Paesi con il maggior numero di ultracentenari (USA, Francia, Giappone e Gran Bretagna); e hanno visto che l'età della morte di questi individui super longevi è aumentata rapidamente tra gli anni '70 e i primi anni '90, per raggiungere un plateau attorno al 1995. Non a caso, nel 1997 è morta la francese Jeanne Calment, 122 anni, la persona più longeva che sia mai esistita.

CHE COSA POSSIAMO ASPETTARCI. Dai dati ottenuti il team ha fissato a 115 anni la media della durata massima di vita: significa che gli ultracentenari da record sopravvivono in genere fino a quest'età (chi più, chi meno: l'età della Calment è un outlier, un valore anomalo in termini statistici).

Il limite assoluto di durata di vita umana è stato invece fissato, in base ai calcoli, a 125 anni. Mai dire mai, qualcuno potrebbe obiettare: ma le probabilità che in un dato anno, una persona sulla Terra arrivi a spegnere le 126 candeline sono inferiori a 1 su 10 mila.

DAL QUANTO AL COME. I progressi nel trattamento delle malattie croniche, dicono i ricercatori, continueranno a migliorare l'aspettativa di vita media. Ma dato che oltre una certa soglia non possiamo arrivare, forse conviene spendere le risorse votate a prolungare la vita umana ben oltre i cento anni a capire come trascorrere quell'ultima fetta di esistenza nelle migliori condizioni di salute.

http://www.focus.it/scienza/salute/la-massima-estensione-della-vita-umana-e-stata-gia-raggiunta

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