Strage di rane nel lago Titicaca


La stima è di diecimila esemplari morti misteriosamente. Secondo gli scienziati, impegnati in autopsie e campionamenti dell'acqua, la causa più probabile è l'inquinamento

Migliaia di rane di una specie gravemente minacciata sono state trovate morte in Sudamerica, lasciando gli scienziati a interrogarsi sulle cause di tale moria. Il principale indiziato, secondo i ricercatori, è l’inquinamento. La rana del Titicaca (Telmatobius coleus) è una delle rane acquatiche più grandi del mondo e ha un soprannome piuttosto unico. Ha una “pelle straordinariamente lasca, il che le ha fruttato la nomea di rana scroto”, spiega Jonathan Kolby, studente PhD e National Geographic explorer, che studia le rane nell’America Latina.

“La pelle rugosa è un adattamento che permette loro di assorbire più ossigeno dall’acqua, forse dovuto alle notevoli altitudini in cui si vive la specie”, intorno al lago Titicaca lungo il confine tra Perù e Bolivia, spiega Kolby. “Ma in effetti sono piuttosto buffe”, aggiunge (al punto che la specie è stata candidata come uno degli animali più brutti della terra).

Ma quello che è successo a queste rane è tutto fuorché divertente. Sono circa diecimila quelle trovate morte su circa 50 chilometri lungo il corso del fiume Coata, un affluente del lago Titicaca. Gli scienziati della zona stanno lavorando per scoprire le cause di questa moria e condurranno autopsie e campionamenti dell’acqua. Fino a quando non avremo i risultati, sarà impossibile sapere davvero cosa ha ucciso le rane. “Sarei davvero sorpreso se si scoprisse che le attività antropiche non sono responsabili”, commenta Kolby. Tra le possibili cause ci sono i liquami umani e l’inquinamento da metalli pesanti legato alle attività minerarie, gran parte delle quali, come riporta The Guardian, sono illegali.

I dati IUCN mostrano che un tempo questa rana era piuttosto comune nel lago Titicaca, ma nel corso degli ultimi anni la popolazione è crollata di circa l’80% portando la specie alla condizione di gravemente minacciata. Non c’è una stima sul numero di animali che ancora sopravvive, ma gli scienziati temono che la perdita di diecimila esemplari potrebbe rivelarsi un colpo molto duro.

Quando Jacques Cousteau studiò le rane del Titicaca, negli anni ’70 del secolo scorso, la specie era molto comune. Alcuni esemplari raggiungevano i 50 centimetri e pesavano quasi un chilogrammo. Un altro aspetto poco chiaro è se le rane siano state indebolite dalla chitridiomicosi, una piaga che negli ultimi decenni ha fatto il giro del mondo e sterminato milioni di anfibi. Non ci sono rapporti specifici riguardo all’infezione nelle rane del Titicaca, ma Kolby conferma che è stata trovata in specie strettamente imparentate che vivono in Perù, non molto lontano dal lago.

“È molto probabile che questa rana sia sensibile alla chitridiomicosi”, conclude lo scienziato. “Per di più, anche in rane che contrastano l’infezione abbastanza bene, una volta che entrano in gioco altri fattori di stress come l’inquinamento o la perdita di habitat è l’intero ecosistema a non essere più in equilibrio”.

di Brian Clark Howard http://www.nationalgeographic.it/natura/animali/2016/10/20/news/moria_rane_lago_titicaca_inquinamento-3279431/

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