Siria, Usa lanciano 59 missili contro la base da cui era partito lʼattacco chimico



Il bombardamento americano è nel "vitale interesse della sicurezza" degli Stati Uniti, ha affermato Trump. Damasco parla di aggressione

Gli Stati Uniti hanno lanciato 59 missili Tomahawk verso la base aerea siriana da cui era partito l'attacco con armi chimiche nella provincia di Idlib. Il bombardamento è nel "vitale interesse della sicurezza" degli Stati Uniti, ha affermato il presidente americano Donald Trump, chiedendo al mondo di unirsi agli Stati Uniti per mettere fine al flagello del terrorismo. Damasco parla di aggressione. L'Occidente con il fiato sospeso.



La tv di Stato siriana ha confermato che un attacco missilistico statunitense ha colpito una serie di obiettivi militari all'interno del Paese, definendo l'attacco una "aggressione" che ha anche provocato vittime. Secondo il governatore della provincia di Homs, l'attacco missilistico americano ha provocato cinque morti e almeno sette feriti.

Stando alle prime ricostruzioni i missili lanciati dagli Usa hanno colpito la base aerea di Shayrat, nel centro della Siria, da dove si sospetta sia stato lanciato l'attacco chimico che ha innescato la risposta americana. L'orario indicato dell'impatto è delle 20.45 ora di Washington (le 2,45 in Italia), le prime ore del mattino in Siria. I missili hanno puntato e colpito piste, apparecchi e zone di rifornimento.



Il Pentagono ha precisato che l'attacco contro la Siria è stato condotto utilizzando 59 missili Tomahawk lanciati dai cacciatorpediniere USS Porter e USS Ross nel Mediterraneo orientale. Il Pentagono definisce inoltre il lancio di missili americano in Siria una "risposta proporzionata" all'attacco chimico e fa sapere che l'attacco Usa contro la base aerea in Siria ha "ridotto la capacità del governo siriano di utilizzare armi chimiche". Stando ad un comunicato della Difesa americana secondo indicazioni iniziali l'attacco ha severamente danneggiato o distrutto velivoli siriani e strutture di supporto e attrezzature presso la base aerea di Shayra.



Un comandante dei ribelli d'opposizione siriani di uno dei distretti colpiti dal bombardamento chimico dei giorni scorsi in Siria afferma di sperare che l'attacco degli Stati Uniti su una base area siriana sia un "punto di svolta" dopo sei anni di guerra. Il maggiore Jamil al-Saleh, a capo di un gruppo ribelle sostenuto dagli Usa nella citta' centrale di Hama, ha confermato da parte sua che il lancio di missili americani ha preso di mira la base aerea da cui è partito il raid effettuato con armi chimiche.

Israele: noi al fianco di Trump - "Israele supporta pienamente la decisone del presidente Trump", afferma un comunicato dell'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu in seguito all'attacco missilistico Usa sulla Siria.

Mosca: azioni sconsiderate - Il Comitato di Difesa della Duma di Stato (la Camera bassa) russa afferma che l'attacco missilistico degli Stati Uniti contro la Siria potrebbe peggiorare i rapporti tra Mosca e Washington, nonché portare a un ampliamento dei conflitti armati in Medio Oriente. Lo riportano i media russi. "Queste sono azioni irresponsabili, sconsiderate", recita una nota ufficiale. Mosca chiede con urgenza che si riunisca il Consiglio di sicurezza dell'Onu.

http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/siria-usa-lanciano-59-missili-contro-la-base-da-cui-era-partito-l-attacco-chimico_3065544-201702a.shtml

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