Anche i dinosauri avevano le zecche



Parassiti colmi di sangue intrappolati nell'ambra hanno acceso l'immaginazione sin dagli anni '90 del secolo scorso, quando i dinosauri resuscitati di Jurassic Park sono saltati fuori dai racconti di Michael Crichton finendo sul grande schermo. Ora gli scienziati sostengono di aver scoperto l'originale: pezzi di burmite (ambra della Birmania) contenenti zecche che succhiavano il sangue dei dinosauri piumati risalenti a 99 milioni di anni fa.



Uno di questi parassiti è attorcigliato a quella che sembra una piuma racchiusa in una gemma di ambra. Un'altra è stata trovata in un altro pezzo di ambra proveniente dalla stessa regione: è grande otto volte la sua dimensione originale indicando che al momento di morire si era gonfia di sangue.

Il piumaggio conservato apparteneva probabilmente o a un dinosauro piumato o a un tipo primitivo di uccelli conosciuto come enantiorniti. Questi numerosi uccelli primitivi avevano ancora piccoli denti nei becchi e si sono estinti insieme ai dinosauri inetti al volo 66 milioni di anni fa.

"Non siamo in grado di stabilire di quale animale fosse ospite", spiega il coautore dello studio Ricardo Pérez-de la Fuente, un paleo-entomologo presso l'Oxford University Museum of Natural History. "Ma possiamo escludere gli uccelli moderni, in quanto sono apparsi solo circa 25 milioni dopo l'epoca della burmite.

La scoperta, di cui viene riferito questa settimana su Nature Communications, offre la prima prova diretta che anche gli animali del passato erano vittime dei parassiti come zecche e pidocchi. Questi piccole creature tormentavano probabilmente gli animali delle foreste del Cretacico della Birmania che producevano la resina fossilizzata.

"La maggior parte degli animali selvatici erano pieni di parassiti e sembrerebbe che la nicchia ecologica dei succhiatori di sangue sia stata occupata molto presto nell'evoluzione dei vertebrati terrestri", dice Jingmai O'Connor, professoressa presso l'istituto di Paleontologia e Paleoantropologia dei vertebrati di Pechino.

La docente ricorda quindi che lei e i suoi colleghi hanno cercato tracce di parassiti in numerosi fossili di dinosauri piumati e uccelli provenienti dalla Cina nordorientale, ma senza trovarne alcuna.

"Malgrado l'eccellente stato di conservazione delle piume, la quantita di dettagli impallidisce rispetto alle recenti scoperte della Birmania", aggiunge.

Ryan McKellar, un esperto di fossili d'ambra presso il Royal Saskatchewan Museum in Canada, si dice d'accordo sul fatto che le zecche offrono una prova evidente di questa relazione ecologica nel Cretacico. "Vedere una zecca conservata nello stesso pezzo di ambra insieme a una piuma offre un esecmpio concreto della relazione ecologica, mentre sino ad ora si erano fatte solo speculazioni".

La valle di Hukawng, all'estremità settentrionale della Birmania, ha fornito una serie di squisiti fossili d'ambra negli ultimi anni, comprese lucertole, fiori, insetti e ali di uccello e, forse ancor più emozionante, la coda piumata e i resti intatti di un pulcino di uccello enantiornita.

Le zecche più antiche conosciute prima di questa scoperta provenivano anch'esse da fossili di burmite della stessa epoca. Studi computazionali del DNA delle zecche moderne che hanno fatto ricorso a un metodo chiamato "orologio molecolare" indicano che il gruppo è apparso per la pirma volta tra i 200 e i 300 milioni di anni fa.

Le cinque zecche fossilizzate esaminate dai ricercatori in questo studio erano in quattro pezzi di ambra donati da collezionisti prvati all'American Museum of Natural History di New York e al Carnegie Museum of Natural History di Pittsburgh.

Una di queste zecche viene descritta come di una nuova specie, la Deinocroton draculi. Era massicciamente gonfia di sangue quando è morta. Purtroppo per gli entusiasti di Jurassic Park le possibiità di estrarre DNA di dinosauro utilizzabile sono praticamente nulle. La zecca era conservata vicino alla superficie dell'ambra e non era avvolta del tutto nella resina, pertanto non è completa.



I ricercatori hanno cercato segni chimici di ferro e in ogni traccia di sangue conservata, ma non hanno avuto successo in quanto il ferro è anche molto comune nei contaminanti minerali di questi fossili.

Il DNA è una molecola estremamente fragile ed è molto dificile che possa persistere in fossili così antichi, dice Pérez-de la Fuente. A suo avviso le condizioni di fossilizzazione nell'ambra, tra cui l'estrema disidratazione e i grandi cambi di temperatura, sono letali per la conservazione del DNA.

Gli scienziati sono invece eccitati da questi campioni in quanto mostrano un'ulteriore creautura parassita. Insieme alle zecche, il team ha trovato minuscoli peli di larva di coleottero dei tappeti, animali trovati oggi comunemente nei nidi degli uccelli.

"Una caratteristica speciale dell'ambra è la capacità della resina di catturare piccoli pezzi di ambiente in maniera praticamente inalterata", aggiunge Pérez-de la Fuente. Basandosi su quanto trovato nell'ambra, il team sostiene che i fossili offrono una forte prova del fatto che gli animali che ospitavano i parassiti avevano l'abitudine di nidificare.

"Le nostre zecche, che hanno peli di larva di coleottero dei tappeti attaccate, avevano fatto visita ai nidi degli animali che li ospitavano prima di finire sepolte nella resina".

Secondo McKellar, i risultati "indicano quanto possa essere compreso grazie ai campioni conservati con il grado di precisione nei dettagli offerto dall'ambra".

http://www.nationalgeographic.it/multimedia/2017/12/13/video/anche_i_dinosauri_avevano_le_zecche-3789472/1/

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