Reperti maya nelle gigantesche caverne sommerse del Messico

Fotografia per gentile concessione Archivo Gran Acuifero Maya
Dopo aver annunciato il mese scorso la scoperta del più grande sistema di grotte sommerse al mondo, gli archeologi svelano ora la fondamentale importanza del materiale rinvenuto

Il mese scorso, dopo aver verificato che due vasti sistemi di grotte della penisola messicana dello Yucatan erano connessi, i ricercatori del Great Maya Aquifer Project hanno annunciato la scoperta della più grande caverna sommersa al mondo. Ora gli stessi scienziati hanno reso pubblici i loro ritrovamenti.

"Questa immensa caverna rappresenta il più importante sito archeologico sommerso al mondo", spiegava nel gennaio scorso a National Geographic l'archeologo e National Geographic explorer Guillermo de Anda dopo la scoperta. "Contiene oltre cento contesti stratigrafici tra i quali evidenze dei primi abitanti dell'America così come della fauna e della flora estinta, oltre che naturalmente della cultura dei Maya".

I ricercatori ritengono che il livello dell'acqua lungo i 346 chilometri del sistema di caverne del Sac Actun abbia probabilmente fluttuato nel corso del tempo rappresentando una riserva idrica in tempi di siccità estrema. Il livello ad esempio salì di oltre 90 metri alla fine della prima era glaciale, inondando le grotte e conservando i resti della megafauna estinta. Gli esseri umani probabilmente non vivevano nelle caverne, le esploravano in cerca di acqua.

Nel sistema gli archeoogi subacquei hanno trovato i resti antichi di 15 mila anni di bradipi giganti, proto elefanti chiamati gonfoteriidi e orsi, così come di un elaborato tempio dedicato al dio maya della guerra e del commercio.

Oltre 120 reperti, tra cui ossa umane bruciate, ceramiche, lastre murarie sono stati ritrovati nelle caverne. Alcuni di questi risalgono a oltre 12 mila anni fa. Uno scheletro umano è vecchio invece di 9 mila anni, dice de Anda.

Gli archeologi hanno esplorato questi sistemi di caverne per decenni e queste ultime scoperte coincidono con i manufatti umani e la megafauna trovata precedentemente nelle acque sotterranee dello Yucatan. Le dimensioni enormi del sistema del Sac Actun rendono le nuove scoperte particolarmente rilevanti.

"E' molto improbabile che ci sia al mondo un altro sito con queste stesse caratteristiche", afferma de Anda in una dichiarazione. "Esiste una impressionante quantità di reperti archeologici al suo interno e anche il grado di conservazione è sorprendente".

Malgrado ciò, gli esperti mettono in guardia dal fatto che il sistema di caverne del Sac Actun è minacciato dall'inquinamento.

http://www.nationalgeographic.it/scienza/2018/02/22/news/reperti_maya_nelle_gigantesche_caverne_sommerse_del_messico-3871920/

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