La prima diversificazione dei dinosauri è scritta nelle Dolomiti

Una scena di vita circa 232 milioni di anni fa, durante l’Episodio Pluviale del Carnico, quando per la prima volta i dinosauri divennero abbondanti e diffusi in tutto il mondo. 
Illustrazione di Davide Bonadonna  
Un nuovo studio italiano pubblicato su Nature Communications fa luce sul cosiddetto Episodio pluviale del Carnico, una fase di profondo cambiamento climatico e ambientale che si verificò 232 milioni di anni fa e a cui seguì la prima diversificazione dei dinosauri

La prima diversificazione dei dinosauri si verificò nel Triassico circa 232 milioni di anni fa, in seguito a una grande crisi ecosistemica globale nota come Episodio pluviale del Carnico. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Nature Communications, condotto da Massimo Bernardi e Fabio Massimo Petti del Museo delle Scienze di Trento, Piero Gianolla dell’Università di Ferrara, Paolo Mietto dell’Università di Padova, e Micheal J. Benton nell’Università di Bristol.

La loro ipotesi deriva dallo studio delle orme fossili e dei frammentari resti di scheletri di rettili - fra cui quelli di arcosauri - rinvenuti nelle Dolomiti (nello specifico fra Trentino Alto-Adige, Veneto e Friuli) a partire dagli anni Ottanta e riconducibili al Triassico; dal confronto fra questi resti e i fossili rinvenuti in Germania, Inghilterra e Polonia e nelle principali aree deposizionali di Argentina e Brasile è emerso che il pattern - cioè la successione del cambio faunistico - è coincidente: in tutti questi luoghi i dinosauri erano rari e distribuiti in modo puntiforme prima dell’Episodio pluviale del Carnico, e molto più abbondanti e diffusi in modo omogeneo successivamente a questa grande crisi globale.

“L’Episodio pluviale del Carnico è un evento di importante sconvolgimento degli ecosistemi, durante il quale si verifica un improvviso riscaldamento globale e un brusco incremento di CO2 nell’atmosfera”, spiega Massimo Bernardi, primo autore dello studio. “Con il nostro studio forniamo la prima evidenza che questo evento è stato determinante per la diversificazione dei dinosauri”.

Orme di arcosauri impresse sulla dolomia dei Lastoi di Formin (Belluno). Fotografia di Piero Gianolla
Ma l’evento del Carnico non solo aprì la strada per l'era dei dinosauri, ma anche per la diversificazione di molti altri gruppi chiave negli ecosistemi odierni, come lucertole, coccodrilli, tartarughe e mammiferi.

“In nessun alto luogo al mondo la crisi del Carnico è così ben documentata come nell’area dolomitica”, aggiunge Piero Gianolla. “Lo studio ci ha permesso di ricostruire con grande dettaglio le risposte dei diversi ambienti e degli ecosistemi alla crisi climatica. Inoltre, le accurate datazioni ci hanno consentito di mostrare come la fase di diversificazione dei dinosauri sia sincrona in tutto il globo così come l’instaurarsi di ambienti umidi in aree che prima erano aride”.

Una nuova estinzione di massa?

Come spiega Bernardi, “l’Episodio pluviale del Carnico è stata una fase ad alto tasso di estinzione e al contempo di rapida diversificazione, caratterizzata dalla presenza di gruppi che scompaiono nel corso dell’evento e altri che si diversificano subito dopo. Si tratta di un’importante fase di sconvolgimento degli ecosistemi, con uno scenario tipico delle estinzioni di massa. Ma solo ulteriori studi potranno stabilire se ci sono tutti i requisiti per definire questo evento tale”.

“Il termine estinzione non è da intendere solo nella sua accezione negativa”, prosegue il paleontologo. “È una cesura, un cambio della storia, una rivoluzione. Studiare questi eventi significa tenere conto di chi si è estinto, ma anche di chi si è diversificato in seguito all’evento stesso”.

L’episodio del Carnico potrebbe dunque - se studi successivi lo confermeranno - aggiungersi alle cinque grandi estinzioni di massa riconosciute, avvenute alla fine dell’Ordoviciano (450 milioni di anni fa), del Devoniano (370-380 milioni di anni fa), del Permiano (250 milioni di anni fa), del Triassico (200 milioni di anni fa) e del Cretaceo (66 milioni di anni fa).

Dallo studio emerge dunque un nuovo quadro per l’evoluzione di questi rettili. “I dinosauri si originano subito dopo la più profonda estinzione di massa della storia, 252 milioni di anni fa, si diversificano dopo l’Episodio Pluviale del Carnico, ma diventano dominanti nelle faune terrestri solo successivamente, circa 200 milioni di anni fa, quando si estinguono i loro principali competitori ecologici, i crurotarsi”, conclude Bernardi. “Infine, 66 milioni di anni fa, anche i dinosauri cedono il passo ad altre faune, in seguito agli sconvolgimenti causati dall’impatto di un meteorite. I dinosauri diventano così l’emblema di come non sia solo la competizione tra organismi a determinare fortune e disfatte, ma anche e soprattutto l’interazione con l’ambiente e i suoi mutamenti, talvolta repentini”.

I Lastoi di Formin (Belluno), dove sono stati rinvenuti alcuni dei resti fossili discussi nello studio. Fotografia ©WikiCommons
http://www.nationalgeographic.it/scienza/2018/04/16/news/la_prima_diversificazione_dei_dinosauri_e_scritta_nelle_dolomiti-3941798/

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