La nostra galassia si scontrerà con quella di Andromeda, ma quando?

La galassia di Andromeda, nota anche come Messier 31, brilla in una questa nuova immagine rilasciata da Zwicky Transient Facility. Fotografia di ZTF / D. Goldstein e R. Hurt (Caltech)
Le misurazioni della sonda spaziale Gaia hanno permesso di affinare le previsioni su quando e come la Via Lattea si scontrerà con la vicina galassia di Andromeda

La Via Lattea è destinata a scontrarsi con la galassia vicina più grande, la scintillante raccolta di stelle chiamata Andromeda. Questo cataclisma è stato predetto da leggi della fisica ben note e gli astronomi sanno che dopo lo scontro, nessuna delle due galassie avrà più lo stesso aspetto: dopo circa un miliardo di anni dal primo contatto, le due si fonderanno e formeranno una galassia ellittica molto più grande. Ma nuove misurazioni fatte sulle stelle all'interno di Andromeda, effettuate dal telescopio spaziale Gaia dell'Agenzia Spaziale Europea, stanno cambiando le previsioni su quando e come si verificherà esattamente tale collisione.

Come gli astronomi hanno riportato sulla rivista Astrophysical Journal, la data dello scontro, prevista fra 3,9 miliardi di anni è stata spostata in avanti di circa 600 milioni di anni, e invece di una collisione frontale, essi prevedono una serie di scontri iniziali simili a piccoli tamponamenti.
"Il quadro generale non è molto diverso", afferma l'autore dello studio Roeland van der Marel, dello Space Telescope Science Institute, "ma i percorsi orbitali esatti sono diversi."

Sembra che questa collisione sia inevitabile, infatti Andromeda, che è attualmente a 2,5 milioni di anni luce di distanza, si sta dirigendo verso la Via Lattea alla velocità di circa 250.000 miglia all'ora.

Gli astronomi lo sanno da quando Vesto Slipher per la prima volta puntò un telescopio verso Andromeda e misurò il movimento della galassia nel 1912. Egli all'epoca non sapeva che Andromeda fosse una galassia e il buon senso suggeriva che si trattasse di una nebulosa situata all'interno della Via Lattea. Naturalmente i calcoli di Slipher spinsero invece verso la revisione di tale ipotesi.

Successivamente, gli astronomi, utilizzando il telescopio spaziale Hubble, sono riusciti a misurare il movimento laterale di Andromeda, per determinare se le galassie siano destinate a uno scontro diretto o solo a sfiorarsi. Grazie a queste osservazioni, nel 2012, van der Marel e il suo team calcolarono che, tra circa 3,9 miliardi di anni, vi sarebbe stata una collisione frontale, previsione che hanno appena ritoccato.
"È interessante, anche se in qualche modo si tratta solo di una piccola modifica di quanto era già noto in precedenza", afferma Brant Robertson dell'Università di Santa Cruz in California.

Il lavoro di Gaia e quello di Hubble
Grazie a Gaia sono state osservate 1.084 delle stelle più luminose di Andromeda e sono stati misurati i loro movimenti. Poi, van der Marel e il suo team hanno calcolato la media di tali osservazioni e, per la prima volta, la velocità di rotazione di Andromeda, oltre ad avere effettuare nuovi calcoli sul moto laterale della galassia.
Quest'ultima osservazione è "straordinariamente difficile da fare a queste distanze", afferma Julianne Dalcanton dell'Università di Washington.
Con questi nuovi dati, il team ha ricavato di nuovo la traiettoria di Andromeda per mezzo di modelli computerizzati. E quando hanno ipotizzato che la galassia sarebbe andata avanti veloce, essa ha evidenziato un percorso leggermente diverso, più tangenziale verso la Via Lattea, ritardando il tempo di inizio collisione ed evidenziando una maggiore probabilità che si verifichi un colpo laterale piuttosto che uno frontale.
Ora, le previsioni suggeriscono che l'inizio dello scontro avverrà tra 4,5 miliardi di anni e Dalcanton afferma che ciò non è sorprendente.
"Dal momento che stiamo parlando di miliardi di anni", secondo lei, "anche lievi cambiamenti nei moti attuali possono dare risultati molto diversi quando vengono spalmati su un lasso di tempo così grande".

Come si svolgerà questo scontro galattico?
Nel loro primo contatto ravvicinato, le due galassie si troveranno a circa 420.000 anni luce di distanza, abbastanza lontane l'una dall'altra da non innescare alcuna interazione tra i loro dischi scintillanti. Tuttavia, le galassie sono inserite in una grande quantità di materia oscura, e mentre la Via Lattea e Andromeda si intersecano l'una con l'altra, questi aloni scuri si incontreranno.
"Ciò causerà attrito, che le costringerà a rallentare, perdere energia e ripiegarsi l'una sull'altra", afferma van der Marel.
In altre parole, le galassie faranno un'inversione e si scontreranno, si attraverseranno l'un l'altra, si muoveranno e si scontreranno di nuovo. Questo succederà più volte finché le collisioni non avranno formato un'unica nuova galassia.

Cosa significa questo per la Terra?
Come era noto già dalla predizione iniziale, questa fusione non avrà grosse conseguenze su qualsiasi forma di vita terrena esistente tra 4,5 miliardi di anni. Le distanze spaziali sono enormi e le stelle sono molto distanti tra di loro, e anche quando le galassie si fondono, raramente le singole stelle si scontrano l'una con l'altra.
"Ci troveremo ancora ad orbitare intorno al sole su un'orbita orientata più a caso all'interno di una grande galassia ellittica", dice van der Marel.
Tuttavia, il panorama di luci cosmiche che si aprirà sopra la testa promette di essere particolarmente spettacolare. Man mano che le due galassie si avvicineranno l'una all'altra, Andromeda diventerà sempre più grande nel cielo notturno, eventualmente distorcendosi in una spirale deformata mentre la gravità della Via Lattea la tirerà verso di essa. Poi, mentre le galassie inizieranno a scontrarsi e tornare indietro, i gas compressi accenderanno lampi di nuove stelle.
"Sarà uno spettacolo belissimo", afferma van der Marel. Il problema è che probabilmente non vi sarà nessun essere vivente sulla Terra a vederlo. A quel punto, il Sole sarà abbastanza avanti nel cammino della sua trasformazione in una gigante rossa, fenomeno naturale nell'evoluzione stellare. Quando ciò accadrà, si illuminerà e aumenterà di volume, inglobando Mercurio e Venere e trasformando la Terra in un pezzo bruciato di carbone planetario.

http://www.nationalgeographic.it/scienza/spazio/2019/02/10/news/la_nostra_galassia_si_scontrera_con_quella_di_andromeda_ma_quando_-4288928/

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