Il Ponte di Adamo riemerge dall’Oceano Indiano



Naturale o artificiale? Il dibattito sul Ponte di Adamo è più acceso che mai su questo ponte che collega l’India allo Sri Lanka, lo fece costruire Rama più di un milione di anni fa o è una formazione del tutto naturale?

Dalle acque dell’Oceano indiano sta riemergendo lentamente con tutti i suoi misteri il Ponte di Adamo, una striscia di terra che collega il sud dell’India all’isola dello Sri Lanka. Il primo dei misteri che i ricercatori cercano di chiarire è se il ponte sia opera della natura o dell’uomo. Di certo si sa che un tempo veniva normalmente percorso a piedi e con mezzi di trasporto, finché nel 1480 il collegamento fu spazzato via da un tremendo ciclone. Se il ponte fosse artificiale, sarebbe un’opera più stupefacente delle piramidi o della grande muraglia: con i suoi 33 chilometri di lunghezza, ancora oggi sarebbe al quarto posto fra i ponti più lunghi della Terra.

Secondo il poema epico indù Ramayana, il mitico eroe Rama fece costruire da un esercito di scimmie ammaestrate un ponte nello stretto di Palk, tra l’India e lo Sri Lanka, più di un milione di anni fa. Le catene di banchi di sabbia che si allineano fra le due coste hanno sempre confermato l’esistenza di un antico collegamento, che gli indiani chiamano Ram Setu, così come le testimonianze storiche; le immagini satellitari Nasa del 2007 e il recente abbassamento delle acque dell’oceano in quella zona hanno dato la prova definitiva della sua esistenza.

Sul fatto che l’opera sia naturale o artificiale gli studiosi al momento sono divisi: il dottor Badrinarayanan, ex direttore del Geological Survey of India, sostiene che i carotaggi effettuati mostrano dall’alto in basso sabbia, materiali di tipo roccioso, sabbia e una base solida. Lo strato roccioso fra i due di sabbia fa pensare a formazioni realizzate artificialmente. La maggior parte dei geologi non è d’accordo: le teorie che spiegherebbero la particolare stratificazione sono più di una. Ulteriori ricerche hanno datato i materiali del ponte fra i 3500 e i 5800 anni fa, ma i critici replicano che è difficile avere una datazione omogenea.

Sia come sia, l’Adam’s Bridge oggi è una realtà ben visibile, che vale una deviazione dai consueti itinerari turistici. Anche perché giusto all’imboccatura del versante indiano sorge Dhanushkodi, una delle più incredibili città fantasma, cancellata dalle cartine in poche ore dalla furia di un ciclone nel 1964. Ma questa è un’altra storia, e ve la racconterò un’altra volta.
Guarda i video che mostrano il Ponte di Adamo e illustrano le ultime teorie sulla sua origine.



https://www.nibiru2012.it/il-ponte-di-adamo-riemerge-dalloceano-indiano/

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