Il Mistero del secondo più grande edificio del mondo

 

A Bucarest, in Romania, si erge un edificio colossale, considerato il secondo al mondo dopo il Pentagono, ma potrebbe essere anche il primo poiché è abbinato a un complesso architettonico enorme mentre il Pentagono è un solo edificio con enormi spazi concentrici vuoti. Il volume dell’edificio romeno, chiamato “Casa del Popolo”, supera quello della piramide di Cheope in Egitto. La ragione di quest’opera ci sfugge tuttora e non trova nessuna giustificazione nelle occorrenze del tempo nel quale fu eretto, come per esempio: radere al suolo una interra parte della città, crisi e difficoltà economiche, azzeramento in contemporaneo del debito pubblico, malcontento sociale, e in primis il fatto che gli edifici governativi esistenti all’epoca erano più che sufficienti. Perché allora la mastodontica costruzione e a quale scopo? Dietro l’enorme opera si celerebbe un segreto da far impallidire persino la fantascienza, qualcosa in grado di far cambiare la nostra visione del mondo.

Fin dai tempi più remoti, l’Umanità ha sempre eretto costruzioni grandiose, e più grandi esse erano più segreti e complessi significati nascondevano. Così fu per le piramidi, i megaliti, i templi, i santuari, etc. Nella loro maestosità queste costruzioni esprimevano l’armonia architetturale del Mondo e dell’Universo, assieme al perpetuo passare del tempo inciso secondo le angolazioni stellari inserite nei rispettivi monumenti (vedi piramidi e cintura della costellazione di Orione). Antico Egitto, India, Cina, Grecia, Roma, civiltà pre colombiane, etc., tutte queste civiltà lasciarono tracce indelebili. Poi dopo un Medio Evo asfissiante l’idea di erigere grandi costruzioni, specialmente pubbliche, riprese in alcuni paesi europei brillando con quelle di Parigi ma specialmente con Versailles, maestosa reggia che in scala più piccola fu imitata in varie città e nazioni.

Ora nell’epoca odierna influenzata dall’”utile a ogni prezzo”, la maestosità degli edifici é scollegata da ogni significato simbolico - filosofico o di emulazione sociale. In questo contesto moderno d’imbarbarimento filosofico e concettuale emerge però un caso interessante, per non dire eccezionale, che invertirebbe la ruota mettendoci davanti a grandi domande. Il caso è quello del grande edificio del Parlamento Romeno di Bucarest, Romania, detto anche Casa del Popolo (“Casa Poporului”). Esso fu costruito tra gli anni 1983 - 1989 all’ordine dell’allora presidente della Romania, Nicolae Ceausescu.

L’edificio, come detto in precedenza, è considerato il secondo al mondo dopo il Pentagono per imponenza ma potrebbe essere anche il primo in conformità a una rivalutazione logica recente, sia come corpo immobiliare indipendente ma specialmente assieme al complesso che ingloba. Prima di rispondere al perché di una così colossale costruzione per un popolo piccolo come quello romeno, ecco i dati della strabiliante opera:

Dimensioni: 270 m. x 240 m. x84 m. – di cui 92 m. sotto il suolo

Superficie: 340.000 m².

Volume: supera quello della piramide di Cheope

3100 stanze

40 ascensori

Bunker atomico sotterraneo

Decine di chilometri sotterranei sotto Bucarest

700.000 tonnellate di acciaio e bronzo

900.000 metri cubi di legno

1.000.000 metri cubi di marmo

200.000 metri quadrati di moquette

400 architetti

Valore 3,5 miliardi euro    

I parametri sono al superlativo, situando il Palazzo del Parlamento della Romania come il più costoso del mondo per non parlare poi dell’intero complesso architetturale. Ora s’impone la domanda; tutto questo nacque dalla megalomania di Ceausescu o c'è anche qualcos'altro che ci sfugge completamente? Sembrerebbe di sì, e il segreto che nasconde il colossale edificio è pari alla sua mole, anzi di molto maggiore.

  LA LEGGENDA DELLE GRANDI COSTRUZIONI

Tutte le grandi e colossali costruzioni antiche nascondevano dei segreti, avendo un ruolo importante nella storia dei loro popoli e incarnando spesse volte visioni profetiche, persino messianiche (vedi le piramidi egizie, maya, etc.). Gli antichi si accorsero che la “carne è debole” e gli uomini incostanti, perciò eressero monumenti imperituri in pietra come dei ”memento”, ricordi, per sostenere il compimento del Destino degli uomini e delle nazioni. DESTINO = → DISTANZA → DESTINAZIONE → DESTEPT. La vita degli individui dura poche decine di anni mentre quella delle nazioni migliaia. Nelle tribolazioni quotidiane gli individui non vedono il loro stesso futuro, per non parlare di quello del Mondo, tutto questo mentre un implacabile destino comune si compie in ogni istante e a lunga distanza senza perdonare chicchessia, uomo, società, nazione o Umanità intera. Perciò occorre Saggezza, e la parola romena “destept” vuol dire saggio, lungimirante, colui che si desta e desta gli altri (vedi l’inno nazionale romeno).

L’importanza delle grandi costruzioni geometriche che ortogonalità la Mente e l’Intelletto, generando energie per mantenere la costanza nell’Operato, fu ben capita da egizi, greci, romani, cinesi, indiani etc., In questo ordine di idee si potrebbe ipotizzare che senza il grande Tempio di Gerusalemme, costruito dal saggio re Salomone, la quintessenza e la sintesi del popolo ebraico avrebbero potuto soffrire e non prosperare, forse persino disperdersi. Anche il Cristianesimo senza i magnifici discorsi di Gesù Cristo nel maestoso Tempio di Gerusalemme avrebbe potuto essere diverso. Cristo capì l’importanza della “religione architettonica” poiché la struttura stessa dei suoi insegnamenti e rivelazioni poggiava su un’architettura razionale dove persino la “Parola” stessa era pura “architettura semantica”. Questo fu il nocciolo duro della sua religione e delle altre fedi monoteiste, poiché RE-LIGI-ONE = RE-LOGOS, ossia relegarsi al Logos dell’Universo.

In tutte le epoche e persino ora quelli che adoperano opere pubbliche costruendo incessantemente sono in crescita e prosperano sapendo bene quello che vogliono fare, mentre la situazione è al contrario per quelli che costruiscono poco o mai non avendo una visione. Quando il Brasile negli anni ’70 iniziò a costruire la super moderna capitale Brasilia con architetture avveniristiche innescava già i germogli della sua crescita, come d'altronde Hong Kong, Taiwan e poi la Cina, gli Emirati Uniti, etc. Tutti grandi costruttori.

Oggi l’Europa è in decadenza anche perché costruisce molto poco. La sua desueta e grigia architettura di provenienza medioevale imprigiona lo Spirito, la larga Visione e perciò il Vecchio Continente deve procedere rapidamente alla creazione di nuovi luoghi di conforto e di emulazione spirituale, secondo le leggi dell’Evoluzione. L’Europa ha bisogno di una nuova “architettura mentale” che crei nuovi campi di plasmazione poiché l'architettura reale, quella fisica esistente non aiuta la rettitudine dell’Intelletto. Si sa che i larghi spazi architettonici geometrici e “geometrizzanti” aiutano la Ragione e la Visione, innescando energie archetipali all’origine di ogni operato (vedi il Vastu indiano).

La lunga tradizione romena della Zona, iniziò già dagli immemori tempi degli Iperborei passando per varie culture paleolitiche e neolitiche, attraverso i geto-daci fino al Medio Evo con costruttori come Manole e finendo nella modernità con il grande scultore Constantin Brancusi, che forgiò la genesi delle forme amorfe nella fiamma distillata della più sublime espressione universale. È sorprendente il fatto che Manole e Brancusi abbiano avuto nomi che immortalano l’organo della costruzione ossia la Mano nel caso di Manole e la branca (sempre mano) nel caso di Brancusi. È interessante constatare come tante personalità artistiche romene continuarono questa tradizione di creatività onomastica, in cui il nome suggeriva la predestinazione. Per esempio M. Eminescu il più grande poeta pensatore romeno con il suo nome allude all’Eminenza, I. L. Caragiale drammaturgo commediante allude allo humor cioè “caraghios” comico come in greco, I. Creanga con la “creanga” (ramo) incarna l’espressione popolare, mentre il poeta T. Arghezi racconta l’arguzia espressa attraverso gli arnesi. La correlazione semantico-onomastica è visibile. La presenza della Parola misteriosa e l’incessante suo appello fu uno specifico della Zona dell’Arco Carpatico tra Danubio e il Mar Nero. Uno dei tanti segreti di prossima rivelazione che nasconderebbe l’enorme Edificio di Bucarest è proprio la “Parola delle Origini”.

Ritornando all’ingombrante domanda che ci perseguita del “perché questo edificio è così grande”, non possiamo non constatare come anche il più piccolo apparecchio in vendita abbia istruzioni d'uso ben precise, così come i medicinali con i logo bugiardini, però nel caso della faraonica costruzione di Bucarest non c’é traccia di indicazioni. C’è persino la sensazione e il presentimento che le migliaia di stanze fossero servite a scopi del tutto diversi da quelli abituali.

L’architetto Anca Petrescu, che progettò la Casa del Popolo, affermò pochi anni fa che nella costruzione del complesso architettonico di Bucarest s’ispirò al palazzo di Versailles (Francia). In parte vero però la vera ispirazione si troverebbe altrove. Versailles fu tra i primi sussulti europei di apertura universalistica in cui la visione dell’Intelletto e l’Architettura concreta dovevano esprimere l’Universalità rappresentata nella funzione sintetica del Monarca Illuminato. Probabilmente il nome Versailles tanto simile a uni-versal non è poi tanto casuale ma tangibile al regno del “sistema semantico”. Un misterioso destino che per ora ci sfugge vede l’enorme edificio riservato alla Conoscenza Universale perciò la Casa del Popolo in paragone a Versailles si potrebbe chiamare “Universailles”. Di conseguenza la Casa del Popolo diventerà la “Casa dei Popoli” poiché da là sarà diffusa la Conoscenza Universale a tutti i popoli. La Casa del Popolo o dei “Popoli” è un hardware che aspetta il suo “software”, una meravigliosa “sofia”(sophia).

http://www.universology.com/casa-del-popolo-bucarest.html


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