I tre detenuti evasi da Alcatraz nel 1962 sono sopravvissuti?

 


RACCONTI IN GIALLO

I TRE DETENUTI EVASI DA ALCATRAZ NEL 1962 SONO SOPRAVVISSUTI? 

UNA LETTERA ALIMENTA IL MISTERO 


La missiva è datata 2013 e firmata da John Anglin: «Oggi ho 83 anni e sono malato di cancro», si legge. Sulla sorte dei tre protagonisti della fuga dal penitenziario da sempre restano i punti interrogativi.

La storia della loro fuga impossibile era diventata un film. E così come nel film, anche nella realtà resta il mistero sulla sorte dei tre detenuti che nel 1962 riuscirono a scappare da Alcatraz: il penitenziario da cui nessuno era mai riuscito a fuggire. Ora, una lettera riaccende il dibattito su cosa sia davvero accaduto a Frank Morris e John e Clarence Anglin.

I tre, come raccontato nel film “Fuga da Alcatraz”, nel 1962 riescono a scappare dalla cella del penitenziario. Stavano scontando una condanna per una rapina in banca, quando decisero di tentare una fuga che sembrava impossibile. Con un cucchiaio di cucina, riuscirono a scrostare il muro intorno ai condotti di aerazione, e da lì ad arrivare sul tetto.

Lasciarono manichini sulle brande, per guadagnare tempo, e servendosi di una zattera e giubbotti di salvataggio scapparono in mare, facendo perdere le loro tracce. Di loro, non si ebbe più nessuna traccia: i corpi non vennero mai ritrovati e l’amministrazione penitenziaria sostenne che fossero morti, prima di toccare la terra. Non potevano aver attraversato indenni le acque gelide della baia di San Francisco: per le ricostruzioni ufficiali sarebbero morti in mare.

Ma di Frank, John e Clarence in realtà non si è mai saputo più nulla da quel 1962. Fino ad ora quando i media americani hanno diffuso il contenuto di una lettera, scritta da John Anglin e datata 2013. «Mi chiamo John Anglin - si legge - Sono scappato da Alcatraz nel giugno del 1962 con mio fratello Clarence e Frank Morris.

Ora ho 83 anni e sono in cattive condizioni di salute. Ho un cancro». «Frank è morto nell’ottobre 2005, è stato sepolto sotto falso nome. Mio fratello è morto nel 2011». «Se mi verrà promesso che non farò più di un anno di carcere, e che riceverò cure mediche, scriverò per far sapere esattamente dove sono. Non è uno scherzo» si legge ancora.

Il contenuto della missiva, inviata alla stazione di polizia di Richmond, è stato reso noto solo oggi. L’Fbi ha provato a rilevare le impronte digitali, ma senza arrivare a nessun risultato. Nel 2012 Michael Dyke, titolare delle indagini sul caso, aveva riferito all’Associated Press di non sapere se qualcuno dei tre fuggitivi fosse ancora vivo.

Ma aveva sostenuto di aver visto abbastanza prove da non escluderlo. Tra quelle prove i fiori ricevuti per anni dalla madre dei due fratelli Anglin, e la possibile presenza dei due ai funerali della donna nel 1973, vestiti con abiti femminili. Oggi Morris avrebbe 90 anni e John e Clarence ne avrebbero rispettivamente 86 e 87. Il mistero rimane.


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