Ramadan: le origini e le regole del mese più sacro nella cultura islamica





Durante il sacro Durante il sacro mese del Ramadan i musulmani si avvicinano ad Allah attraverso il digiuno, azioni altruiste e la preghiera, come fa quest’uomo palestinese nella Grande Moschea di Gaza. La moschea, un tempo la più grande e antica della Striscia di Gaza, è stata distrutta da un attacco aereo nel dicembre 2023.

FOTOGRAFIA DI ALI JADALLAH, ANADOLU AGENCY, GETTY

Ogni anno i musulmani di tutto il mondo si preparano all’avvistamento della nuova luna crescente, che segna il primo giorno ufficiale di Ramadan, il nono mese del calendario islamico e il più sacro della cultura islamica. L’inizio del Ramadan cambia ogni anno, perché il calendario lunare islamico segue le fasi della luna. L’inizio e la fine di tale mese sono stabiliti da un comitato religioso designato che si trova in Arabia Saudita. Il Ramadan inizia il giorno successivo all’avvistamento della nuova luna crescente, che può essere non facile da individuare perché appare flebile e per soli 20 minuti circa. Se la luna non è visibile a occhio nudo a causa di foschia o di cielo nuvoloso, vengono usati i calcoli lunari per prevederne il manifestarsi. Quest'anno, in base a tale calendario lunare, il Ramadan dovrebbe iniziare la notte del 10 marzo e concludersi intorno al 10 aprile, circa 30 giorni dopo il suo avvio. La ricorrenza, tuttavia, in questo 2024, si preannuncia particolarmente carica di tensioni, soprattutto per i fedeli che vivono in punti critici (Gaza e Cisgiordania) del conflitto israelo-palestinese. 

Le origini del Ramadan 

Il Ramadan, uno dei mesi dell’odierno calendario musulmano, faceva già parte dei calendari degli antichi arabi. La denominazione deriva dalla radice araba ar-ramad, che significa “calore cocente”. Secondo la religione musulmana, nel 610 d.C. l’angelo Gabriele è apparso al profeta Maometto rivelandogli il Corano, il testo sacro dell’Islam. Si ritiene che tale rivelazione (detta "Laylat Al Qadr", ossia "La Notte del destino") sia avvenuta durante il Ramadan. In questo mese i musulmani praticano il digiuno per commemorare la rivelazione del Corano. Quest'ultimo si compone di 114 capitoli ed è considerato la parola diretta di Dio, o Allah; gli hadith, ossia i racconti sugli atti e le parole del profeta Maometto, sono un supplemento del Corano. Insieme, formano i testi religiosi dell’Islam. 

L’osservanza del Ramadan 

Durante il Ramadan, l’obiettivo del fedele musulmano è crescere spiritualmente e avvicinarsi ad Allah. Per fare questo si prega e si recita il Corano, concentrandosi sull’intenzionalità e sull’altruismo delle proprie azioni e astenendosi dal pettegolezzo, dal mentire e dal litigar

Fedeli musulmani pregano durante il Ramadan nei pressi della Cupola della Roccia, nella Moschea Al-Aqsa, a Gerusalemme.

FOTOGRAFIA DI MUAMMAR AWAD XINHUA, EYEVINE, REDUX

Per tutto il mese, dall’alba al tramonto, il digiuno è obbligatorio per tutti i musulmani ad eccezione di malati, donne incinte, chi si trova in viaggio, anziani e donne durante il ciclo mestruale. I giorni di mancato digiuno si possono recuperare durante il resto dell’anno, tutti insieme o uno alla volta. 

 I pasti sono per i musulmani occasioni per riunirsi con gli altri membri della comunità e rompere il digiuno insieme. La colazione prima dell’alba (suhoor) normalmente si fa alle 4, prima della prima preghiera della giornata (fajr). Il pasto serale (iftar) può iniziare solo al termine della preghiera del tramonto (maghreb), normalmente intorno alle 19:30. 

 Dato che il profeta Maometto interrompeva il digiuno con datteri e un bicchiere d’acqua, i musulmani mangiano datteri sia al suhoor che all’iftar. Alimenti di base in Medio Oriente, questi sono ricchi di sostanze nutritive, molto digeribili e contengono elevate quantità di zuccheri, preziosi dopo una lunga giornata di digiuno. 

 Dopo l’ultimo giorno di Ramadan, i musulmani festeggiano con l’Eid al-Fitr, letteralmente la “festa della fine del digiuno”, che inizia con una preghiera comune all’alba. Durante i tre giorni di festa i fedeli si riuniscono per pregare, mangiare, scambiarsi doni e rendere omaggio ai parenti defunti. In alcune città vengono organizzate anche manifestazioni simili al nostro carnevale e grandi incontri di preghiera. 

 Indipendentemente da come ogni fedele decida di celebrare i tradizionali ritrovi del suhoor e dell’iftar, lo spirito di questa tradizione secolare rimane quello di un periodo di riflessione e misericordia.

DI ESLAH ATTAR
https://www.nationalgeographic.it/ramadan-le-origini-e-le-regole-del-mese-piu-sacro-nella-cultura-islamica

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