Ecco le immagini da Santa Rosa (California): l’utente YouTube avverte che l’orario della registrazione è sfasato di 7 minuti, ed infatti all’orario esatto della scossa si possono nettamente individuare lampi di luce, alcuni molto flebili, altri tanto forti da illuminare l’area.
Questo fenomeno è stato testimoniato innumerevoli volte nel corso dei secoli.
Si tratta di luci che compaiono in concomitanza di eventi sismici e che si manifestano in modi molto differenti fra loro, pare però che accompagnino, in linea di massima, terremoti di magnitudo almeno pari a 5 Richter.
La durata dei fenomeni va da pochi secondi a decine di minuti, e le luci sono descritte fino a una distanza di oltre 100 km dall’epicentro.
Esse compaiono sia a livello del terreno che in cielo, e possono presentarsi come globi di luce, fiamme che escono dal suolo, vortici di luce, lampi, colonne o travi di fuoco.
Una teoria sull’origine delle luci telluriche afferma che si possano originare dalla compressione delle rocce, fenomeno caratteristico delle aree sismiche, con conseguente emissione di elettroni, che interagendo con l’atmosfera causerebbero l’emissione luminosa. Altre ipotesi comprendono la possibilità di emissione di elettricità da parte di rocce contenenti quarzo o di rocce sottoposte a compressione o scorrimento. Secondo altri, hanno una maggiore probabilità di verificarsi nei pressi di una frattura, dove faglie sub-verticali permettono a correnti elettriche indotte dallo stress di fluire rapidamente verso la superfici: l’85% delle luci sismiche compaiono spazialmente sulle fratture o accanto ad esse e il 97% è adiacente a una faglia sub-verticale. Le faglie intraplacche sono associate dunque a meno del 5% dell’attività sismica della Terra ma al 97% dei casi documentati di luci telluriche.
Ecco un altro esempio di luci sismiche osservato in Giappone nel 2011:
http://www.meteoweb.eu/
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