Tracce del terremoto del 363 a Hippos



Gli archeologi hanno scoperto alcune tracce di un forte terremoto avvenuto oltre 1.700 anni fa nella regione del lago di Tiberiade, in Israele.
Gli scheletri ritrovati, ammassati sotto un tetto collassato, dipingono uno scenario di morte e distruzione causato da un terremoto che colpì la regione nel 363 d.C.
L’antica città di Hippos, conosciuta come Sussita in ebraico (entrambi i nomi vogliono dire “cavallo”) fu uno dei centri più danneggiati. Comunque fu un’altra potente scossa, avvenuta il 18 gennaio 749, a radere al suolo la città, lasciandola in macerie e mai più riabitata.
“Mentre le tracce della distruzione finale sono chiare e drammatiche, quelle del 363 sono meno note e non così evidenti nelle rovine di Hippos”, spiega Michael Eisenberg, direttore del Hippos-Sussita project, un’iniziativa affiliata con l’Istituto Zinman di Archeologia presso l’Università dell’Haifa.
“La ragione è piuttosto semplice. La città venne ricostruita e alcune delle rovine eliminate, mentre altre furono sepolte durante la ricostruzione”.
(Michael Eisenberg)
(Michael Eisenberg)
Hippos venne fondata in periodo ellenistico, nel II secolo a.C. In epoca romana era nota per far parte della Decapolis, un gruppo di 10 città in Giordania, Israele e Siria, considerate centri della cultura greca e romana. Hippos diventò una potente città-stato, poteva coniare le sue monete, e lo faceva con l’emblema di un cavallo sul retro di ogni moneta.
Con i suoi templi greco-romani, la sua grande piazza del mercato e le strade colonnate, Hippos sarebbe diventata per Gesù “la città costruita su una collina” che “non può essere nascosta”.
La città stava prosperando ed era quasi interamente cristiana quando nel 363 un terremoto la colpì.
(Michael Eisenberg)
(Michael Eisenberg)
La squadra di Eisenberg ha rinvenuto una serie di scheletri ammassati sotto al tetto crollato nella sezione settentrionale della Basilica, la più grande struttura nella città. Costruita alla fine del I secolo a.D., serviva come piazza del mercato e come sede dell’amministrazione della giustizia.
Tra le ossa delle persone uccise, gli archeologi hanno trovato lo scheletro di una donna con un pendente dorato a forma di colomba.
“Esaminando l’angolatura della testa dello scheletro, abbiamo realizzato che stesse guardando sud, verso gli ingressi della basilica, lontani circa 40 metri”, dice Eisenberg.
(Michael Eisenberg)
(Michael Eisenberg)
Gli scheletri potrebbero essere datati al 363 grazie alle monete rinvenute tra il pavimento della basilica e alcuni elementi architettonici di marmo.
“La più tarda di queste monete risale al 362 d.C. Circa un metro sopra le macerie della basilica abbiamo trovato stanze di inizio d’epoca bizantina, datate grazie a dozzine di monete risalenti al 383 d.C.”, spiega Eisenberg. “Ciò dimostra che grandi parti della città furono totalmente distrutte e trascurate per un periodo di circa 20 anni”.
Il terremoto distrusse anche le terme romane, situate su una scogliera e dotate di un panorama eccezionale.
(Michael Eisenberg)
(Michael Eisenberg)
“Sotto le macerie del terremoto del 363 abbiamo trovato parte di una statua romana. Un’opera d’arte romana superba, purtroppo è stata trovata solo la gamba destra di un uomo appoggiato a un tronco”, dice Eisenberg.
Difficile identificare la statua. “Speriamo di trovare altre parti nelle prossime stagioni una volta che avremo ripulito la macerie. Come per la basilica, queste terme non furono più ricostruite. Un altro bagno venne però edificato a Hippos più tardi a 150 metri verso nord-est”.
(Michael Eisenberg)
(Michael Eisenberg)
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