Uno studio americano rivela che umani e alieni potrebbero



Abbiamo sempre immaginato la vita senziente extraterrestre come qualcosa di completamente "aliena" rispetto alla vita umana. Eppure, secondo lo studio di uno scienziato americano, esiste una struttura di "Dna universale", che accomuna gli esseri umani e gli extraterrestri.

Gli alieni potrebbero somigliarci più di quanto noi stessi possiamo immaginare.

Anche stavolta il genio di Gene Roddenberry, compianto ideatore e autore della serie Tv e dei film di Star Trek, potrebbe avere ragione su uno degli aspetti più intriganti della teoria della vita nell’Universo.

Infatti, in un episodio di Star Trek The Next Generation – Il segreto della vita – si ipotizza che tutte le specie aliene, umani compresi, discendano da unica specie antica che per prima ha abitato l’universo, condividendo buona parte del codice genetico e facendo di tutte le specie senzienti un’unica grande famiglia cosmica.

L’idea è perfetta per un episodio di fantascienza in puro stile “ecumenico” startrekkiano, ma per il direttore dell‘Istituto sulle Origini della McMaster University, Ralph Pudritz, l’idea che gli alieni possano essere simili a noi non è poi così fantasiosa.

La teoria si basa sulla ricerca, attualmente in corso, sugli amminoacidi che sono le 20 sostanze chimiche standard che compongono il DNA, molecola dalla quale dipende la vita umana. Di questi 20 amminoacidi, ne esistono 10 che, secondo i ricercatori si sarebbero formati milioni di anni fa nello spazio profondo.

Secondo Pudritz, siccome queste 10 sostanze chimiche hanno bisogno di meno calore e di una pressione inferiore rispetto a quella richiesta dagli altri aminoacidi più complessi, la loro capacità di sopravvivenza in ambienti ostili è notevolmente superiore, tale da poter esistere anche sulla superficie di un meteorite.

Infatti, secondo alcune teorie, la vita sul pianeta Terra, come anche su altri possibili pianeti abitabili, sarebbe giunta grazie alla caduta di antichi meteoriti sui quali erano presenti i componenti fondamentali della vita, appunto gli amminoacidi. «Questi 10 agenti chimici potrebbero essere adatti a rendere più efficienti i codici genetici, a seconda dell’ambiente di sviluppo», spiega Pudritz.

Anche se nessuna prova empirica è stata ancora presentata a sostegno della teoria di Pudritz, non c’è dubbio che la questione pone interessanti quesiti sull’origine della specie umana.

Ma secondo il ricercatore americano, sarebbe sbagliato immaginare degli alieni perfettamente uguali a noi: «Credo che non possiamo fare alcun tipo di previsione sull’aspetto degli extraterrestri. Ci sarebbero comunque delle differenze generate dall’ambiente specifico di sviluppo della specie».

Questa affascinante teoria, se venisse confermata, avvalorerebbe anche la tesi dei Teorici degli Antichi Astronauti, secondo la quale, in antichità, alcuni extraterrestri in visita sul pianeta Terra, contribuirono all’evoluzione e allo sviluppo di una civiltà umana sul nostro pianeta.

Se così fosse, l’umanità non solo non si ritroverebbe più ad essere l’unica specie ad abitare l’Universo, ma farebbe parte di una vera e propria famiglia di dimensioni cosmiche!

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Mondo Tempo Reale

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