Terrorismo a Parigi: i 6 punti che mettono in dubbio le versioni “ufficiali”

Di Paolo Franceschetti,dopo poche ore dall’attentato di Parigi
rilevo questi particolari:

1) i terroristi mentre uccidevano le persone urlavano Allah akbar (e come potevamo dubitarne?) La domanda è: ma questi testimoni a che distanza erano per poter udire le parole dei terroristi nonostante il caos e i rumori degli spari?

2) un testimone intervistato ha detto: “avevano dei kalashnikov, uccidevano la gente a uno a uno..:”. Ok. Incredibile la freddezza del testimone che è riuscito a individuare il modello del fucile.
E anche l’udito dei testimoni pare sempre più sopraffino perchè il kalashnikov è un mitragliatore quindi presumo che faccia abbastanza casino da coprire le parole. tra l’altro i testimoni hanno sentito che questi terroristi, mentre sparavano, gridavano “frasi sulla siria”.

Quindi abbiamo dei testimoni dall’udito non solo tanto fine da percepire le parole nonostate gli spari ma che addirittura capivano l’arabo.

3) I terroristi sarebbero morti. E te pareva!!!
Ovviamente cosi non potranno essere interrogati.

4) E’ un attacco a tutta l’umanità, dice Obama.
Ieri sera sono morte 40 persone in un attacco terroristico a Beirut e non era un attacco a tutta l’umanità.
Ma 120 morti in Francia sono un attacco a tutta l’umanità.
Anche le migliaia di morti che abbiamo fatto noi in Libia non erano un attacco all’umanità.Erano solo libici.

5) Il direttore dell’Ansa dice esplicitamente che questo è un attacco “ai nostri valori, alla nostra cultura e alla nostra vita”.
Ma il direttore dell’Ansa lo sa che la nostra cultura deriva in gran parte da quella islamica, che i nostri valori sono in gran parte quelli islamici, che la nostra religione ha lo stesso ceppo – abramitico – della religione islamica e che molte parole addirittura derivano dall’Islam (particolarmente poi quelle a noi più care in campo commerciale)? Lo sa che la cultura islamica sta alla nostra come quella americana sta all’europea?

6) Nel frattempo apprendo che a Ventimilglia la frontiera con la Francia era chiusa qualche minuto prima dell’attentato.
In effetti, è giusto prepararsi per tempo a questi eventi, e non far tutto all’ultimo minuto, a cose fatte. Anche le dichiarazioni di alcuni telegiornali, che dopo qualche minuto già avevano parlato con dei testimoni, sembrano preconfezionate a tavolino. Come dopo l’11 settembre, che a pochi minuti dal crollo della prima torre, quando ancora non era caduta la seconda, c’erano testimoni che belli tranquilli rilasciavano le loro dichiarazioni.

E questo è rilevabile nella lettura dell’ansa dei soli primi dieci minuti. Attendiamo nelle prossime ore video con arabi che saltano di gioia per l’attentato, misure restrittive alla libertà personale in francia, e ulteriori dichiarazioni di guerra all’islam perchè si sa… per reprimere il fenomeno terroristico la cosa migliore è fare una guerra a tutto l’islam, un po’ come se per fare la guerra alla mafia si decidesse di fare la guerra alla sicilia.

Fonte: https://www.facebook.com/paolo.franceschetti.1/posts/10208235579957941?fref=nf
Tratto da: ilnuovomondodanielereale

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