La mummia che causa le guerre: contesa tra una tribù e la scienza



"Non appena è stata strappata dalla terra, noi abbiamo notato terremoti, inondazioni e sciagure prima di allora sconosciute"

Era stata scoperta nel 1993 la mummia che oggi, oltre ad aver causato una battaglia legale, ha portato anche ad uno “scontro” tra la modernissima scienza, che pretende di “sviscerare” e “vivisezionare” tutto ciò che le si presenta d’avanti, e una tribù di origine antichissime, dalla tradizioni millenarie, che ha avvertito: “Se continuate a spostarla e a studiarla lei continuerà a provocare guerre“. Il corpo mummificato è quella di una giovane donna, probabilmente una principessa o una sacerdotessa. Dal giorno della sua scoperta è stata spostata tra tutti i musei della Siberia. Intanto, però, il capo-clan dei Telesi, un antico gruppo etnico dell’Altai, remoto territorio appartenente alla Federazione Russa, ma posto nel centro dell’Asia centrale, che ne reclama le spoglie, per dar loro la giusta sepoltura, proprio lì dove sono state trovate. Tutto ciò per poter dare pace allo spirito inquieto delle potente donna, che a quanto pare, secondo le loro tradizioni, sarebbe la custode del “cordone ombelicale della Terra”, tanto che, da quando è stata disturbata, sull’umanità si sono abbattute “guerre e sciagure“.

Ma siamo nel 2016, e come si può immaginare la faccenda è finita in tribunale, il quale, ovviamente, si è schierato dalla parte dei diritti della scienza. La battaglia legale in questione ha visto da una parte il museo Nazionale della capitale, Gorno-Altaisk, dall’altra Akai Kine, il ‘campione’ dei telesi, avvolto dai sui abiti tradizionali bianchi e turchini. La mummia, chiamata principessa di Ukok, e conosciuta anche con il nome fiabesco di Vergine dei Ghiacci, nel frattempo è stata posta in una sala del museo visitabile solo da gruppi selezionati di Vip. “Noi osserviamo il culto degli antenati”, ha spiegato Kine in tribunale. “I morti non possono essere disturbati e soprattutto non possono essere esposti al pubblico o portati in giro per il mondo: non appena è stata strappata dalla terra, noi abbiamo notato terremoti, inondazioni e sciagure prima di allora sconosciute“. La tribù, dunque, aveva chiesto la restituzione della preziosa reliquia, il cui unico destino, secondo i telesi, è quello di essere tumulata nell’altopiano dell’Ukok, dove è stata scoperta, rispettando il voto degli anziani dell’Altai. Per lei, tra l’altro, era stato anche progettato un maestoso mausoleo, degno delle più importanti regine, e giunto fin ad oggi in condizioni straordinarie grazie al permafrost.

Ma il giudice non ha voluto sentire ragioni: ha respinto il ricorso. Sebbene, dunque, per i telesi si tratti di una “guardiana del sottomondo, capace d’impedire al male di dilagare dagli universi sottostanti“, per i ricercatori moderni è troppo preziosa per rinunciarci in nome di una superstizione. Al vaglio dei ricercatori, infatti, sono soprattutto gli indizi di un’epoca e di abitudini antichissime che porta sul corpo, dai tatuaggi ai segni della malattia, forse un cancro al seno. “Ora si trova in un luogo decente, è trattata con rispetto e il suo spirito si è calmato“, ha dichiarato al Sibirian Times il presidente dell’Associazione delle Culture Nazionali Artem Ignatenko. “Chi vuole seppellirla va solo in cerca di autopromozione“.

Ma il determinato Akai Kine, rappresentante della sua gente, impassibilmente ha già promesso di voler continuare la sua battaglia. “Andremo in appello, presenteremo ricorsi su ricorsi sino a che non sarà seppellita“, anche perché, i telesi ne sono convinti, solo così potrà tornare a svolgere il suo ruolo di custode, facendo cessare i conflitti e i disastri naturali che stanno flagellando il nostro Pianeta. In fondo, chissà, magari poteva valere la pena tentare…

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Mondo Tempo Reale è il blog che dal 2010 vi racconta le notizie più incredibili, strane, curiose e divertenti: fatti imbarazzanti, ladri imbranati, prodotti assurdi, ricerche scientifiche decisamente insolite.
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