Da verde a rosso: come il lago di Urmia ha cambiato colore


Trasformazione "sanguinosa"
Il bacino del lago di Urmia visto dal satellite il 23 aprile (a sinistra) e il 18 luglio ( a destra). Fotografia Nasa Earth Observatory

Di recente le acque salate del lago iraniano sono passate da un verde intenso a un rosso carico, probabilmente a causa della fioritura di alghe e batteri

Come il famoso lago d’Aral tra Kazakistan e Uzbekistan, o il lago Salton in California, la distesa salata del lago di Urmia in Iran ha continuato a ritirarsi e inaridirsi per decenni. Oggi il lago, un tempo uno dei più grandi del Medio Oriente, assomiglia molto a un’enorme scena del crimine.

Quando il satellite NASA Aqua l’ha immortalato, verso la fine di aprile, il lago era di una profonda tonalità verde. Ma intorno alla metà di luglio tutta l’acqua brulicava di alghe e batteri, che hanno trasformato il lago in una pozza macchiata di rosso.

La siccità, il caldo e la crescente domanda di acqua per irrigare hanno progressivamente prosciugato il lago, una distesa salata nel Nord dell’Iran vicino al confine con la Turchia. Via via che l’acqua evapora, la salinità aumenta. Ed è così che l’elevata concentrazione di sale ha reso quello che rimane del lago un ambiente perfetto per la riproduzione delle alghe Dunaliella, che possono conferire all’acqua un colore rosso sangue.


Le acque che circondano il ponte sul lago di Urmia il 20 aprile (a sinistra), e il 9 luglio scorso.
Fotografia di Nasa Earth Observatory

“Negli ambienti marini la Dunaliella salina è verde”, ha spiegato alla NASA Mohammad Tourian, scienziato della University of Stuttgart. “Tuttavia in condizioni di elevata salinità e luce intensa queste microalghe diventano rosse, attraverso la produzione di carotenoidi protettivi all’interno delle cellule”.

Ma tra i responsabili del colore rosso del lago potrebbe esserci anche una famiglia di batteri, Halobacteriaceae: questi organismi, che vivono in ambienti ad alta salinità, sfruttano un pigmento rosso per assorbire la luce solare e convertirla in energia. Se presenti in grandi quantità, potrebbero contribuire al color vermiglio.

Eppure non è la prima volta che il lago Urmia cambia colore. Le piogge primaverili e lo scioglimento delle nevi sulle montagne limitrofe contribuiscono all’apporto d’acqua fresca nel lago, aiutandolo a stabilizzare la salinità e di conseguenza il colore. Ma se questa siccità e la richiesta d’acqua per l’agricoltura dovessero rimanere una costante, anche l’acqua rossa potrebbe diventare un fenomeno più frequente.

Come mostrano le osservazioni da satellite, negli ultimi 14 anni la superficie coperta dal lago di Urmia si è ridotta di circa il 70%. Cristalli di sale bianchi e appuntiti, rimasti sul posto dopo che l’acqua è evaporata, oggi circondano la pozza rossastra che continua a restringersi, scoraggiando i turisti e gli uccelli migratori. Un tempo il lago era tra i più grandi habitat per le artemie, ma la perdita d’acqua e la crescente salinità incidono sia sulla crescita che sulla riproduzione di questi crostacei.

“Se l’utilizzo del territorio e il consumo d’acqua non cambieranno, il lago è destinato a scomparire molto presto”, ha commentato a Scientific American Hossein Akhani, biologo della University of Tehran. “Su questo non c’è alcun dubbio”.

http://www.nationalgeographic.it/ambiente/2016/08/03/news/da_verde_a_rosso_come_il_lago_urmia_ha_cambiato_colore-3190080/

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