L'uomo che camminò sulle acque

Andre Poineau in una delle foto in cui sembra camminare sulle acque del lago Charlevoix.
Fotografia di Martha Sulfridge

Un lago cristallino completamente ghiacciato, una giornata magnifica, e la foto diventa virale. Ma il fenomeno non è poi così raro

Qualche giorno fa, dopo una notte di gelo, Andre Poineau era nel suo cottage sulle rive del lago Charlevoix, vicino a Boyne City, nel Michigan. Quando è sceso sul lago, ha trovato una superficie perfettamente ghiacciata, e incredibilmente trasparente; tanto che ha portato con sé una pala per "assaggiare" la consistenza del ghiaccio, visto che mancava qualsiasi segno - bolle, crepe, sedimenti - che potesse eventualmente indicare i punti in cui fosse più sottile.

Poineau ha scavato un buco per misurare lo spessore: circa cinque centimetri. Ma era così nervoso che non ha osato camminare oltre il punto in cui sapeva che, se mai fosse caduto nel lago, l'acqua gli avrebbe raggiunto al massimo le ascelle. "E in più, se il ghiaccio si fosse spezzato, avevo con me la pala per fare leva e tirarmi su, se mai il ghiaccio si fosse spezzato".

Poineau ha poi postato sul suo account Facebook una serie di foto in cui lui e una sua amica si avventurano con cautela sul ghiaccio trasparente. L'effetto è biblico: sembra che camminino sulle acque. Non c'è alcun ritocco, precisa l'uomo: sono normalissime immagini scattate con un cellulare. Da allora sono diventate virali: decine di migliaia di utenti le hanno ripostate su siti e social network.

Poineau si dice divertito da tutta quest'attenzione, ma assicura che il fenomeno non è affatto insolito. Vive sul lago da quando è nato, 63 anni fa, e almeno una dozzina di volte l'ha visto coperto di una patina di ghiaccio così cristallina. Quand'era ragazzo, racconta, lui e i suoi amici si divertivano a pattinare sul lago spaventando trote, lucci e altri pesci che vivono sul fondo. "Non è poi un gran mistero", sostiene. "Quando non c'è un filo di vento e la temperatura dell'acqua è al punto di congelamento, o ancora più bassa, ecco che si crea questo effetto". E infatti, ricorda, la notte precedente la temperatura era scesa a 0 gradi Fahrenheit (-17,7 °C), e non c'era né vento né neve né alcun tipo di precipitazione. Inoltre, data la presenza di cozze zebra (Dreissena polymorpha), un mollusco filtrante invasivo, fa sì che l'acqua sia sempre chiarissima.

George Leshkevich, un fisico che da 44 anni studia la formazione del ghiaccio sui Grandi Laghi per la National Oceanic and Atmospheric Administration for 44 years, spiega che quando la temperatura dell'aria è così bassa che l'acqua perde tutto il calore residuale, nel lago possono formarsi cristalli di ghiaccio particolarmente grandi e perfetti, che scendono lungo la colonna d'acqua senza incontrare ostacoli (bolle, sedimenti o correnti). Succede anche sui Grandi Laghi stessi, dove però il vento impedisce a queste "vetrate di ghiaccio" di soffermarsi a lungo, anche se possono essere parecchio più spesse, fino a 25 centimetri. È l'effetto ice stacking, per cui i le lastre si spezzano e vengono trascinate a riva, dove si accumulano come tanti vetri rotti (guarda il video).

Il fenomeno viene detto anche "ghiaccio nero" dagli scienziati, perché i laghi coperti da lastre così trasparenti risultano completamente invisibili dai satelliti: la luce li penetra così perfettamente che non viene riflessa verso lo spazio.

"Il punto cruciale è che l'acqua congeli molto lentamente, in modo che le impurità e le bolle d'aria abbiano il tempo di salire in superficie e, per quanto riguarda l'aria, scappare via", spiega l'astrofisica Tamela Maciel in un post dedicato a un episodio simile avvenuto nel 2014 su un lago slovacco. "Il congelamento lento permette anche la formazione di cristalli di ghiaccio più grandi, che hanno una superficie meno frammentata che disperde meno la luce".

Alla fin fine, conclude Poineau, il fenomeno risulta così sorprendente solo perché quando fa molto freddo la gente tende a starsene in casa e a non passeggiare nella natura. "Era una giornata magnifica, eppure non c'era un anima", racconta. "Nessuno va sul lago a vedere che succede".

di Michelle Donahue http://www.nationalgeographic.it/scienza/2017/01/25/news/l_uomo_che_cammino_sulle_acque-3396266/

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