Straordinario in Messico: torna alla luce un ciclopico tempio azteco avvolto dal mistero



Il tempio è stato ritrovato solo dopo il crollo di un albergo dovuto ad un terremoto: trovati ben 32 gruppi di vertebre cervicali, forse di decapitati in rituali 'sportivi'

Un importante ritrovamento archeologico è stato portato a termine nel cuore di Città del Messico. Si tratta di un ciclopico tempio azteco dedicato al dio del vento oltre a un campo dove l’antico popolo precolombiano, stanziato nel Messico attuale ma proveniente dalla California, era solito disputare gare di ullamaliztli, un gioco con la palla, una pratica agonistica praticata per oltre 3.000 anni dai popoli mesoamericani e dai forti connotati rituali che prevedeva anche sacrifici umani. Per gli aztechi nel gioco si rispecchiava la lotta tra il sole e le forze della notte, guidate dalla luna e dalle stelle.

Gli archeologi messicani hanno scoperto i resti del tempio semicircolare di Ehecatl-Quetzalcoatl dopo lunghe e faticose campagne di scavo. Oggi rimane solo parte delle strutture originarie dello stadio, resti di una scalinata e delle gradinate, ma dai reperti i ricercatori hanno stimato che il campo aveva una lunghezza di 50 metri. Il tempio, invece, imponente e costruito a emiciclo, si ergeva sopra una struttura rettangolare più grande ed era largo 34 metri e alto quattro. Il conquistador spagnolo Hernan Cortes nel 1528 fu il primo occidentale a vedere dal vivo l’ullamaliztli, invitato in tribuna d’onore da Montezuma, l’ultimo imperatore azteco, il cui regno avrebbe alla fine distrutto. Secondo gli storici, il gioco imponeva ai giocatori di colpire con le anche le stupefacenti palle rimbalzanti, realizzate grazie all’albero della gomma diffuso nelle zone tropicali. Gli archeologi hanno riportato alla luce gruppi di ossa del collo che corrispondono ai resti di 32 vittime sacrificali decapitate come parte del rituale legato al gioco.

“Abbiamo trovato 32 gruppi di vertebre cervicali” spiega l’antropologo Raul Barrera, “molto probabilmente decapitati nell’ambito del rituale“. Curiosa la dinamica che ha portato alla scoperta del sito: su quelle rovine prima si ergeva un albergo, crollato nel 1985 a seguito di un catastrofico terremoto che uccise migliaia di persone. Fu allora che il proprietario si accorse dei resti archeologici sottostanti, allertando l’Istituto nazionale di antropologia e storia.

Per approfondire http://www.meteoweb.eu/2017/06/straordinario-in-messico-torna-alla-luce-un-ciclopico-tempio-azteco-avvolto-dal-mistero/914138/#eq54fVi37RwOW6AD.99

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