Da Léon Denis: La Vita nelle Dimensioni Superiori



Un brevissimo profilo dell'Autore precede lo scritto per maggiore conoscenza. Che tutto ciò sia un augurio e un incoraggiamento per chi ancora digiuno, incerto o tribolato dovesse affacciarsi, per la prima volta, alla vita dello Spirito.

Léon Denis 1846-1927
Léon Denis nacque a Foug in Francia il 1° Gennaio 1846; il padre, semplice impiegato, non potè essergli di grande aiuto e il giovane, in cui si sviluppò ben presto l'amore allo studio, dovette istruirsi da sé e formarsi da solo quelle convinzioni e quella cultura che lo resero poi universalmente stimato.

Si distinse nel campo spiritualista, e con la parola facile e persuasiva divenne presto ricercato oratore, cosicché la sua opera venne richiesta, non solo nelle principali città della Francia, ma anche in Belgio, in Olanda, in Svizzera e in Algeria, dove fu conferenziere acclamato.

Ma ciò che rese soprattutto meritevole della causa spiritualista Léon Denis fu la sua produzione letteraria. Il suo capolavoro "Dopo la Morte", raggiunse in pochi anni la quattordicesima edizione e fu tradotto in quasi tutte le lingue.

Esso contiene un'esposizione chiara, sentita e vigorosa della filosofia e della morale spiritualista, e la conoscenza dello scrittore è così viva e profonda, che si comunica al lettore e lo rapisce in quei campi dell'Ideale che sono i luoghi eterni della Luce e dello Spirito.

Egli, per la vasta visione del problema spirituale e per il riconoscimento dell'opera sua, ha raccolto meritatamente le simpatie di tutte le ramificazioni dello spiritualismo.

Infatti il Congresso del 1900, che raccolse a Parigi i rappresentanti delle più disparate scuole, di magnetismo, spiritismo, teosofia, occultismo, ermetismo, lo acclamò Presidente.

Nessuno, forse, nell'àmbito dello spiritualismo moderno, che per molti fu doloroso calvario, raccolse tanta messe di plauso come Léon Denis che, giovane ancora di fibra e di entusiasmi, ha assistito alla risurrezione e al trionfo di quell'Ideale, per cui ha tanto strenuamente combattuto.

Nella sua lunga vita (trapassò il 12 Marzo 1927 a Tours in Francia all'età di 81 anni), scrisse ben 19 libri e fu uno dei continuatori della filosofia spirituale di Allan Kardec a fianco di Gabriel Delanne e Camille Flammarion.



L'anima, sciolta dalla materia, percepisce a poco a poco le vibrazioni melodiose dell'etere, le delicate armonie che scendono dalle Gerarchie Celesti; ascolta il ritmo imponente delle Sfere, il canto dei mondi, la Voce dell'Infinito, che risuona nel silenzio e la compenetra fino al rapimento.

Nei mondi superiori alla Terra, la materia esercita una forza minore. I mali generati da essa, diminuiscono a misura che l'Essere si eleva, finché spariscono completamente. Là, l'uomo non si muove penosamente al suolo sotto il peso di un'atmosfera greve, ma si sposta con la massima facilità.

Le occorrenze del corpo, i rudi lavori vi sono quasi sconosciuti; l'esistenza, più lunga della nostra, vi scorre fra lo studio e la partecipazione alle opere di una civiltà perfezionata, che ha per base la morale più pura, il rispetto dei diritti comuni, l'amicizia e la fratellanza.

Lo Spirito, dopo aver percorso il ciclo delle sue esistenze planetarie, dopo essersi purificato nelle reincarnazioni e nelle sue migrazioni attraverso i mondi, chiude la serie delle esperienze vitali ed entra nella vita spirituale definitiva - la Vera Vita dell'anima, che non conosce il male, l'ombra, l'errore.

Allora, anche le ultime influenze materiali svaniscono; la calma, la serenità, la sicurezza profonda subentrano agli affanni, alle inquietitudini di prima. L'anima ha raggiunto il termine delle sue prove ed è certa di non più soffrire.

Con quale commozione essa ricorda allora i fatti della sua vita dispersa nei tempi, del suo lungo pellegrinaggio alla conquista dei meriti e del suo grado!

Quale ebrezza vivere fra Entità illuminate, pazienti e dolci, unirsi a loro con affetto imperturbato, condividere le aspirazioni, i lavori, i desideri; sapersi compresi, sostenuti, amati, trionfatori delle necessità e della morte, giovani, di una giovinezza che non sente il morso dei secoli!

Poi, studiare, ammirare, glorificare l'Opera infinita e penetrarne più profondamente i Divini Misteri, riconoscere in ogni cosa la Giustizia, la Bellezza, la Bontà celeste e identificarsi con esse, abbeverarsene e nutrirsene.

Lo Spirito, essendo Scintilla Divina, agisce sulle energie dello spazio; dirette da potente volontà, le unisce e le foggia a suo modo, dando loro le tinte e le forme che rispondono al suo obbiettivo.



L'anima, sciolta dalla materia, percepisce a poco a poco le vibrazioni melodiose dell'etere, le delicate armonie che scendono dalle Gerarchie Celesti; ascolta il ritmo imponente delle Sfere, il canto dei mondi, la Voce dell'Infinito, che risuona nel silenzio e la compenetra fino al rapimento.

Nei mondi superiori alla Terra, la materia esercita una forza minore. I mali generati da essa, diminuiscono a misura che l'Essere si eleva, finché spariscono completamente. Là, l'uomo non si muove penosamente al suolo sotto il peso di un'atmosfera greve, ma si sposta con la massima facilità.

Le occorrenze del corpo, i rudi lavori vi sono quasi sconosciuti; l'esistenza, più lunga della nostra, vi scorre fra lo studio e la partecipazione alle opere di una civiltà perfezionata, che ha per base la morale più pura, il rispetto dei diritti comuni, l'amicizia e la fratellanza.

Lo Spirito, dopo aver percorso il ciclo delle sue esistenze planetarie, dopo essersi purificato nelle reincarnazioni e nelle sue migrazioni attraverso i mondi, chiude la serie delle esperienze vitali ed entra nella vita spirituale definitiva - la Vera Vita dell'anima, che non conosce il male, l'ombra, l'errore.

Allora, anche le ultime influenze materiali svaniscono; la calma, la serenità, la sicurezza profonda subentrano agli affanni, alle inquietitudini di prima. L'anima ha raggiunto il termine delle sue prove ed è certa di non più soffrire.

Con quale commozione essa ricorda allora i fatti della sua vita dispersa nei tempi, del suo lungo pellegrinaggio alla conquista dei meriti e del suo grado!

Quale ebrezza vivere fra Entità illuminate, pazienti e dolci, unirsi a loro con affetto imperturbato, condividere le aspirazioni, i lavori, i desideri; sapersi compresi, sostenuti, amati, trionfatori delle necessità e della morte, giovani, di una giovinezza che non sente il morso dei secoli!

Poi, studiare, ammirare, glorificare l'Opera infinita e penetrarne più profondamente i Divini Misteri, riconoscere in ogni cosa la Giustizia, la Bellezza, la Bontà celeste e identificarsi con esse, abbeverarsene e nutrirsene.

Lo Spirito, essendo Scintilla Divina, agisce sulle energie dello spazio; dirette da potente volontà, le unisce e le foggia a suo modo, dando loro le tinte e le forme che rispondono al suo obbiettivo.

Mario Duguay
Con tali energie, si plasmano opere che sfidano ogni confronto ed ogni analisi: immagini mobili, luminose, riproduzioni delle vite umane.

La moltitudine innumerevole di Esseri si conosce e si ama. I legami di famiglia che li univano nella vita terrena, spezzati dalla morte, si ristabiliscono per sempre.

Essi vengono da diversi punti dello spazio e da mondi superiori, si comunicano i risultati delle loro missioni, dei loro lavori, si rallegrano dei successi, e si aiutano nelle opere difficili.

Nessun rimpianto, nessun sentimento di gelosia può entrare in queste anime sensibili. La confidenza e la sincerità presiedono alle loro riunioni in cui ricevono le istruzioni dai Messaggi Divini e accettano nuovi mandati che contribuiscono ad ulteriori elevazioni.

Gli uni si incaricano di vegliare sul progresso e sullo sviluppo delle nazioni e dei mondi; altri vi si incarnano per compiervi delle missioni di sacrificio, per istruire gli uomini nella morale e nella scienza.

Altri ancora, Spiriti protettori e guide, affiancano qualche anima incorporata, la sostengono nell'aspro cammino dell'esistenza, la accompagnano dalla nascita alla morte, e la accolgono poi sulla soglia del mondo invisibile.

L'Essenza, a qualsiasi grado della Gerarchia appartenga, ha il suo compito nell'Opera immensa del progresso, e concorre all'esecuzione delle leggi supreme.

Più l'Essere si purifica, più intensa e ardente diventa in esso la necessità di amare, di attrarre a sé, nella Luce e nella felicità del soggiorno che non conosce dolore, tutto ciò che soffre, che lotta e si agita nelle profondità della vita immortale.

Noi tutti abbiamo uno di questi Geni tutelari, che ci ispira nelle ore difficili e ci dirige sulla retta via, da ciò la poetica realtà dell'Angelo custode.

Greg Olsen
Questa protezione occulta, fortifica i legami di solidarietà che uniscono il Mondo Celeste alla Terra, lo Spirito libero all'uomo prigioniero della forma fisica.

L’involucro fluidico dell'Essenza è come una veste tessuta con i suoi stessi meriti nel corso delle ripetute esistenze. Da esso quindi si ravvisa il livello evolutivo raggiunto.

Appare tenebroso e denso nell'anima inferiore e man mano aumenta di bianchezza, purificandosi sempre più in proporzione ai progressi realizzati, mentre già è luminoso nello Spirito evoluto ed acquista uno splendore inconcepibile nelle Entità superiori.

Ogni Essere è una Scintilla di Luce; luce dapprima profondamente velata, compressa, invisibile, che si sviluppa con la forza morale, si accresce gradatamente e aumenta in estensione e in intensità.

Il grado di radianza è il risultato di un insieme di lavoro fecondo, di un tale numero di vite che, a noi uomini, potrebbe sembrare un'eternità.

Tuttavia, per raggiungere queste altezze quasi divine, bisogna lasciare sulle pendici che vi conducono, gli appetiti, i desideri, le passioni, lacerandosi con le spine, purificandosi alle acque dei ghiacciai.

Bisogna conquistare la dolcezza, la rassegnazione, la fede; imparare a soffrire senza lamento, a piangere in silenzio, e, sdegnando le ricchezze e le gioie effimere del mondo, consacrare tutto il proprio cuore ai beni che non tramontano mai.

Bisogna deporre nei cimiteri della Terra molte spoglie alterate dal dolore, soffrire senza ira l'indigenza, l'umiliazione, il disprezzo, sentire i morsi del male, il peso della solitudine e della tristezza, bisogna vuotare molte volte il calice profondo e amaro.

Soltanto la sofferenza sviluppa le forze virili dell'anima, temprandola per la lotta e l'ascensione, purificandola e maturandola per le altezze che le aprono le porte della Vita felice.



Essa è la Meta a cui tende l'evoluzione di ogni anima, dove tutti i sogni del bene si realizzano e le nobili aspirazioni si compiono, dove le speranze deluse, le affezioni respinte, gli slanci compressi della vita materiale si espandono liberamente per giungere di nuovo nel seno della grande Armonia.

Tratto dal libro "Dopo la Morte" di Léon Denis

Relazione e adeguamento linguistico contemporaneo a cura di:
Sebirblu.blogspot.it

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Mondo Tempo Reale è il blog che dal 2010 vi racconta le notizie più incredibili, strane, curiose e divertenti: fatti imbarazzanti, ladri imbranati, prodotti assurdi, ricerche scientifiche decisamente insolite.
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