Un dormitorio di gufi nel giardino condominiale


I residenti di un comprensorio di Acerra convivono da qualche settimana con sette esemplari di gufo comune, che di giorno riposano appollaiati su un cipresso
di Pasquale Raicaldo, fotografie di Rosario Schettino



Hinterland partenopeo, Acerra. Nel parco privato sul quale affacciano più condomini, un maestoso cipresso è diventato, da inizio febbraio, l'insolito dormitorio di sette gufi comuni (Asio otus). Per scorgerli, tra i fitti rami dell'albero, bisogna aguzzare la vista: arrivano qui al mattino, dopo aver trascorso la notte nelle campagne limitrofe a caccia di piccole prede, e trascorrono l'intera giornata a riposare.

Tra i residenti delle palazzine non manca chi manifesta timori e ricorda superstizioni legate a questa specie "controversa" sin dai tempi degli antichi romani. Nella sua "Historia Naturalis", Plinio definì il gufo "uccello funebre e di sinistro augurio", ma anche una "mostruosa creatura della notte", che "non emette un canto ma un gemito".

Per immortalare il gruppo di gufi comuni arrivano birdwatcher e curiosi, benché la notizia sia stata precauzionalmente mantenuta riservata. "Specie solitamente schiva nei confronti dell'uomo, i gufi comuni sembrano in questo caso non curarsi troppo dell'intenso via vai dei condomini, affaccendati nella loro quotidianità", spiega il fotografo Rosario Schettino, che agli inquilini occasionali del parco di Acerra ha dedicato un reportage.



"Non è il primo caso di un dormitorio di gufi comuni in un'area fortemente antropizzata in Campania - spiega l'ornitologo Maurizio Fraissinet, presidente dell'ASOIM, l'Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale. Casi analoghi sono stati registrati, negli ultimi dieci anni, ad Arzano, Benevento e San Sebastiano al Vesuvio".

I rapaci notturni cercano alberi ospitali in città, dove durante le ore diurne, che per loro sono ore di completa inattività, si trovano temperature più miti, d'inverno, rispetto alla pungente umidità delle campagne. "Si tratta di individui svernanti, che a breve di sposteranno verso il Nord Europa e che di notte cacciano micromammiferi", aggiunge Fraissinet, dai cui studi emerge un incremento significativo della presenza dei gufi comuni in Campania, che nei decenni scorsi era invece considerata piuttosto rara.

"Un fenomeno che potrebbe essere strettamente legato all'incremento della presenza della gazza e di altri corvidi, di cui i gufi comuni sono soliti utilizzare i nidi per riprodursi. Il numero delle gazze è in crescita in ambiente urbano, anche in virtù dell'aumento della presenza dei merli: uova e pulli sono il loro obiettivo privilegiato".

L'abitudine del dormitorio comune, che in gergo scientifico è definito "roost" e al quale gli animali tendono a restare fedeli negli anni, ha una funzione di protezione reciproca e di scambio di informazioni sulle disponibilità trofiche: i gufi comuni comunicano tra di loro, condividendo "dritte" su dove andare a cacciare. E' anche per questo che c'è chi pensa che i sette gufi torneranno qui anche il prossimo anno.

http://www.nationalgeographic.it/natura/animali/2019/03/20/news/nel_giardino_di_un_condominio_di_acerra_un_dormitorio_di_gufi_comuni-4340329/

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