Cinque motivi per cui la scoperta dell'acqua su Marte cambia lo status quo astronomico


E' ufficiale: la NASA ha scoperto le prove dell’esistenza di ruscelli d'acqua stagionali su Marte. La comunità astronomica è esaltata, la comunità geologica è esaltata... e si può o meno essere esaltati, il che è perfettamente comprensibile. Ma ecco i cinque motivi per cui si lo si dovrebbe essere.

1. Potrebbe indicare realmente che un tempo la vita era presente su Marte.

La questione se c'è vita su Marte ha affascinato gli scienziati sin dal XIX secolo, ma la catena dell'evoluzione sulla Terra è dipesa dall'acqua, qualcosa che su Marte sembrava mancare. Ora che sappiamo per certo che l'acqua marziana esiste, il passo logico successivo è verificare l’esistenza di eventuali microbi.

2. L’esistenza della vita nel passato di Marte potrebbe avere enormi implicazioni per la vita sul nostro pianeta.

Marte è vecchio 4,5 miliardi di anni, quindi non è escluso che non più tardi di qualche centinaio di milioni di anni fa fosse brulicante di vita. Se scopriamo che Marte una volta ha ospitato un ecosistema planetario complesso, capire come può averlo perso potrebbe aiutare ad evitare che la Terra subisca la stessa sorte.

Inoltre: esiste una scuola di pensiero che afferma che i primi microbi terrestri potrebbero essere arrivati da Marte, e uno sguardo dettagliato ad eventuali organismi marziani (viventi o fossili) potrebbe aiutare a rispondere a questa domanda.

3. Ci ricorda che il modello del "pianeta secco" dell'universo non è aggiornato.

Nella seconda metà dell’ottocento, gli astronomi Giovanni Schiaparelli e Percival Lowell avevano osservato quelli che ritenevano essere canali artificiali sulla superficie di Marte e che secondo le loro ipotesi erano la prova dell’esistenza di una civiltà avanzata sul pianeta rosso.

L’idea che Marte fosse un pianeta misterioso e potenzialmente brulicante di vita era ancora abbastanza in voga nel 1964, quando andava in onda negli Stati Uniti la seconda stagione di "My Favorite Martian" ("Il mio amico marziano"), e nella prima stesura di Star Trek il signor Spock era descritto come “probabilmente mezzo marziano".

Questa ipotesi era stata definitivamente accantonata nel 1976, quando il lander Viking 1 aveva inviato le foto di un arido deserto roccioso ed aveva suggerito che tutto l’universo era in gran parte costituito da rocce aride e senza vita.

Adesso però sembra che Marte non sia proprio del tutto arido e pertanto potrebbe essere anche non privo di vita.

4. Se l’acqua è comune nell'universo, allora di conseguenza potrebbe esserlo anche la vita.

Nelle variabili dell'equazione di Drake, ci si riferisce al numero medio di pianeti abitabili per stella. La nostra definizione di "abitabile" è soggetta a modifiche, tuttavia l'acqua è sempre stata storicamente un componente chiave di tale definizione. La presenza di acqua sulla Terra e su Marte, suggerisce che l’acqua e, di conseguenza, la vita potrebbero essere molto più comuni di quanto inizialmente si pensasse.

5. Ci ricorda che in realtà non sappiamo molto dell'universo.

Al di fuori della Terra (che ha ancora un sacco di segreti), non c'è nessun pianeta che conosciamo meglio di Marte. Abbiamo speso più di mezzo secolo per mappare la sua superficie in dettaglio, analizzare migliaia campioni chimici, e così via, ed abbiamo scoperto solo adesso che ha flussi di acqua salata stagionali. Quindi, quanto sappiamo realmente del resto del sistema solare, ancora prima che dell'universo nel suo insieme?

http://phobosproject.blogspot.it/2015/09/5-motivi-scoperta-acqua-marte-cambia-tutto.html

Mondo Tempo Reale

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